Lavori Terna a Sorrento. Centrale elettrica e parcheggio, dubbi sul parere idraulico.
Con la presenza del Rivolo San Renato e come indicato dal Regio Decreto 523/1904, il prosieguo dei lavori per la centrale elettrica necessita del parere idraulico. Circa la realizzazione anche di un parcheggio, sarebbe interessante sapere il contenuto di tale indispensabile valutazione rilasciata dai funzionari del Genio Civile.
Sorrento – Dopo l’inaspettato e per certi versi inspiegabile taglio di tutte le piante che componevano l’agrumeto, tra critiche e polemiche varie, continuano i lavori in via San Renato da parte di Terna Spa per la realizzazione della nuova centrale elettrica. Struttura che, oltre alimentare con un cavo sottomarino anche l’isola di Capri, secondo progetto dovrebbe potenziare e mettere definitivamente in sicurezza la ormai obsoleta linea elettrica della penisola sorrentina. Come illustrato dalla stessa Società, e come anche previsto dalle autorizzazioni rilasciate dal Ministero dello Sviluppo Economico, il progetto prevede l’ottimizzazione degli spazi ma soprattutto particolare attenzione al suo inserimento paesaggistico, con la piantumazione di nuovi alberi e quindi successive soluzioni a bassissimo impatto ambientale. Nonostante l’accertata e condivisa utilità pubblica dell’opera, continuava fino a qualche tempo fa a non trovare spiegazione il totale taglio degli alberi ed uno sbancamento di tali dimensioni, fin quando non è venuto alla luce un comunicato del dicembre scorso del Sindaco Cuomo . Con il quale si dichiarava che con la centrale elettrica, nei pressi del cimitero sarebbe sorto anche un parcheggio. Struttura realizzata su di un area adiacente alla nascente centrale elettrica e che verrebbe ceduta al Comune dalla stessa Società Terna. Un parcheggio che ,nonostante il superamento dei vari vincoli che tutelavano l’area, non rientrava affatto nell’autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Soprintendenza, e per nulla previsto da quanto autorizzato nel 2015 dal Ministero. Il cui Decreto, nonostante l’agrumeto in questione ricade in zona B del PUC del Comune di Sorrento, ossia zona di edilizia satura, ha permesso di superare i vari vincoli,apportare una variante al PUC e consentire pertanto la realizzazione di un’opera ritenuta strategica come la centrale elettrica. Secondo alcuni organi di stampa proprio il taglio forsennato delle piante e l’immediato sbancamento di un’area (parte della quale la stessa Terna si impegna a cedere al Comune di Sorrento) molto più grande di quanto la realizzazione della centrale necessiti, ha trasformato quello che una volta era un agrumeto in un’area sterrata e priva di vegetazione e pertanto, come previsto dal PUC, utilizzabile anche per la costruzione dell’ennesimo parcheggio. A tale punto sembra chiaro che la comunità e le varie associazioni, che da anni si battono per la tutela del nostro prezioso territorio, di fronte a quello che a tutti gli effetti non trova ancora giustificazione, come la distruzione di un agrumeto, si siano allertati. L’attenzione è caduta, come spesso si è verificato in passato, sui vari vincoli a cui e sottoposta la zona in questione , paesaggistico, archeologico, cimiteriale ed idrografico, che come ribadito sono stati superati dal Decreto Ministeriale.
Da quanto traspare, sebbene in maniera contraddittoria, dal progetto e dai primi lavori in corso d’opera (taglio alberi e sbancamento) in via San Renato risulta evidente che non è stata dimenticata la presenza di un importante corso d’acqua come il Rivolo San Renato. La cui amministrazione, essendo parte di Demanio Idrico, spetta al Genio Civile. Ente preposto per quanto riguarda la rete idrografica della Regione Campania a rilasciare il parere idraulico come prevede il Regio Decreto n. 523/1904 – Testo unico sulle opere idrauliche –. Le cui disposizioni, soprattutto per un territorio morfologicamente fragile come quello sorrentino, si applicano anche a tutte le opere di carattere pubblico. Di fronte ad un corso d’acqua dalla portata importante come il rivolo San Renato, il cui getto in mare in tempo di nubifragi è diventato ormai famoso, risulta di primaria importanza accertarsi se eventuali costruzioni rispettino la distanza dall’alveo come prevedono gli l’art. 93 e art 96 lett.f del vecchio ma vigente Regio Decreto n. 523/1904 . Articoli che fissano i principi generali per esercizio dell’attività di Polizia Idraulica, intesa come attività di controllo degli interventi di gestione e di trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corpi idrici. Normativa relativa ai corsi d’acqua pubblici e loro pertinenze che recita: “Sono vietate, entro la fascia di 10 mt dal piede degli argini e loro accessori o,in mancanza di argini artificiali, dal ciglio delle sponde, le seguenti attività: la realizzazione di fabbricati, anche se totalmente interrati, ivi comprese le recinzioni con murature che si elevino oltre la quota del piano campagna; gli scavi; entro la fascia di 4 m dai limiti come sopra definiti: le piantagioni; lo smovimento del terreno”. Quindi nel rilasciare concessioni, nelle vicinanze dei rivoli e constatarne le distanze come indicate dal R.D.diventa di primaria importanzarichiedere il preventivo parere idraulico.
Con i continui eventi di dissesto idrogeologico che vedono sempre più spesso interessati i corsi d’acqua, e nel tentativo di fare anche un minimo di chiarezza, di fronte agli ultimi sviluppi relativi ed alla probabilità concreta che, al posto di un agrumeto sorrentino, oltre alla centrale elettrica verrà realizzato anche un parcheggio, risulta importante chiedersi: i lavori in fase di realizzazione si stanno eseguendo secondo il parere rilasciato dal Genio Civile? Ovvero, il parere idraulico è stato rilasciato per la centrale elettrica o per il parcheggio oppure per ambe due le opere? Quesiti a questo punto avanzati dalla comunità, a cui oltre al Funzionario del Genio Civile preposto, sia Terna Spa che il Comune di Sorrento dovrebbero quanto meno dare una risposta. – 20 febbraio 2019 – salvatorecaccaviello