Lettera della mamma di Vincenzo che fu investito ad Amalfi: “Nostra vita rovinata. Cambiate questo inferno”
Lettera aperta della madre di Vincenzo Serretiello, il ragazzo originario di Ravello che a luglio scorso adAmalfida un pullman e che ancora oggi porta addosso i segni di quella tremenda esperienza vissuta. Le parole di Antonella Paolillo. presente al dibattito sulla viabilità ad Amalfi nella giornata di ieri, sono dure e fanno riflettere.
Ecco la lettera completa:
“In quasi 9 mesi abbiamo girato per quasi tutti gli ospedali della Campania. Abbiamo dovuto chiedere tante cortesie tante raccomandazioni tante preghiere che grazie a Dio ci hanno fatto salvare la vita di nostro figlio e
per questo ringrazio tutti coloro che si sono mobilitati per aiutarci. Non sono qui per elencare le sofferenze di nostro figlio vi rattristerei e non cambierebbe la dura situazione di nostro figlio. Dico soltanto che avevamo programmato un delicato e non ultimo intervento in Germania e che da ieri non è più possibile effettuare perché e sopraggiunta l’ennesima complicazione: Vincenzo ha la pancreatite quindi la settimana prossima con urgenza gli devono asportare la colecisti per poi decidere il prosieguo. Nel frattempo i medici hanno detto a Vincenzo che non deve più andare a scuola, non deve frequentare molte persone e non deve mangiare. Praticamente hanno detto ad un ragazzo di 17 anni stai a letto e fai il malato. Mi sono autoinvitata a questo incontro per 2 ragioni: LA PAURA E
LA RABBIA. Paura perché purtroppo dall’11 luglio non abbiamo più sicurezze per nostro figlio. Da 256 giorni non abbiamo più casa non abbiamo più lavoro, non abbiamo più famiglia, non abbiamo più un figlio in salute.
Un semplice colpo di tosse ci costringe a correre in ospedale. Quindi la paura è trovare la strada bloccata. Per la sopravvivenza i minuti sono fatali. Nostro figlio è sopravvissuto all’incidente perché quando
l’autoambulanza lo ha portato a Castiglione grazie a Dio la strada era libera. Quando lo hanno portato a Maiori a prendere l’elicottero, grazie a Dio, la strada era libera. Appena Vincenzo è arrivato al Ruggi lo hanno dovuto
subito rianimare perché aveva perso molto sangue. La strada era libera perché non era l’ora di punta dei Bus turistici. Ne è passato uno solo e lo ha investito. LA RABBIA perché dopo tante preghiere, tanta solidarietà (le
donazioni di sangue per Vincenzo hanno fatto numeri da record) dopo tanta sofferenza e tanta forza adesso iniziamo ad essere stanchi e arrabbiati. Me la prendo con i bus turistici e li chiamo mostri perché uno di
quei mostri nostro figlio se lo è sentito addosso che gli strappava la carne e gli stritolava le ossa, perché Vincenzo era cosciente durante l’ incidente e ricorda ogni tragico secondo quindi solo la parola pullman lo fa andare in panico. I medici lo hanno definito un Highlander che HA SCANSATO LA FOSSA più di una volta: durante l’incidente, durante gli interventi, durante i 39 giorni di rianimazione con un infezione Letale. Ma perché un ragazzo di 17 anni doveva finire nella fossa?
Stava camminando a piedi e un pullman con autista distratto o forse stanco per gli estenuanti turni che gli fanno fare, gli ha rovinato la vita. Quando nostro figlio ci chiede perché gli è successo tutto questo non sappiamo rispondergli. Gli avevamo insegnato a non bere non fumare non drogarsi. Mio figlio era un ragazzo di 1,85 con un corpo statuario che andava in palestra giocava a tennis a basket a ping pong a calcio andava a correre nuotare e sciare. Adesso ha il bacino cinturato le sue fratture sono state considerate non compatibili con la vita) il suo organismo adesso è pieno di medicinali che ogni giorno creano una complicazione. Rispondo a chi ha scritto che in costiera sono più frequenti incidenti con i motorini che quelli causati dagli autobus. Nostro figlio, da ragazzo responsabile, aveva posato il motorino per prendere il traghetto ma lo ha fermato un bus turistico. Il bus gli ha rovinato la vita e io con i bus me la prendo! Dovete chiedere scusa a Vincenzo perché per pochi euro in più potete organizzare i trasporti con i mini bus che ancora sono tollerati da questa strada che è stata creata per i carretti con i cavalli.
Sono arrabbiata perché quando passo ad Amalfi nel punto dove è stato schiacciato nostro figlio, c’è sempre un cantiere di carico e scarico con tanto di cartellonistica stradale che indica i lavori in corso. Quando vedo i muli che devono portare la soma per le scale di S. Antonio sembra che mi dicano “Che guard a ffa?” la strada è stata fatta per noi e non per i bus che occupano gran parte della carreggiata. Sono arrabbiata e chiediamo che venga trovata una soluzione a questo scempio. Senza proporre opere faraoniche quelle le facevano gli antichi egiziani e per realizzarle occorrevano decenni. Le autorità competenti devono trovare una soluzione immediata , di progetti fattibili c’è ne sono. Impedite che questo incontro sia il solito buco nell’acqua . non siate complici di queste illegittimità che si ripetono da anni per molti sarebbe solo un’altra lunga stagione fatta di traffico e lunghe file per molti farebbe la differenza tra la vita e la morte, perché se un autoambulanza o qualsiasi mezzo di soccorso resta bloccato una vita umana può essere spezzata. Quando nostro figlio ci chiederà perché è successo a Lui potremo rispondergli che è stato il capro espiatorio per il Cambiamento: cambiate questo inferno impegnatevi affinché non ci sia un’altra sofferenza come quella di Vincenzo e la morte di quelle povere persone che non hanno avuto la fortuna di sopravvivere e sopravvivere non è uguale a Vivere“.