Ronaldo in campo fa la differenza e poi continua a far felice la Juve con i suoi gol decisivi, anche se la sua partecipazione al gioco è ancora imperfetta. Sembra che il gioco della Juve è ancora fafrraginoso ma Cristiano continua a tirare moltissimo in porta ed è il più bulimico tiratore d’Europa – e molti lo considerano una cosa straordinaria, favolosa, stellare. La statistica mette in risalto le doti tecniche del calciatore.
Questa enorme produttività però non corrisponde una resa sotto porta di proporzionale efficacia: significa, in pratica, che Ronaldo tende ad andare al tiro in maniera frettolosa, spesso da fuori area (conclude dalla distanza il doppio di quanto facesse al Real), condizionando la manovra della Juve e soprattutto il modo di giocare di Pjanic e Dybala, abituati ad attaccare in maniera più articolata.
n campionato Ronaldo ha segnato su azione (non considerando i rigori, dunque) meno di Piatek e Quagliarella e tanto quanto Milik ma tirando 32 volte più del genoano, 42 più del doriano e 53 più del napoletano. Però ai tifosi della Juve questo importa poco: Cristiano gode, ai loro occhi, del dogma dell’infallibilità e quindi anche le statistiche negative vengono ribaltate e rilette in chiave celebrativa.
Quello che conta è che i gol decisivi continua a farli, che ha l’atteggiamento del trascinatore e che senza di lui i bianconeri non sarebbero probabilmente tornati trionfatori dall’Arabia Saudita, vista la penuria di occasioni create: in tutto il primo tempo la Juve non ha mai concluso in porta, nel corso di tutta questa stagione le era successo solamente in campionato col Sassuolo. “Lo abbiamo preso per questo”, ha commentato un po’ freddamente Allegri parlando della rete determinante di CR7. Ma già alla vigilia l’allenatore aveva annotato come la sua squadra avesse vinto scudetti a raffica e raggiunto due finali di Champions (perse, però…) anche in assenza di Cristiano, mentre a vittoria ancora calda ha preferito glissare sull’argomento della Ronaldo-dipendenza: “Se non ci fosse stato non avremmo vinto? Con i se non si va da nessuna parte”.