Piano di Sorrento: Grande successo per Surrentum a Villa Fondi

9 febbraio 2019 | 12:01
Share0

Un grande successo a Villa Fondi a Piano di Sorrento per “Surrentum, vacanze da Imperatori” con la presenza del sindaco Vincenzo Iaccarino e della Direttrice della mostra e del museo archeologico “Georges Vallet”, la dottoressa Tommasina Budetta, che si è occupata dell’organizzazione del fantastico evento.

surrentum vacanze da imperatori

Per la prima volta in Penisola Sorrentina possivile vedere la seconda metà del ninfeo di Pipiano, allestito e montato momentanamente nella sala della Villa Fondi, in attesa di essere definitivamente sistemato accanto all’altra metà nel parco. Inoltre direttamente dal Museo Archeologico di Napoli è arrivato l’Atleta di Koblanos.

Qualche curiosità sul Ninfeo di Pipiano

Ninfeo, di età Giulio-Claudia (50-55 d.C.), è uno degli esempi più rappresentativi del genere e meglio conservati in Campania. E’ inerente alle sontuose ville marittime consacrate all’otium; dagli
imperatori romani su tutto il golfo di Napoli; quella a cui appartiene il ninfeo è posta di fronte a Capri, tra capo di Massa e punta della Campanella. La straordinarietà del ninfeo è data sia dalla grandiosa articolazione scenografica della struttura architettonica, sia dalla decorazione delle pareti interamente rivestite a mosaico. Sito sul pendio di una collina prospiciente al mare, il ninfeo è costituito da una estesa parete che ha una lunghezza di 24 metri per un’altezza di 2,7 metri che alterna nicchie circolari e rettangolari e ospita in esse fontane e zampilli e, al suo centro, una grande cascata. Di fronte vi è una grande piscina rettangolare dipinta di azzurro; ad essa la parete fa da sfondo policromo. La decorazione realizzata su tutta la parete sviluppa nella tecnica del mosaico il tema centrale del giardino fiorito popolato di uccelli, molto utilizzato nella pittura del III stile pompeiano. Il giardino è posto dietro ad una transenna ad incannucciata e spicca sul blu egizio utilizzato come sfondo. Ad esso si aggiungono nature morte e fondali marini riquadrati da elementi decorativi comuni al repertorio pittorico del IV stile pompeiano. La scelta delle tessere si è indirizzata verso materiali di varia natura e provenienza: pasta vitrea di colori e sfumature diverse con largo utilizzo di blu egizio e calcari colorati, conchiglie marine e pietre dure. Il mosaico fu largamente usato per le sue garanzie di “pictura aeterna” per la sua luminosità e per le sue sfumature cangianti, è facile immaginare quanto, in questo caso, acqua e sole abbiano accentuato il fascino di queste caratteristiche. Il ninfeo fu ricoperto da cumuli di cenere dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che seppellì al pari le altre ville della costiera sorrentina.

surrentum vacanze da imperatori

Qualche curiosità sull’Atleta di Koblanos

Il pregevole nudo maschile fu rinvenuto nel 1889 fra i resti di una villa romana dell’antica città di Sorrento, la corona d’olivo sul capo ci suggerisce che si tratta di un atleta, peraltro vincitore; ce lo conferma la statuetta di Ercole posta accanto alla gamba destra che simboleggia il mondo del ginnasio, degli athla (arte della lotta) a cui il giovane era dedito, i cesti attorno ai pugni, ai
polsi e agli avambracci non lasciano dubbi, poi, sull’identità di pugilatore; essi rivestono i pugni come un’armatura, dotati di borchie metalliche e sono legati al braccio tramite un intreccio di corregge. Il volto non è idealizzato alla greca, nè tanto meno rappresenta il giovane come un dio: il pugile è colto in un momento di riposo, con lo sguardo basso, stanco come dopo una gara. La statua, databile nella prima metà del I sec.d.C., è firmata, sulla base, da Koblanos di Afrodisia in Caria; qui la presenza di cave di eccellente marmo nonché la richiesta romana di opere d’arte, stimolò la fioritura di una celebre scuola di scultura. La statua sarà esposta ai lati dello scalone del Museo che ospita la statua colossale di Demetra ritrovata poco distante da quella dell’Atleta.