Stabilimento balneare a Vico Equense. Ecco tutti i particolari sul sequestro
Stabilimento balneare a Vico Equense. Ecco tutti i particolari sul sequestro . Violate le norme in materia di salvaguardia e difesa del territorio e delle coste: scatta il sequestro per occupazione abusiva in spazio demaniale nei confronti dello stabilimento balneare «Dreams» di Vico Equense, ai bordi della strada statale sorrentina, tra i lidi «Famous beach» e «Bikini». Un sequestro che ricorda altri interventi a Sorrento e in Penisola Sorrentina che è, fino a Castellammare di Stabia, il tratto con il maggior numero di balneanti della provincia di Napoli e della Campania , sicuramente quello di maggior interesse turistico.
LA STRUTTURA
La struttura è di recente costruzione: i lavori sono stati realizzati nel 2017, l’inizio dell’attività come stabilimento è della scorsa estate. Prima di piattaforme di legno, lettini, ombrelloni, bar e tavoli in quell’area demaniale c’erano solo scogli. La zona non era mai stata utilizzata per fini commerciali. Poi l’idea sviluppata da imprenditori che provenivano dal mondo della ristorazione, la trafila per le relative autorizzazioni, l’ok dei responsabili degli uffici, la realizzazione e l’avvio dell’attività. Un iter che, però, ha dimostrato di avere delle falle. Così i finanzieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata, nei confronti della società titolare della struttura. Si tratta di una srl la cui rappresentante legale è una donna, già impegnata in un’attività ristorativa chiusa nel 2014. Anche in quel caso l’attività venne interrotta per problemi di illegittimità dell’edificio: la struttura era stata realizzata su suolo del demanio marittimo e non fruibile del condono edilizio.
LE ACCUSE
I finanzieri hanno riscontrato irregolarità negli atti presentati per ottenere il rilascio di concessioni demaniali, rilevando che il lido, sorto su un tavolato ligneo, ha subìto modifiche e ampliamenti non conformi alla legge. Presentati documenti falsi, dunque. Le fiamme gialle stabiesi hanno accertato diversi profili di responsabilità penale, per falso in atto pubblico e occupazione abusiva in spazio demaniale, a carico della rappresentante legale della società e del geologo incaricato per l’attestazione di compatibilità idrogeologica. Al momento sono quindi due gli indagati. L’iter per la richiesta delle autorizzazioni è stato avviato dagli imprenditori nel 2015, quando il Comune era amministrato dalla precedente squadra.
I RISVOLTI
Ci sono dei risvolti sia di carattere amministrativo che penale. La società si è già attivata per difendersi. Vi terremo aggiornati su ogni nuovo particolare.
In rete un articolo di Ferdinando Fontanella del maggio 2017 I lavori per questi nuovi bagni, come si evince dalla cartellonistica posta all’ingresso del cantiere, sono stati autorizzati dal Comune di Vico Equense col permesso di costruzione numero 67 datato 8 agosto 2016. Non è riportata la data in cui avranno termine.
Dalla cartellonistica si evince, inoltre, che lo stabilimento balneare sarà costruito sulla massicciata che protegge la soprastante strada statale sorrentina dall’azione del moto ondoso e sarà attrezzato per l’elioterapia e offrirà tutti i servizi annessi.
Non è noto se l’accesso a questa nuova struttura ricettiva sarà gratuito e i servizi saranno balneare (2)forniti a richiesta, oppure bisognerà pagare un obolo anche solo per l’ingresso come avviene negli stabilimenti privati limitrofi.
La prospettiva di dover pagare per accedere a questo tratto di costa che a tutti gli effetti è l’ultimo rimasto veramente libero tra le due città, qualora questa circostanza risultasse fondata, non è vista con favore dai cittadini che fino all’estate scorsa qui facevano il bagno in piena libertà stendendo gratuitamente e semplicemente l’asciugamano sugli scogli e tuffandosi da questi.
Tra Castellammare e Vico Equense un nuovo stabilimento “di lusso”?
“Purtroppo – ci confida l’anziano signor Antonio, frequentatore del posto da noi intervistato – questa triste situazione si è già verificata qualche anno fa quando a Pozzano la spiaggia libera da noi bagnanti chiamata ‘o Frantoio fu di colpo privatizzata e trasformata in lussuoso stabilimento con ristorante annesso e nome straniero”.
“Sarebbe interessante sapere poi – continua l’anziano – se il Comune di Castellammare è a conoscenza di quest’opera, visto che da quello che possiamo vedere lo stabilimento in costruzione sconfina almeno di un metro in territorio stabiese, proprio sotto la passerella che dovrebbe portare al mare si vede la pietra limite che segna il confine. A destra di questa pietra è Castellammare, a sinistra è Vico Equense”.