Sant’Agnello, la questione housing sociale finisce in Parlamento. Ecco l’interrogazione del M5S
Sant’Agnello. La questione dell’housing sociale dalle pagine di cronaca finisce in Parlamento. Nella seduta di ieri a Montecitorio, la parlamentare del Movimento Cinque Stelle, Carmen Di Lauro, ha indirizzato un interrogazione al Ministero dell’Interno, al Ministero dell’Ambiente e al Ministero delle Infrastrutture: la deputata vicana (come annunciato nei giorni scorsi) chiede, alla luce delle ultime vicende con l’arresto di Adolfo Greco e in relazione alle criticità emerse nel corso degli anni con i progetti di housing sociale in Penisola Sorrentina, “il Governo intenda valutare se sussistano i presupposti per promuovere una verifica da parte dei servizi ispettivi di finanza pubblica della Ragioneria generale dello Stato anche al fine di verificare, per quanto di competenza la regolarità amministrativo-contabile dell’operato del comune di Sant’Agnello; se le società operanti nella progettazione ed esecuzione dei progetti di housing sociale richiamati in premessa siano regolarmente iscritte nelle white list antimafia; se risultino avviate indagini in relazione alle vicende descritte in premessa.”
Di Lauro ha infatti interrogato il governo, argomentando la richiesta con tali premesse, riportando che:
“a Sant’Agnello, città metropolitana di Napoli, è in corso un intervento di housing sociale, per la realizzazione di 52 appartamenti;
come segnalato dalle associazioni Italia Nostra e WWF Terre del Tirreno, l’intervento appariva non conforme al Piano urbanistico territoriale, tanto da essere stato rilevato anche dall’amministrazione provinciale di Napoli che invitava il comune a chiedere al proprio legale un parere, il quale, il 15 febbraio 2015, asseriva che seppure dovesse ritenersi l’intervento di housing sociale possibile per effetto dell’articolo 12-bis della legge regionale Campania n. 19 del 2009 in deroga ai vincoli imposti dalla legge regionale Campania n. 35 del 1987, sarebbe stato opportuno attendere gli esiti del procedimento pendente innanzi alla Corte Costituzionale relativo all’accertamento di costituzionalità della legge regionale n. 15 del 2001: anche se la Corte Costituzionale non giudicava la costituzionalità del suddetto articolo 12-bis, avrebbe chiarito se una legge regionale successiva potesse derogare o meno al piano urbanistico territoriale (Put);
nonostante quanto sopra il 15 aprile 2015 il tecnico comunale affermava, erroneamente, nella relazione che il legale comunale «si era espresso favorevolmente all’intervento ritenendo “che con l’introduzione del comma 4 all’articolo 12-bis della legge regionale n. 19/2009 era stato formalmente superato il problema della mancata previsione, nella suddetta legge, di una deroga espressa al P.U.T. […] la deroga appare quindi ormai chiara”»; e la giunta comunale deliberava conformante alla proposta del tecnico;
la sentenza n. 11 del 2016 della Corte costituzionale ha escluso che la legislazione urbanistica regionale potesse deroghe al piano urbanistico territoriale, ciononostante il tecnico comunale ha rilasciato il 23 febbraio 2016 l’autorizzazione paesaggistica e il 13 dicembre 2016 il permesso a costruire;
anche la giustizia amministrativa è intervenuta sulla questione, in particolare la sentenza TAR Campania 3318/2015, che sanciva che la legge regionale n. 19 del 2009 non potesse derogare ai vincoli del PUT;
il 5 dicembre 2018 è stato arrestato Adolfo Greco nell’ambito dell’inchiesta «Olimpo», in quanto imprenditore contiguo alla Camorra; Greco in passato era stato raggiunto da un provvedimento di cattura perché affiliato alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, poi condannato per favoreggiamento per l’intestazione fittizia del Castello Mediceo di Ottaviano, infine riabilitato;
l’imprenditore era attivo anche nel settore edile: sembrerebbe che il progettista del progetto di housing sociale delle imprese di Greco a Castellammare di Stabia sia il medesimo del progetto di housing sociale a Sant’Agnello, nonché di Sorrento e Piano di Sorrento;
nel comune di Sorrento, è stato annullato intervento di housing sociale dal TAR Campania con sentenza 6699/2018 in quanto nelle aree destinate dal PUT a soddisfare le esigenze abitative ai sensi dell’articolo 9 della legge regionale n. 35 del 1987, non sono compatibili interventi di housing sociale, peraltro non compatibili neppure ai sensi della legge regionale n. 19 del 2009 perché non attuati su aree urbane degradate e ivi possibili proprio al fine di consentirne il recupero urbano.”