AGEROLA: SVERSAMENTO DI LIQUIDI SPECIALI NELL’AMBIENTE E ABUSIVISMO EDILIZIO – MADRE E FIGLIO NEL MIRINO DELLE AUTORITÀ
Madre e figlio sarebbero stati accusati di inquinamento ambientale e abusivismo. È quanto sarebbe avvenuto ad Agerola, all’interno di una azienda agricola di via Scialli e a muovere le accuse sarebbero state proprio le forze dell’ordine dopo un’attività di controllo. I militari, capeggiati dal tenente Andrea Riccio e dal Maresciallo Luigi Mascolo, avrebbero effettuato i controlli all’interno della ditta che si occuperebbe di allevare caprini, con una conseguente deferita dei titolari alle autorità giudiziarie. Si tratterebbe di una sessantunenne autoctona, N.M., che avrebbe nel curriculum dei pregiudizi di polizia per violazione di norme edilizie; e di suo figlio A.D. di anni 35. Di fatto i due sarebbero accusati di aver realizzato uno stabile abusivo dotato di una struttura portante in pali di legno. Le dimensioni dell’abuso sarebbero 12×8 metri per un’altezza di 3 mesi, e tale struttura sarebbe stata adibita al ricovero dei caprini. Ma non sarebbe tutto, madre e figlio sarebbero accusati di aver versato nell’ambiente liquidi speciali e acque di allevamento, che sarebbero dovuti essere smaltiti negli appositi impianti di raccolta.
Tuttavia non sarebbero stati gli unici in fatto di abusivismo edilizio, in località Radicosa, infatti, sarebbe avvenuto un altro sequestro di uno stabile ritenuto abusivo, di ben 270 metri quadrati, un’altra stalla che non godrebbe di nessuna autorizzazione.
Le aziende che detengono capi di bestiame sono ormai una realtà economica consolidata nel territorio di Agerola, e periodicamente le forze dell’ordine controllano le attività agricole della zona. Era l’anno scorso quando le forze dell’ordine rilevavano che 3 allevamenti su 5 erano tenuti in maniera irregolare. Per le autorità non ci sarebbero stati mezzi termini: la dicitura per tali attività sarebbe “fuorilegge”. Non è tutto, il certosino e importante lavoro dei carabinieri avrebbe lo scopo, non solo di provvedere ad eventuali irregolarità, ma anche di prevenire l’inquinamento della falda acquifera dei paesi limitrofi e del Furore. Un bene prezioso da proteggere e preservare.