Giulini: il Napoli CHIEDE Barella Parla il presidente del Cagliari: dal futuro del gioiello ai suoi progetti
Nicolò Barella, 22 anni, ha un contratto con il Cagliari fino al 2022
7 Gol in campionato Il centrocamposta è alla terza stagione da titolare con la maglia del Cagliari. Ha realizzato 7 gol in Serie A: 6 nella scorsa stagione e uno nel campionato attuale in 26 partite
103 Partite nel Cagliari Barella è cresciuto nel vivaio rossoblù: è nato a Cagliari il 7 febbraio del 1997. Ha esordito in A il 4 maggio del 2015 contro il Parma (4-0): 103 le presenze totali
4 Presenze in azzurro Barella è uno dei grandi tesori della Nazionale di Roberto Mancini. Quattro presenze: ha esordito il 10 ottobre 2018 contro l’Ucraina (1-1)
10′ I gol di Pavoletti E’ alla seconda stagione nel Cagliari: 23 gare e 10 gol in questo campionato. Nello scorso torneo ne ha segnati 11. Il suo record: 14 reti con il Genoa nel 2015-16
24 Punti in casa Il Cagliari sta costruendo la salvezza grazie al rendimento in casa: 24 punti in 14 partite (6 vittorie, 6 pareggi e 2 ko). Solo 6 punti in 14 trasferte
«Interesse concreto, siamo stati contattati a gennaio È più completo di Nainggolan. Non bastano 50 milioni Ma cerco di tenerlo: nel 2020 il club compirà 100 anni»
Tommaso Giulini è un presidente (quasi) felice. A un anno dal centenario della nascita del suo Cagliari, è convintissimo di proseguire la prossima stagione con il tecnico Maran, culla il sogno di trattenere il “gioiello” Barella e si gode tre rossoblù in azzurro per la seconda volta fila. Dopo la vittoria contro la Fiorentina che ha confermato il rendimento super in casa dei sardi, gli mancano solo qualche vittoria in trasferta, dove la squadra non è stata all’altezza delle aspettative, e il via libera al progetto definitivo del nuovo stadio per il quale sta lavorando da tempo insieme ai suoi collaboratori. A quel punto sarà davvero felice. Senza il… quasi.
Presidente Giulini, perché il Cagliari ha un rendimento così diverso tra casa e trasferta?
«Sta all’allenatore capirlo e risolvere il problema. A me è venuta l’idea di presentare la squadra che gioca in casa a quella che scende in campo in trasferta. Magari se si conoscono… Scherzi a parte, il rendimento e le prestazioni lontano dalla Sardegna Arena sono state spesso non all’altezza del Cagliari, mentre in casa a tratti siamo stati straordinari».
Qual è stata la vittoria più bella in casa?
«Invece che un successo dico il pareggio in 9 contro 11 agguantato al 95’ contro la Roma. E’ stato emozionante e lo ricordo davvero volentieri».
E la sconfitta più brutta in trasferta?
«Quella a Bologna».
Tra 10 giorni ci sarà Cagliari-Juventus. Che voto fa in caso di una vittoria come quella del Genoa contro i bianconeri?
«Se batteremo la Juve, farò la processione di Sant’Efisio».
Quanti punti mancano alla salvezza?
«Da qui alla fine ci servono tre vittorie, da fare il più presto possibile».
Considerato che avrete 5 gare in casa non sembra un’impresa impossibile…
«Infatti l’obiettivo sarebbe superare quota 40 punti, consci del fatto che la lotta salvezza quest’anno è complicata e che dovremo mettere tutte le nostre energie per raggiungere questo obiettivo».
Nonostante la permanenza in A quasi centrata, la Curva non le risparmia qualche coro velenoso. Perché?
«Mi dispiace che non tutti capiscano la passione e il lavoro che ci metto dal lunedì alla domenica per il Cagliari. Mi accusano di fatti dei quali non sono minimamente al corrente e credo che sia sbagliato trasformare la feroce lotta degli ultras contro le forze dell’ordine in una lotta contro un presidente che non c’entra nulla con queste dinamiche. Così si fa solo il male del Cagliari».
Si aspetta una stagione meno sofferta?
«Dopo l’infortunio di Castro ho capito che tutto sarebbe stato più complicato. Castro e Klavan erano i nostri acquisti più importanti di questa estate e averli persi per problemi fisici è stato pesante; in più Birsa e Thereau, che sono arrivati a gennaio, sono stati più in infermeria che in campo. Credo che finora gli infortuni abbiano pesato più di altri anni sul rendimento del Cagliari».
Che giudizio dà dell’operato di Maran finora?
«Noi siamo molto soddisfatti di lavorare con lui tanto è vero che a inizio settimana gli abbiamo ribadito la nostra stima. La prossima stagione proseguiremo con lui in panchina. E vi aggiungo anche un’altra notizia».
Quale?
«La settimana prossima rinnoveremo il contratto del ds Carli. Il nostro gruppo di lavoro dell’area tecnica, che comprenderà anche Andrea Cossu e Roberto Colombo, sarà ancora più responsabilizzato sulle scelte della prossima stagione».
E a proposito di rinnovi avete prolungato di 2 anni il contratto dell’allenatore della Primavera, Max Canzi.
«Siamo insieme da 4 stagioni e finora ha svolto un buon lavoro. E’ una persona che pensa più a lavorare per i giovani che per se stesso. A livello di settore giovanile è importante avere un tecnico così. La squadra Primavera coordinata da Daniele Conti sta disputando un’ottima stagione e speriamo di riuscire a lottare fino all’ultima partita per qualificarci ai play off dopo che questa settimana abbiamo subito una cocente delusione al Viareggio, dove siamo usciti anche perché i gironi sono stati fatti in maniera imbarazzante».
Qual è l’obiettivo per il 2019-20?
«Fare una stagione importante perché celebreremo i 100 anni di storia del club e i 50 anni dalla vittoria dello scudetto. Stiamo già pianificando un po’ di iniziative».
Che mercato devono aspettarsi in estate i tifosi?
«L’obiettivo è costruire una squadra ancora più competitiva. Alcuni “rinforzi” li abbiamo già in casa perché Castro, Klavan e Birsa li abbiamo appena visti. E poi c’è Luca Pellegrini che finora ci ha dato una grande mano: è un talento e cercheremo di convincere la Roma a rinnovare il prestito».
Srna, Cigarini e Padoin rinnoveranno il contratto?
«Sarà il nostro primo pensiero quando la salvezza sarà raggiunta. Loro lo sanno e si stanno impegnando al massimo dando una mano importante all’interno del gruppo, ma soprattutto in campo».
Oltre a Pellegrini tratterrà anche Cacciatore?
«Anche per lui ne parleremo a salvezza ottenuta».
Un anno fa quando era squalificato si aspettava che Joao Pedro avrebbe vissuto un’annata così importante?
«Speravo che facesse ancora meglio… Secondo me è stato troppo discontinuo e mi aspetto possa dare ancora di più in questo finale di stagione».
Barella è mai stato vicino alla cessione nel mercato di gennaio?
«No».
Quale sarà da luglio in poi il suo futuro?
«Non lo so neppure io, ma credo che sia un giocatore che può crescere ancora molto. Speriamo che continui a farlo con la nostra maglia».
Le ricorda qualche grande centrocampista del presente o del passato?
«E’ banale perché lo dicono tutti, ma mi viene in mente Nainggolan anche se Nicolò è più tecnico di Radja».
Qual è la valutazione di Barella?
«La valutazione la fate voi e vedo che la scrivete spesso sui giornali».
Quindi 45-50 milioni?
«Magari anche un pochino di più visto che il prossimo anno è il centenario della sua squadra del cuore».
De Laurentiis glielo ha chiesto?
«Questo non lo posso negare. L’interesse del Napoli a gennaio era concreto».
Anche Sarri lo voleva?
«Sì».
E l’Inter?
«Solo chiacchiere».
Con il sindaco di Cagliari che si è dimesso e le elezioni fissate il 26 maggio elezioni, teme ci saranno ritardi per la costruzione del vostro stadio?
«Nonostante le dimissioni del sindaco, la prossima settimana sarà l’ultima in cui ci saranno i consigli comunali ed è in agenda la votazione per il pubblico interesse della nuova capienza (25.000 posti ampliabili a 30.000, ndr) del progetto stadio. Mi auguro che, come ha sempre rispettato i suoi impegni finora, il consiglio comunale lo faccia anche la prossima settimana. Sarebbe un vero peccato se non succedesse perché rischieremmo di perdere un altro anno inutilmente».
Le piacerebbe essere ricordato come il presidente che avrà dato una nuova casa al Cagliari?
«Sono estremamente orgoglioso che abbiamo realizzato in breve tempo la Sardegna Arena, un vero e proprio gioiello. Adesso aspettiamo la votazione per il pubblico interesse sulla nuova capienza e con quella potremo iniziare il progetto definitivo. Ho capito che quando si parla di nuovo stadio è inutile fare voli pindarici».
Dispiaciuto per il lutto del tifoso morto durante Cagliari-Fiorentina e le polemiche sui cori dei tifosi viola?
«A fine partita ci siamo subito resi conto di quanto fosse grave la situazione di Daniele e colgo l’occasione per ribadire alla famiglia le mie condoglianze e quelle del Cagliari. Il fratello di Daniele ha scritto due giorni fa una lettera meravigliosa all’Unione Sarda e condivido in pieno la totale distensione dei toni che ha manifestato».
Stasera, con tre suoi giocatori convocati da Mancini, guarderà l’Italia?
«Certo. Barella deve continuare a lottare per mantenere un posto nell’undici titolare. Cragno è stabilmente nella terna dei portieri, ma occhio anche a Pavoletti: in questo momento nessuno dei convocati da Mancini ha le sue caratteristiche, è all’apice della forma e può essere utile a questa Nazionale».
fonte:corrieredellosport