Piano di Sorrento: Si parla di abbattimento per la scuola in via Carlo Amalfi. Ma si può fare così?
Si parla di abbattimento per l’istituto scolastico in Via Carlo Amalfi.
A prendere questa decisione sono stati il Sindaco Vincenzo Iaccarino e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Rossella Russo, con tanto di imbarazzante silenzio da parte della Dirigente scolastica dottoressa Maria Rosaria Sagliocco, e saranno loro a passare alla storia come quelli che avranno decretato il definitivo addio alla scuola.
E’ questa la verità che emerge dalla delibera di Giunta numero 8 del 23 gennaio scorso. Una delibera avente il seguente oggetto:
Intervento di “Realizzazione del nuovo istituto comprensivo scolastico in via Carlo Amalfi nel Comune di Piano di Sorrento”. Presa d’atto studio di fattibilità tecnica ed economica. Approvazione in linea tecnica del I lotto funzionale ed atto di indirizzo
Infatti dietro la copertura altisonante dell’oggetto della delibera si nasconde la più nefasta delle verità: La scuola sarà abbattuta.
Al suo posto verranno realizzate una palestra ed un auditorium, pertinenze di una scuola che forse un giorno si farà.
Ecco cosa scrive l’architetto Francesco Cannavale nella relazione che ha accompagnato la delibera:
Il primo lotto è di fatto quasi cantierabile. E’ lo stesso architetto Cannavale che ce lo fa sapere quando scrive che per gli interventi relativi al primo lotto funzionale (abbattimento e ricostruzione dell’edifico esistente) sussiste la piena compatibilità urbanistica, essendo l’area classificata dal vigente PRG vigente zona G1, regolata dall’art. 70 delle Norme Tecniche di Attuazione. In tale zona sono classificate “le aree occupate da attrezzature pubbliche prescolari e per la scuola dell’obbligo: scuole materne, elementari e medie, ovvero destinate alla integrazione degli spazi di pertinenza delle stesse”
Per il secondo lotto ci sarà un secondo momento per occuparsene.
Il Costo dei lavori inerenti al I lotto è di 3.975.000 euro.
Soldi che, come ha detto il Sindaco Vincenzo Iaccarino in una recente conferenza stampa, si punta ad ottenere mediante finanziamenti ad hoc per le scuole.
Positanonews ha sempre sottolineato come si fosse giunti già in precedenza troppo frettolosamente a tale decisione e che la demolizine non è l’unica soluzione e neanche la più economica. Della vicenda ne ha parlato anche Johny Pollio
Saranno il Sindaco Vincenzo Iaccarino e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Rossella Russo, con tanto di imbarazzante silenzio da parte della Dirigente scolastica dottoressa Maria Rosaria Sagliocco, a passare alla storia come coloro che avranno decretato il definitivo addio alla scuola di via Carlo Amalfi.
E’ questa la verità che emerge dalla delibera di Giunta numero 8 del 23 gennaio scorso. Una delibera avente il seguente oggetto:
Intervento di “Realizzazione del nuovo istituto comprensivo scolastico in via Carlo Amalfi nel Comune di Piano di Sorrento”. Presa d’atto studio di fattibilità tecnica ed economica. Approvazione in linea tecnica del I lotto funzionale ed atto di indirizzo
Infatti dietro la copertura altisonante dell’oggetto della delibera si nasconde la più nefasta delle verità.
La scuola sarà abbattuta.
Rasa al suolo.
Al suo posto verranno realizzate una palestra ed un auditorium, pertinenze di una scuola che forse un giorno si farà.
Vi sembra assurdo?
Lo sembrava anche a noi. Però c’è chi come l’architetto Francesco Cannavale (il neofunzionario responsabile dei lavori pubblici) ha avuto il coraggio di scriverlo nella relazione che ha accompagnato la delibera…
Più chiaro di così si muore.
Andiamo con calma però.
Con il primo lotto costruiranno la scuola e l’auditorium. Del secondo lotto ce ne occuperemo in un secondo momento o forse mai.
Il primo lotto è di fatto quasi cantierabile. E’ lo stesso architetto Cannavale che ce lo fa sapere quando scrive che…
…per gli interventi relativi al primo lotto funzionale (abbattimento e ricostruzione dell’edifico esistente) sussiste la piena compatibilità urbanistica, essendo l’area classificata dal vigente PRG vigente zona G1, regolata dall’art. 70 delle Norme Tecniche di Attuazione. In tale zona sono classificate “le aree occupate da attrezzature pubbliche prescolari e per la scuola dell’obbligo: scuole materne, elementari e medie, ovvero destinate alla integrazione degli spazi di pertinenza delle stesse”;
Per il secondo lotto…ce ne occuperemo sempre in un secondo momento o forse mai.
Il Costo dei lavori inerenti al I lotto è di 3.975.000 euro.
Mica bruscolini.
Soldi che, come ha detto il Sindaco Vincenzo Iaccarino in una recente conferenza stampa, si punta ad ottenere mediante finanziamenti ad hoc per le scuole.
Capito un poco?
Questi in un’area che il PRG destina all’edilizia scolastica vogliono abbattere una scuola e con i soldi destinati sempre all’edilizia scolastica costruirci una palestra ed un auditorium per consentire – ed è sempre Cannavale che lo scrive – la creazione di…
…due ambienti (palestra ed auditorium) che potranno esser utilizzati e fruiti anche dall’intera cittadinanza quale luoghi di aggregazione ed attrattore socio-colturale, in un’ottica di riqualificazione del territorio.
No!
Non essere…
…utilizzati e fruiti anche dall’intera cittadinanza…
…ma essere…
…utilizzati e fruiti…
da tutti tranne che dalle scuole.
Ci avete pensato bene?
Voi riuscite ad immaginarvi i ragazzi delle scuole elementari che da via Legittimo si mettono in marcia. Percorrono via Mortora/San Liborio, Corso Italia, Piazza delle Rose, Via delle Rose e poi giungono finalmente in via Carlo Amalfi per la loro ora di ginnastica?
O magari quelli delle scuole medie di Petrulo che se ne scendono sotto sotto al muro da via Cavone, percorrono parte del Corso Italia, girano per via Bagnulo e poi arrivano in via Carlo Amalfi per due canestri?
Per la verità un po’ più semplice sarebbe il percorso per quelli delle medie di via Ciampa, hanno senz’altro meno strada da fare.
Insomma, a meno che non si voglia pensare ad una palestra ed un auditorium per la scuola materna che insiste sempre in via Carlo Amalfi (spendere però 4 milioni di euro per una scuola materna ci sembra davvero tanto) la verità è che è tutto una colossale presa per i fondelli.
Hanno deciso le sorti future di quella scuola e non hanno nemmeno il coraggio di dirlo. Allora si nascondono dietro un’ipotetico secondo lotto con cui si dovrebbe poi costruire la scuola.
Già perché è questa la finezza. La nuova frontiera della presa per il culo.
Per poter giustificare il tutto hanno detto che scuola ed auditorium saranno a pertinenza di una scuola che però non c’è e non è detto nemmeno che ci sarà.
E’ come se un domani, nell’area destinata a realizzare le case popolari, costruissero parcheggi e cantine per le case che un dì si costuiranno. Così chi non ha dove andare a dormire almeno ha il posto auto e il ricovero per le scorte alimentari.
Di questo passo cos’altro ci dobbiamo aspettare? Che per via Ponte Orazio prima compreranno lampioni e fioriere e poi penseranno ad aggiustare la strada?
Vi rendete conto che fine che abbiamo fatto?
C’è poi l’aspetto tecnico che lascia realmente sgomenti. La palestra è l’auditorium, come ha scritto l’architetto Cannavale, sorgeranno in una zona G1 del Piano regolatore generale. Le zone G1 rappresentano…
…le aree occupate da attrezzature pubbliche pre – scolari e per !a scuola dell’obbligo: scuole materne, elementari e medie, ovvero destinate alla integrazione degli spazi di pertinenza delle stesse.
Insomma in quelle zone palestra ed auditorium possono esserci, purché a pertinenza di una scuola. Una pertinenza attuale, non di certo futura ed ipotetica. Se la scuola non c’è, va da se che non c’è nemmeno la pertinenza. Se non c’è la pertinenza nella zona G1 non puoi farci la palestra e l’auditorium. La palestra – che magari effettivamente serve – te la vai a fare nella zona G4 oppure fai anche in questo caso una variante al PRG.
Ti assumi ufficialmente la responsabilità di dire alla Città che i bambini potranno continuare a fare le sardine nel cadente plesso di Legittimo e via.
Non ci hanno pensato a questo?
Non ci hanno pensato che i contributi che loro intendono prendere sono destinati alle scuole ed alle loro pertinenze, ma anche in questo caso si tratta di pertinenze attuali, non future ed ipotetiche?
Orbene che la scuola quella vera, vale a dire il secondo lotto, è una prospettiva futura ed ipotetica è ancora una volta Cannavale a precisarlo, quando aggiunge che..
…l’approvazione tecnica del progetto di fattibilità tecnica ed economica relativo all’intervento “Realizzazione delNuovo Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi nel comune di Piano di Sorrento” – II Lotto Funzionale: Intervento di realizzazione del corpo aule del Nuovo Istituto Comprensivo Scolastico in via Carlo Amalfi nel comune di Piano di Sorrento, è subordinata alla definizione della procedura di variante allo strumento urbanistico vigente, ai sensi della Legge Regione Campania n.16/2004 e del relativo regolamento di attuazione n.5/2011.
Capito il concetto?
Senza variante il secondo lotto andrà a farsi fottere, resterà solo il primo lotto. Resteranno solo la palestra e l’auditorium, le pertinenze di una scuola che c’era e che non ci sarà più. Poi magari, dopo averle realizzati, scopriranno che palestra ed auditorium costeranno troppo per gestirle e le consegneranno ai privati.
Capiamo che dopo l’ultima minchiata sparata dal Ministro Toninelli e la cessione di Hamsik ai cinesi quello della scuola di via Carlo Amalfi rappresenti l’ultimo dei problemi, però ci andava di parlarne.
Hai visto mai che qualcuno trovi un sussulto e si incazzi?
Pollio sente anche Graziano Maresca al proposito
Le sorti future della scuola di via Carlo Amalfi e l’idea dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Vincenzo Iaccarino – abbatterla per realizzare una palestra ed un auditorium – hanno prepotentemente conquistato il centro dei riflettori di un sempre più sopito dibattito politico cittadino.
Per cercare di offrire il nostro contributo abbiamo provato a sentire l’opinione dell’ingegner Graziano Maresca. L’ex Responsabile dell’Ufficio tecnico, vale a dire colui che aveva avviato e portato avanti l’iter del concorso di progettazione del nuovo plesso.
Maresca nel suo nuovo ruolo di insegnante di matematica dell’Istituto Nino Bixio, non si è sottratto al confronto ed ha esordito mettendo subito le cose in chiaro:
La notizia che l’Amministrazione Comunale di Piano di Sorrento, voglia abbattere la scuola, prima di aver effettuato la variante urbanistica, mi lascia letteralmente basito.
Il tecnico fa capire in pratica di essere del nostro stesso avviso…
…È ovvio, e non sono necessarie approfondite conoscenze urbanistiche, per comprendere che è fondamentale acquisire preventivamente i pareri degli altri enti preposti, prima di procedere ad effettuare un intervento definitivo che preveda un ingente impegno economico e la demolizione definitiva della struttura.
In altre parole: non si può fare. Maresca, poi, entra nello specifico e spiega anche le ragioni tecniche ostative all’intervento portato avanti dall’Amministrazione…
Agli atti del Comune esistono già tutti i documenti e gli elaborati amministrativi necessari all’attivazione dell’iter per la cosiddetta variante semplificata ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. 327/01. Detta procedura prevista dal citato art. 19 del Testo Unico degli Espropri, prevede sì un iter semplificato, ma comunque necessita di pareri, nulla osta e approvazioni di altri Enti, che potrebbero anche essere negativi, e in quel caso, cosa succederebbe? Ci troveremmo con fondi spesi e la scuola abbattuta?
Chiediamo se a questo punto Iaccarino ed i suoi non si siano ancora una volta imbottigliati, come nella vicenda del restyling di Piazza Mercato…
…No, non proprio. Come dicevo, l’iter d’approvazione previsto dalla legge, anche se denominato semplificato, è comunque complesso. Infatti, è necessario preliminarmente approvare il progetto Preliminare o definitivo da parte del Consiglio comunale. Un atto che produce tutti gli effetti del provvedimento di adozione di una variante allo strumento urbanistico, tra cui l’applicazione delle misure di salvaguardia ex art. 10 L.R. 16/2004. Inoltre, ai fini di certezza dell’azione amministrativa la delibera di Consiglio deve delimitare con precisione i propri effetti, dichiarando espressamente che il progetto contrasta con le vigenti previsioni urbanistiche e che occorre dunque l’approvazione della variante. Con l’approvazione del progetto (preliminare o definitivo) da parte del Consiglio Comunale si intende apposto il vincolo preordinato all’esproprio, i cui effetti rimangono però sospensivamente condizionati all’acquisizione di efficacia della variante.
Una cosa che non ci appare proprio impossibile come conferma l’Ingegnere…
…Assolutamente no. Comunque come ho precisato non semplicissima e soprattutto non scontata. La delibera di approvazione dovrà essere depositata, unitamente a tutti gli elaborati costituenti il progetto, presso la Segreteria Comunale e l’avviso di deposito dovrà essere pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania e su due quotidiani a diffusione provinciale e chiunque può presentare osservazioni. Entro quarantacinque giorni dalla scadenza del termine utile per la presentazione delle osservazioni il Consiglio Comunale è tenuto a prendere in esame le eventuali osservazioni e motivare per ognuna di esse, eventualmente adegua il progetto alle osservazioni accolte e approva espressamente gli elaborati della variante aggiornati in relazione alle osservazioni accolte. Il progetto così approvato è trasmesso all’Amministrazione Provinciale (oggi Città Metropolitana), quale Ente delegato dalla Regione all’approvazione dei piani urbanistici comunali. Nel caso in cui il Consiglio Comunale abbia approvato il progetto preliminare, la trasmissione alla Provincia avverrà solo subordinatamente all’acquisizione dei relativi pareri favorevoli, atteso che l’avvio del procedimento di controllo di conformità è subordinato alla ricezione della completa documentazione!
Capiamo che ci vuole un po’ di tempo anche perché ci sarebbe dell’altro, come spiega sempre l’ingegnere Maresca:
Infatti è anche necessaria una Valutazione Ambientale Strategica della variante, ai sensi del D.Lgs del 3 aprile 2006, n. 152, per valutare gli effetti ambientali della variante, anche perché il PRG del Comune di Piano di Sorrento non fu soggetto a VAS.
Chiediamo se non serva niente più. Maresca sorride sornione, come nel suo stile, ed aggiunge:
Mi sembra già abbastanza. In ogni caso solo dopo tutto questo lungo iter, la Provincia, previa verifica di compatibilità della variante con gli strumenti di pianificazione territoriali sovraordinati e di conformità con la normativa statale e regionale vigente, può eventualmente approvare la variante. In conclusione ed alla luce di quanto sopra, non credo sia proprio possibile impegnare delle somme così ingenti, con i rischi contabili derivanti, senza aver prima certezza che l’opera programmata possa realizzarsi.