Shitstorm, ecco dove gli odiatori online si organizzano per lanciare attacchi di cyberbullismo

15 gennaio 2019 | 09:06
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Shitstorm, ecco dove gli odiatori online si organizzano per lanciare attacchi di cyberbullismo

Immaginate di ricevere centinaia e centinaia di messaggi in poche ore solo di minacce, insulti e allusioni sessuali, senza contare le telefonate da numeri sconosciuti e le richieste d’amicizia su tutti i vostri social da persone che non conoscete in nessun modo. L’effetto è quello di una tempesta d’odio che si riversa su vittime ignare. Sono le “Shitstorm”, un fenomeno che si è sviluppato sulla rete e il cui termine indicava l’estromettere gli amministratori di un gruppo per gestirlo dall’interno, ma che oggi è accumunato a questo particolare fenomeno di hate speech. La prima vittima ad aver denunciato una shitstorm è stata Agnese, una ragazza di 21 anni, che si è ritrovata da un giorno all’altro ad essere presa di mira da centinaia di ragazzi che avevano il solo scopo di denigrarla e insultarla. Il motivo? Non ce n’è. Qualcuno a sua insaputa aveva messo il suo numero e il link al suo account Instagram su “Obitorio”, uno dei tanti gruppi di Telegram, la piattaforma di messaggistica online più anonima che ci sia. È in queste chat che si ritrovano gli haters per far partire le loro campagne d’odio. Per questo motivo ci siamo iscritti ad uno di questi gruppi e per capire come funzionasse il fenomeno abbiamo pubblicato il numero di telefono e il nickname di una nostra complice. In pochi minuti è successo di tutto: richieste sessuali, minacce di morte, addirittura qualcuno ci ha inviato filmati pedopornografici, e tutti agivano senza nessuna paura di essere rintracciati.