CAPRI: SPETTACOLO DI CAPODANNO – È L’AMMINISTRAZIONE A CHIEDERE PAGAMENTO ALLA DITTA DELLO SHOW
Pare proprio che alla fine sarebbero stati chiesti i danni di immagine alla ditta che si è occupata dello show di Capodanno nella piazzetta dell’isola azzurra. Lo spettacolo infatti avrebbe suscitato molti commenti negativi da parte degli isolani, delusi per la bassa qualità dello show. “Siamo i primi a essere delusi ed arrabbiati per lo spettacolo in piazzetta.” Rispondono i consiglieri comunali de “La Primavera”, gruppo di maggioranza capeggiato dal sindaco Gianni Di Martino. Pare infatti che nel mirino delle polemiche sia finito l’inizio della disco-dance, iniziato dopo due ore dalla mezzanotte. La ditta sarebbe stata scelta tramite una procedura di evidenza pubblica, e sembrerebbe aver deluso di molto le aspettative degli isolani. Nonostante ciò nella serata del 30 si sarebbe comunque registrato un buon riscontro. “Senza polemiche né perdite di tempo, inviteremo il competente di ufficio a non pagare una prestazione così indegna e anzi ad attivarsi immediatamente per ottenere il risarcimento del danno di immagine subito.” Tuona il Primo Cittadino. Una stangata per la meravigliosa isola, che sarebbe stata la prima a dare il via al Capodanno sotto le stelle, ben trent’anni fa. Insomma, un fatto non da poco per un’amministrazione che ora si ritrova a dover chiedere i danni d’immagine per uno spettacolo scadente. Così il Primo Cittadino di Capri avrebbe, tramite istruttoria del settore segreteria e Affari Generali, avviato una delibera di risoluzione contrattuale con annessa richiesta di risarcimento per danni all’immagine.
L’incarico legale sarebbe stato affidato all’avvocato Gianluca Viva, il cui studio professionale sarebbe situato a Napoli. Nel dispositivo depositato agli atti si leggerebbe “risoluzione del contratto per inadempimento – ed è il risarcimento dei danni considerata la necessità di tutelare adeguatamente le ragioni e l’immagine di Capri.
Una storia veramente inverosimile, che avrebbe offeso e indignato la comunità Caprese, che proprio si rifiuterebbe di retribuire la prestazione alla ditta. Anzi, per queste vie, sarebbe proprio la ditta a dover sborsare danaro nei confronti dell’amministrazione.