Napoli. Casa di Rita. Cafè Philo. “Il disagio” secondo Berardo Impegno.

Segnalazione di Maurizio Vitiello – “Il disagio” secondo Berardo Impegno per Cafè Philo a Napoli

Info:
data 5 febbraio 2019

Ospite:
Berardo Impegno

Titolo della lectio:
Fenomenologia e vissutezza. Il disagio nel contemporaneo.

L’Action Painting e la musica jazz [_Momenti
della musica] sono due contributi d’immensa
portata che l’America ha dato alla civiltà
moderna; strutturalmente, sono molto simili.
Il jazz è musica senza progetto, che si compone
suonando; e rompe tutti gli schemi melodici
e sinfonici tradizionali come l’Action
Painting rompe tutti gli schemi spaziali della
pittura tradizionale. Nel groviglio di suoni del
jazz ogni strumento sviluppa un proprio disegno
ritmico: ciò che li intreccia è l’eccitazione
collettiva dei suonatori, l’ondata che sale
dal fondo dell’inconscio e porta al colmo del
parossismo. È come nei cori religiosi dei negri
americani: ciascuno grida la propria fede e la
propria furia, e ogni voce è dissonante dalle
altre, ma proprio da questa dissonanza straziante
nasce il ritmo di una coralità lacerata.
Così, nel contesto di un quadro di Pollock,
ogni colore sviluppa il proprio ritmo, porta alla
massima intensità la singolarità del proprio
timbro. Ma come il jazz più che un’orchestra è
un insieme di solisti che si apostrofano e
rispondono, si stimolano e rilanciano l’un con
l’altro, così il quadro di Pollock appare come
un insieme di quadri dipinti sulla medesima
tela, e i cui temi s’intrecciano, interferiscono,
divergono, tornano a congiungersi in una ridda
delirante. Il jazz è musica negra, dei negri
d’America: sono la miseria e la disperazione
del presente che evocano dal profondo, con
note stridenti di tenerezza struggente e di cupa
minaccia, la memoria ancestrale di un passato

Affinità
strutturali tra
il jazz e
l’Action
Painting