“Oggi formalizziamo con una lettera al Presidente del Consiglio la richiesta di autonomia differenziata anche per la Campania“, annuncia il presidente della Regione Vincenzo De Luca. Detto fatto. Nel corso della giornata De Luca spedisce la richiesta ufficiale di autonomia differenziata avanzata dalla Campania al premier Conte e al ministro per gli Affari regionali, Erika Stefani. Gli ambiti sono: tutela e sicurezza lavoro; istruzione tecnica e professionale; internazionalizzazione imprese e commercio con l’estero; ricerca e innovazione; governo del territorio; ambiente; infrastrutture e lavori pubblici; tutela salute; agricoltura, fauna e acquacoltura; beni culturali, spettacolo e sport; giustizia di pace; partecipazione a formazione e attuazione diritto Ue; coordinamento finanza pubblica e tributi.
Nella lettera De Luca, ha sottolineato che la Regione Campania “considera sacro e inviolabile il principio della unità e della solidarietà nazionale; considera irrinunciabile l’obiettivo politico, storico e ideale del superamento del divario Nord-Sud; accetta pienamente la sfida dell’efficienza e del rigore amministrativo ed è impegnata a combattere ogni realtà di disamministrazione, di spreco e di incapacità amministrativa, di clientela e lamentazione presente in qualche area del Sud”.
Nella lettera De Luca ricorda anche “la richiesta formulata al Governo nel febbraio 2018 con la quale lo scrivente ha formalmente chiesto di essere audito da codesto governo nazionale nell’ambito del procedimento instaurato dalle Regioni del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, finalizzato al riconoscimento di forme e condizioni particolari di autonomia”.
“Ci auguriamo che rispondano – ha detto oggi De Luca a margine di una conferenza stampa – visto che alla missiva per la partecipazione al tavolo delle autonomie non hanno risposto”.
“Le decisioni di finanza pubblica – ha aggiunto De Luca – che si prendono per queste Regioni hanno una ricaduta su tutto il sistema”. Nella richiesta, fanno sapere dalla Regione Campania, c’è il testo elaborato dal tavolo tecnico sull’autonomia regionale che è stato istituito in Regione.
La richiesta della Campania
Nella richiesta di autonomia della Campania non ci sono tutte le stesse funzioni che chiedono Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna: “Non abbiamo chiesto ad esempio – spiega De Luca – l’autonomia scolastica. La scuola è uno degli elementi di costituzione e mantenimento dell’unità patria. Quando si dice scuola autonoma, assunzioni regionali per docenti, possibilità di definire programmi scolastici differenziati, si pensa a spezzare l’unità del paese che prima che economica è storica, ideale, spirituale. Se al Nord non lo capiscono glielo faremo capire”.
De Luca si dice “pronto ad accettare la sfida dell’efficienza sulla base della parità: stesse risorse a tutti i cittadini in relazione ai fabbisogni standard. Rappresentiamo il Sud che accetta le sfide. Intendo rappresentare il Sud che combatte e accetta la sfida dell’efficienza non quello della cialtroneria che porta ad accumulare debiti e finisce per screditare tutta la battaglia meridionalista. I nemici di Napoli e del Sud sono i cialtroni che abbiamo a Napoli e nel Sud”.
Autonomia, De Luca: “La Campania non chiederà quella scolastica”
De Luca ha ricordato che nel percorso delle autonomie regionali: “Ci deve essere parità e tutela rigorosa, piena e senza riserve dell’unità nazionale come valore sacro e irrinunciabile. Nelle interlocuzioni che abbiamo avuto, a partire da quella con il presidente della Lombardia sappiamo che se ci presentiamo con il volto giusto avremo modo di correggere elementi di estrema pericolosità che sono in queste bozze”.
La ministra Stefani: “Allarmismi infondati”
“Sono delusa per le ricostruzioni sbagliate ma determinata ad andare avanti. Ogni allarmismo è del tutto infondato. Ribadiamo il nostro totale rispetto del percorso indicato dalla Costituzione, dei livelli essenziali delle prestazioni e dei bisogni di tutti i territori. Non toglieremo niente a nessuno. Preciso anche che un coinvolgimento condiviso del Parlamento ci sarà. Comprendo i timori per la novità ma non dobbiamo avere paura di cambiare per trovare le soluzioni migliori per risolvere problemi che oggi sono oggettivi”. Così Erika Stefani, ministro per gli Affari Regionali. “Autonomia – ha aggiunto il ministro
Stefani – significa responsabilizzazione degli amministratori locali. Noi vogliamo avvicinare il più possibile le decisioni ai cittadini”
De Luca: “Ministra simpatica, ma linea sbagliata”
“La ministra Stefani ha espresso simpatia nei miei confronti; io ricambio la simpatia, la considero simpatica e anche di più, ma la linea scelta per l’autonomia differenziata porta a spezzare l’unità del Paese, a marginalizzare la realtà del Sud e porta l’Italia su un cammino che può diventare drammatico”. De Luca replica così alla Stefani. “Siamo a un punto in cui bisogna parlare con chiarezza: se qualcuno immagina che il residuo fiscale debba rimanere al Nord e i servizi sociali debbano essere rapportati alla ricchezza del singoli territori, credo abbia in testa un’idea fuori dalla Costituzione e prefigura una società che va verso l’imbarbarimento”.