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Positano / Campochiaro “Diario di un’adolescenza negata”. Ancora una perla del professor Franco Talamo

30 gennaio 2019 | 16:36
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Positano / Campochiaro “Diario di un’adolescenza negata”. Ancora una perla del professor Franco Talamo

Da Positano in Costiera amalfitana a Montechiaro in provincia di Isernia, dalle coste della Campania all’interno del Molise, il professor Francesco Talamo , per noi tale per le lezioni di matematica che ci impartiva, al quale diamo gli auguri di buon compleanno un pò in ritardo ( è nato qualche giorno fa, il 17 gennaio 1931  a Procida in provincia di Napoli ), continua a regalarci perle di cultura sorprendenti.  Antonino Picciano ha modo di leggere due scritti di Francesco Talamo: “Diario di un’adolescenza negata”, ambientato a Campochiaro nell’ottobre del 1943, e “Ricordi di un positanese”, narrazioni che vedono protagonista la costiera amalfitana e ne fa nascere questo libro che noi di Positanonews abbiamo letto in un fiato. Una bella coppia questa con Antonio Picciano, Medico-chirurgo esperto in omeopatia e giornalista, e il nostro “prof”, che ha al suo attivo un “tesoro” di esperienze da raccontare, da Montechiaro, dove è cresciuto al seguito del padre direttore delle poste, dove fu trasferito per “punizione” , in quanto non si iscrisse al partito fascista. In questo “Diario di un’adolescenza negata”, che abbiamo letto, nonostante i ritmi frenetici del quotidiano , sommersi da una caterva di impegni e da questi “mostri” che divorano il nostro tempo che sono i social network , ci siamo ritrovati catapultati nel periodo dell’invasione tedesca , riuscendo a vivere emozioni e sensazioni dell’epoca, qualità indiscussa di un buon libro.. Abbiamo dato uno sguardo ai “Ricordi di un positanese” , qui Talamo, da abile scrittore, non dimentichiamo che nel dna c’è il primo vero scrittore di storia positanese,  Errico Talamo, cambia timbro e genere . Talamo, che poi a Positano ha fondato l’hotel Pasitea, credendo nel turismo e nell’ospitalità tutto l’anno, con la struttura che ancora oggi è aperta sempre,  arrivando a fare il vicesindaco, si diletta coi ricordi di una giovinezza felice.  In “Ricordi di un positanese” troviamo dei racconti con veri e propri aneddoti che oggi fanno sorridere, ma fanno sentire l’anima gioviale del positanese, l’aria scanzonata, ma anche veri e propri spaccati di storia locale, dalla figura di Wilhelm Kempff al “Positano number One”, antesignano di una linea diretta per Napoli che ancora oggi è una aspirazione per gli albergatori positanesi, come l’ascensore a Positano, che era una “Apocalisse”, per l’epoca una difficoltà enorme per la realizzazione, o “l’asino di Ravello” , che rovinò una bella giornata romantica al prof con un suo compagno che con la lambretta raggiunsero la città della Musica.. Anche qui fa rivivere le sensazioni dell’epoca. Insomma un libro  da leggere e gustare, lo consigliamo anche agli studenti delle scuole di Positano. Sarebbe un’indea, perchè no? Grazie ancora prof

Michele Cinque