Il futuro del turismo? Le crociere. Msc e Costa si preparano
Giovedì Costa Venezia a Monfalcone, oggi Msc Bellissima a Southampton. E poi il 15 marzo il varo tecnico di Costa Smeralda a Turku in Finlandia (entrerà in servizio a ottobre) e poi in autunno anche Msc Grandiosa. Insomma una nave tira l’altra con piani di commesse ormai proiettati al 2027. Ordini su ordini tanto che lo stesso amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, parla di lavoro assicurato per i prossimi dieci anni per tutti gli stabilimenti del Gruppo. E Bono, ne siamo certi, non ha guardato solo a quelli con la bandiera di Fincantieri issata sul pennone più alto, certamente ha buttato l’occhio anche sui cantieri di Saint’Nazaire, quelli francesi in riva alla Loira perché già li ritiene affiliati al Gruppo che dirige.
E se tanto mi dà tanto c’è da dire che le 116 navi ancora da costruire sono molte di più e diventeranno ancora tante di più quando gli stabilimenti Stx avranno anche la bandiera di Fincantieri. Solo lo schemino preparato per Msc dice che la compagnia dell’armatore Gianluigi Aponte, varerà a Saint’Nazaire due navi nel 2019, una nel 2020. E ancora una nel 2022, una nel 2023, una nel 2024, una nel 2025 e una nel 2027. Contemporaneamente altre sei navi le costruirà Fincantieri in Italia con consegne già programmate nel 2021, 2022, 2023, 2024, 2025 e 2026.
E anche il Gruppo Carnival con le compagnie che operano in Europa, a cominciare da Costa Crociere e Aida Crociere, incrementerà ulteriormente le flotte mirando anche a nuovi mercati con navi dedicate come ha fatto con la nuova arrivata Costa Venezia completamente dedicata alla Cina. Il Gruppo attualmente, se si somma anche Costa Asia, conta 28 navi in servizio a cui se ne aggiungeranno altre 5 nuove entro il 2023.
Secondo le previsioni della Clia l’organizzazione che raggruppa le compagnie che operano nel settore delle crociere, il 2019 segnerà un vero e proprio record dell’industria crocieristica con il raggiungimento di quota 30 milioni di passeggeri, per una crescita del 6% rispetto ai 28,2 milioni registrati nel 2018. Grazie a un trend stabilmente positivo, oggi lavorano nel comparto 1 milione e 110 mila persone, con retribuzioni complessive pari a 45,6 miliardi di dollari, mentre il fatturato totale è di 134 miliardi di dollari.
I numeri sono destinati a crescere, visto che nel 2019 prenderanno il largo complessivamente 18 nuove unità che porteranno a 272 il totale di navi da crociera in servizio nei mari di tutto il mondo. Una crescita che si svilupperà essenzialmente in due direzioni. La prima riguarda l’Europa. L’indice che indica la scelta di una crociera quando si tratta di programmare una vacanza nel vecchio continente è dell’1,9 per cento. Cioè ogni cento persone meno di due vanno in crociera. Negli Stati Uniti, e in particolare nella zona caraibica, l’indice vale più del doppio, siamo già al 4%. Questo significa, in buona sostanza, che l’Europa può tranquillamente raddoppiare i suoi crocieristi e tutti gli indicatori dicono che questo avverrà nei prossimi dieci anni.
C’è poi la seconda direttrice, quella che riguarda i nuovi mercati. La Cina, il Giappone, l’India. In queste realtà, Cina e India innanzitutto, la crociera è una scoperta recente e i numeri delle prospettive sono impressionanti tant’è che si cominciano a destinare a quei mercati navi dedicate e la stessa Fincantieri costruirà proprio in Cina, in collaborazione con un cantiere cinese, una nave da crociera utilizzando le specifiche competenze Fincantieri. E Bono non teme processi di falsi Made in Italy. In quei mercati la richiesta di nuove navi di qualità sarà tale che verranno a costruirle in Europa dove c’è un solo vero colosso ed è Fincantieri.
Se queste sono le prospettive allora non deve meravigliare se Msc, la più grande compagnia privata al mondo, schiera sul fronte crociere un piano di investimenti di 13,6 miliardi di euro per presentare una flotta che ben presto sarà in grado di triplicare i 2,4 milioni di passeggeri trasportati finora, cosa che gli consente di essere compagnia leader in Europa, Sud Africa, Sud America e Golfo Persico.
di Antonino Pane da Il Mattino