Napoli-Zurigo -Chiriches, è la tua notte

21 febbraio 2019 | 07:01
Napoli-Zurigo -Chiriches, è la tua notte
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Napoli-Zurigo -Chiriches, è la tua notte

RITORNA CHIRICHES TITOLARE DOPO CINQUE MESI E MEZZo

Cambiare si può e quindi si deve, perché in questo febbraio cortissimo c’è entrato di tutto e non è ancora finita: tre partite di campionato, una di Europa League e stasera di nuovo lo Zurigo, in un San Paolo tiepido ma tendente al freddo (ventimila tifosi attesi) e con un ottavo da conquistare senza e se però con il turn-over che è una esigenza irrinunciabile.

I CAMBI. E’ una rivoluzione, o qualcosa che ci somiglia assai, perché gli spifferi che arrivano oltre la Pineta di Castel Volturno annunciano sei novità, che potrebbero diventare persino otto rispetto all’ultima fatica, quella di domenica, con il Torino: Insigne c’è, Allan anche, Koulibaly ovviamente e Hysai dovrebbe scivolare a destra, tutti gli altri sono nella terra di mezzo e non possono sbagliare.

LA PRIMA. E’ la notte di Chiriches, per cominciare, alla sua prima partita stagionale dopo essere rimasto avvolto nelle fiamme dell’inferno: cinque mesi e mezzo a guardare, a soffrire (per un legamento operato) e ad aspettare. Ma con lo Zurigo tocca a lui, l’ha persino detto Ancelotti, e non c’è da portarsi appresso alcun dubbio. Non ne ha, e non dovrà averne, neanche Simone Verdi, che può esibire tutto il suo bagaglio tecnico partendo da sinistra (quasi sicuramente), in un centrocampo a trazione offensiva: Callejon è reduce dal tour de force, andrebbe fatto rifiatare, però con Ounas a destra c’è (ci sarebbe) il rischio di essere esageratamente offensivi. Riflessioni in corso, com’è giusto che sia, che si estendono anche in porta: Meret in vantaggio su Ospina, per un problema gastrointestinale che ha limitato il portiere. Ma toccherà anche a Diawara, certo che sì, e per il mediano-regista vale il discorso fatto per Verdi: certe notti, vanno attraversate a testa alta.

10 Tiri nello specchio da parte del Napoli tra le squadre che hanno giocato la gara di andata dei sedicesimi di Europa League. Nessuno ha fatto meglio della formazione di Ancelotti che è reduce da due 0-0 in campionato

ANCELOTTI: «NAPOLI Da 7»

Carlo sicuro: «Questo è il mio voto, ma lavorerò per poterlo alzare. Ultimi tre mesi fondamentali  non ci saranno rimandati: promossi o bocciati»

Fu chiaro sin dal primo giorno: «Non sono venuto qua a pettinar le bambole». E ora che il campionato è andato, la Coppa Italia non c’è più e l’Europa League è l’ultima frontiera, val la pena di ricordare al Napoli cosa significhino questi tre mesi: «E’ il momento chiave della stagione e bisogna sentirsi sotto esame». Il codice-Ancelotti è sinteticamente limpido e va frontalmente al cuore del Napoli, evitando messaggi subliminali, perché non c’è il tempo di perdersi in chiacchiere.
Disse Ancelotti, quaranta giorni fa: non tutti hanno dato il 100%. Visto che non c’è stato uno scatto in avanti, viene da sospettare che adesso siamo alle valutazioni complessive.
«Assolutamente sì, perché questa è una fase decisiva della stagione. Io so che stiamo bene e adesso chiedo uno sforzo supplementare. Sono partite da dentro o fuori, non possiamo sbagliare, e voglio vivere fino alla fine questa competizione».
Questi ultimi tre mesi sono fondamentali?
«Assolutamente sì. Siamo tutti sotto esame, sempre così nel calcio. Finalmente siamo arrivati al momento chiave della stagione. Secondo me stiamo bene, bisogna fare uno sforzo supplementare. L’Europa League è da dentro o fuori e quindi non possiamo sbagliare. Noi invece vogliamo pensare fino alla fine a questa manifestazione».
E Ancelotti che voto dà al Napoli ora.
«Per ora è 7 ma spero di poterlo alzare. E comunque, poi, non ci saranno rimandati: a questo punto, promossi o bocciati».
Poca gente anche stavolta: tre motivi per venire allo stadio.
«Premessa: non posso dire nulla al pubblico, ognuno può scegliere secondo personale libertà e quindi decidere come vuole. Ma questa è una squadra che gioca un buon calcio e che ha voglia di fare gol, tanti gol. E non sottovaluteremo questa partita, il 3-1 appartiene alla gara d’andata e io chiedo una prestazione di alto livello».
Ci dica due motivi per guardare Napoli-Zurigo.
«Il primo: la squadra sta giocando un buon calcio. Il secondo: abbiamo la voglia di fare qualche gol. Ne aggiungo pure un altro: siamo concentrati su questa gara che non vogliamo sottovalutare. Partiamo da un risultato positivo, ma per evitare sorprese vogliamo fare una partita di alto livello».
Un aspetto positivo: non subite.
«Della fase difensiva sono soddisfatto, anche perché noi andiamo a pressare alti. Però è vero anche che in queste fasi ci sono di aiuto gli attaccanti, ai quali posso chiedere esclusivamente di concretizzare».
Tante partite in sequenza la costringono ad intervenire.
«Rotazione indispensabile, perché abbiamo speso tantissimo nelle ultime due gare. E allora toccherà a chi mi sembra più fresco e dall’inizio giocherà Chiriches».
Faccia lo psicologo per le sue punte.
«Ognuno ha le proprie responsabilità ma sappiamo che ci sono momenti della stagione in cui tutti fila per il verso sbagliato. Il gol è un problema generale, appartiene a tutti noi e non ad un settore ma per me è soltanto una questione di lucidità e di precisione».
Dopo otto mesi d’Italia, cosa (ri)pensa del suo paese, calcisticamente.
«Che sotto l’aspetto tecnico-tattico non è cambiato granché, grossa organizzazione come quando andai via. Ma in compenso si sta lavorando sulla cultura generale».
In casa sua, tema del momento, sua moglie parla di tattica?
«Se volesse, potrebbe farlo, ma sono io che preferisco staccare la spina ed evitare stress supplementare».
La Juve vince sempre e quest’anno più nettamente del solito: i play-off sono un’idea che le piacerebbero?
«No. Ognuno deve progettare secondo le proprie possibilità per avvicinarsi ai bianconeri, che stanno correndo come nessun’altra in Europa. Ma bisogna crescere gradualmente».

fonte:corrieredellosport