Vico Equense. “Ed ora tocca a te!”: Vi racconto il nostro campo scuola educatori a Roma
Vico Equense. Pronti via e si parte con appuntamento alla stazione di Vico alle ore 6:30 in pullman alla volta di Roma per il nostro campo scuola educatori UP5 (ParrocchieSantiCiroeGiovanni, Bonea e Massaquano) per ricaricarci in attesa dei tanti appuntamenti in cui gli animatori devono trovarsi pronti per i loro gruppi ACR e ACG.
Accompagnati da donGianluigi (vice Parroco di San Ciro), donNino (Parroco di Bonea) e dai seminaristi Catello, Alessandro e Giuseppe, si arriva presso la stazione Ostiense di Roma, nota per gli interscambi (e Parcheggi) tra i pullman in arrivo e i treni, compreso la metro per avvicinarsi sempre di più verso la Capitale d’Italia.
Pernottamento in un ostello nei pressi nella stazione Termini e parte subito questa bellissima esperienza da ricordare per tutti. Neanche il tempo di arrivare e già ci si muove girando a piedi per i tanti monumenti che fanno conoscere questa città eterna a tutto il mondo: Piazza di Spagna con la famosa scalinata di Trinità dei Monti, via dei Condotti e i Giardini di Villa Borghese dove si è consumato il proprio pranzo a sacco e un po’ di tempo libero (che ognuno ha speso come ha meglio voluto tra Risciò e mezzi elettrici) prima di ripartire con i propri giri.
Divisione in tre gruppi per fare tre itinerari diversi e visitare tante chiese con opere d’arte famose e monumenti, insieme a vari gesti da compiere da ognuno, ci si dà appuntamento per la cena, dopo aver oltrepassato l’isola Tiberina, alla Trattoria degli Amici, non un semplice ristorante, ma un progetto della Comunità di Sant’Egidio per l’inserimento lavorativo delle persone diversamente abili.
Secondo giorno visita alle Catacombe di San Callisto, in un posto così speciale dove hanno perso la vita Martiri per la fede, i nostri sacerdoti hanno celebrato la Santa ecucaristia in un luogo umido ed angusto, dove si è toccata la vera comunità tra le Parrocchie. Poi, verso l’ora di pranzo fino a pomeriggio inoltrato, ore libere che ogni gruppetto ha voluto vivere nelle strade romane intrise di storia e tanta fede. Una visita però è stata comune (poiché scelta da tutti), alla Trattoria da Fortunata con cucina casereccia. Dopo essersi riempiti e dopo i vari giri con km di cammino, appuntamento in Piazza San Pietro per vedere il presepe lì preparato e per assistere ad un bellissimo spettacolo all’auditorium della Conciliazione, il “Giudizio Universale. Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel”, attraverso un viaggio nel tempo dove lo spettatore era trasportato nel ‘500 per il racconto della passione di Michelangelo per l’arte, tra scultura e pittura.
Ultimo giorno, viaggio verso la scoperta della Basilica di San Pietro, la più grande chiesa del mondo e centro del cattolicesimo per eccellenza, con una visita tra la Pietà di Michelangelo e le preghiere verso le tombe di San Pietro e tanti papi “famosi” tra cui San Giovanni Paolo II, San Giovanni XXIII e San Paolo VI. Una cosa che però si fa notare è a metà della navata: la cappella del Santissimo Sacramento, solenne e fastosa. Vi si accede attraverso un elegante cancello in ferro disegnato da Francesco Borromini tra il 1629 e il 1630, con adorazione incessante del Santissimo Sacramento, centro della fede di ognuno di noi.
Dopo una bella scorpacciata in una buona trattoria adiacente alle mure vaticane, si parte per il Colle del Gianicolo per la visita al Santuario di Schoenstatt (già visitato da Giovanni Paolo II, per incontrare questa comunità che noi di San Ciro già conoscevamo, che per due anni consecutivi durante la settimana santa hanno fatto missione a Vico con visita alle famiglie vicane e ad anziani per trasmettere la spiritualità intorno alla Madonna Pellegrina di Schoenstatt.
Dentro il Santuario, fedele ricostruzione presente in ogni parte del mondo, i nostri sacerdoti hanno fatto a noi giovani una bella provocazione: la bellezza ricevuta in questi giorni non è da rimanere in noi ed invana ma da donarla agli altri che vivono in mille difficoltà la vita di ogni giorno. La nostra Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia già dalla caduta di un violento regime comunista, organizza dagli anni novanta, una missione composta da tanti giovani in Albania.
“Edoratoccaate!” e quindi durante la finestra dal 16 al 23agosto, come Unità Pastorale5VicoCentro, si partirà alla volta di Durazzo in viaggio, con modalità particolari e disagi numerosi che sicuramente vivremo, per donare la nostra forza e la nostra gioia ai tanti ragazzi e tante famiglie che vivono in condizioni di povertà.
Che dire di questi questi tre giorni intensi vissuti a Roma? Dopo quella vissuta nella città serafica di Assisi lo scorso anno, questa è stata sicuramente un’esperienza unica che a me ed ai tanti giovani ha fatto bene. Ci ha resi più comunità e più gruppo, ha fatto stringere i rapporti già stretti tra noi giovani di parrocchie diverse e ci ha davvero ricaricati prima di ripartire nel difficile viaggio della vita, fatto di abitudini, preoccupazioni, scuola, università e i nostri amati gruppi di ragazzi che seguiamo con amore. Grazie a tutti, prossima tappa… Durazzo!