Infortuni senza precedenti per la Lazio -Inzaghi: Troppe gare ravvicinate ha influito lo sforzo con l’Inter
Ricaduta per il difensore: out ieri rischia un altro mese di stop Il Mago potrebbe saltare il derby
36 Vittorie del Genoa sui biancocelesti nei tornei a girone unico (26 i pareggi, 35 le sconfitte). La Lazio è la squadra più battuta dai liguri in serie A. Prandelli è imbattuto da tre partite (una vittoria e due pareggi).
38 Punti in classifica, conquistati dalla Lazio in questa stagione fino ad oggi. La squadra di Inzaghi, su 24 partite, ha conquistato 11 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte, con 32 gol fatti e 25 subiti
«La preparazione non è cambiata Questi momenti capitano a tutti anche a Juve, Roma e Inter…»
È rimasta mezza Lazio, dell’altra mezza sono rimaste le ombre. Record esagerato di Inzaghi, d’infortuni: «Abbiamo 10 giocatori indisponibili. Sono Wallace, Luiz Felipe, Bastos, Durmisi, Parolo, Milinkovic, Luis Alberto, Leiva, Berisha e Lukaku». Simone, ahilui, ha iniziato la conferenza stampa di ieri snocciolando i nomi degli assenti. Sono pochi gli esemplari scampati agli stop muscolari (la quasi totalità degli infortuni): «Dei 10 ho convocato solo Leiva – ha aggiunto Inzaghi – nonostante abbia una caviglia gonfia, colpa di un trauma subito giovedì, capirò all’ultimo se potrà giocare o se andrà in panchina. Non era in condizione di effettuare la rifinitura». Non ci sono congiure ambientali contro la Lazio. In quanto al record d’infortuni si pagano, assieme ad altre cause (calendario stressante e campi pesanti), i guasti di una gestione squilibrata della rosa. Inzaghi ha distillato coraggio agli uomini rimasti, è apparso sanguigno come sempre, ha intonato cori ruggenti e struggenti. Appartiene alla categoria degli stoici, di questo gli va dato atto: «Niente alibi. Gli obiettivi non cambiano, vogliamo arrivare in fondo a tutto. A Genova andrà in campo una Lazio molto competitiva, vorrà fare una grande partita contro un avversario che si rivela sempre ostico. Poi pensaremo al Siviglia».
I motivi. Inzaghi ha difeso le scelte fatte in fase di preparazione atletica: «Ha influito la settimana dei supplementari con l’Inter, abbiamo speso tanto a livello fisico e mentale. E’ un momento così, ci siamo passati anche l’anno scorso seppure con meno giocatori, l’emergenza era difensiva, adesso riguarda tutta la squadra. La preparazione che svolgiamo con i preparatori è sempre la stessa, lavoro con gli stessi collaboratori dalle giovanili e abbiamo sempre portato a termine le stagioni con squadre che stavano bene fisicamente. Negli ultimi due anni, andando sempre avanti in Europa e in Coppa Italia, le partite da giocare sono diventate 40-50. Ripeto, andiamo avanti a testa alta, sperando di recuperare il maggior numero di giocatori nel più breve tempo possibile. A Genova ci sarà una squadra molto concentrata per fare risultato». Le risposte di Simone sui motivi dell’emergenza record sono state generiche per non dire evasive: «Dare spiegazioni su queste cose non è mai semplice, sicuramente hanno influito le tante partite ravvicinate. Tanti altri club hanno problemi come noi, capitano soprattutto a chi gioca le Coppe, cito la Juve, la Roma, la stessa Inter. Dovremo essere bravi a superare questo momento, ci aspettano partite importanti. Avanti con lo spirito giusto».
Il mistero Badelj. Inzaghi ha invocato Badelj dopo averlo accantonato in panchina: «Badelj ha ottime possibilità di giocare, sarebbe entrato giovedì se non si fosse fatto male Bastos e se non avessi dovuto fare cambi forzati. Ha giocato a Frosinone e avrebbe rigiocato con Leiva come accaduto con l’Empoli. L’ho voluto fortemente. Sta sempre meglio, non ha fatto vacanze dopo il Mondiale, è molto utile, tornerà protagonista». Per disegnare la Lazio anti-Genoa non ci vuole troppa fantasia: «Possiamo giocare a 3 o a 4, sicuramente giocherà Patric. Correa sarà titolare. Immobile sta meglio, ma devo valutarlo. Pedro Neto ci aiuterà a gara in corso». In panchina non ci saranno difensori: «Verrà convocato solo Kalaj della Primavera». Inzaghi si troverà di fronte a Prandelli, fece parte del casting organizzato da Lotito per assegnare la panchina nel 2016: «E’ un ottimo allenatore, ha cambiato scegliendo il 4-3-3 o il 4-4-2. Ha perso Piatek, ha Kouamé e Sanabria. Attaccano bene la profondità».
La Lazio continua a fare “strap”. La situazione è diventata imbarazzante, non è solo il destino a infierire. Luiz Felipe è di nuovo ko, è di nuovo stirato, può trattarsi di una ricaduta (coscia destra), salterà sicuramente Milan e Roma. E’ stirato anche Luis Alberto, è l’esito degli esami effettuati ieri mattina, è la diagnosi dell’infortunio subito giovedì: salterà Genoa e Milan, è a forte rischio per il derby. I suoi recuperi, è questo il guaio, sono sempre tormentati, è impossibile fare pronostici. Per Luis è stata fatale la partita col Siviglia dopo lo stop di Frosinone. Ieri si è fermato anche Durmisi, problemi ad un polpaccio da verificare e quantificare, può rientrare nella lista degli stirati. Non è partito per Genova.
La rifinitura choc. Il disastro s’è completato ieri, in una rifinitura choc, dopo una settimana di infortuni a catena. Luiz Felipe è rifinito al tappeto durante le prove tattiche. Si è fermato all’improvviso, dopo aver calciato un pallone. Si è tolto il fratino, era rammaricato, incredulo. Si attende l’esito degli esami, si ipotizza uno stop di almeno un mese, salvo lesioni più profonde rispetto al primo grado. S’era fatto male a Napoli il 20 gennaio, era rientrato giovedì per sostituire l’infortunato Bastos al 12’ del secondo tempo. S’era allenato poco, era convalescente, ha pagato dazio. Inzaghi, preso atto dello stop del brasiliano, ha consegnato la pettorina a Patric, giocherà lui a Genova, da terzo centrale (a destra). Gli infortunati sono saliti a 10: Wallace, Luiz Felipe, Bastos, Durmisi, Parolo, Milinkovic, Luis Alberto, Leiva, Berisha e Lukaku. Il regista è un caso a parte, ha saltato la rifinitura, ieri mattina s’è presentato in clinica per effettuare accertamenti, era rabbuiato, nervoso. Leiva ha una caviglia gonfia, è stato convocato pro forma, andrà in panchina, si rivaluterà per Siviglia. E’ stato convocato per arrivare almeno a 18 uomini, cinque posti dei 23 rimarranno inoccupati.
Le previsioni. Inzaghi ha portato Immobile a Genova, è in ballottaggio con Caicedo. C’è il dubbio se farlo giocare o no. E a Siviglia si valuteranno pro e contro, non sarebbe meglio preservarlo per l’andata col Milan prevista il 26 febbraio all’Olimpico? Per il ritorno con gli spagnoli è da valutare Milinkovic, è reduce da un problema muscolare diagnosticato dai medici come “stiramento di primo grado”. Si è curato in Serbia, è rientrato giovedì e ha ripreso a correre. Non è stato convocato per Genova, spera di essere convocato per Siviglia. A Formello, ormai, c’è la fobia degli stiramenti. Si vedono anche quando non ci sono, si ingigantiscono quando sono lievi. Inzaghi, principalmente, ha dato la colpa al calendario, allo stress psico-fisico che ha generato la partita infinita giocata in Coppa Italia contro l’Inter (terminata ai rigori), poi le gare contro Frosinone ed Empoli giocate in 72 ore. Non può essere solo colpa del calendario e delle sue combinazioni. «Dare spiegazioni non è mai semplice in questi casi…», ha detto Simone. Possono aver inciso i campi pesanti dell’inverno. Sicuramente non ha agevolato i muscoli il diluvio del 2 febbraio, il campo era allagato, la seduta si è svolta con una certa intensità, precedentemente si era giocato a San Siro, ancora prima con la Juve, correndo a perdifiato. Il recupero affrettato di alcuni giocatori, i rischi corsi, sono problemi che esistono da novembre, quando fu rischiato Leiva a Reggio Emilia e si stirò di nuovo. La gestione della rosa, lo sbilanciamento delle presenze tra titolarissimi, titolari e panchinari, è un altro fattore da considerare. La Lazio fa strap. Inzaghi non sbaglia candeggio, sbaglia minutaggio.
fonte:corrieredellosport