Lettere da Piano di Sorrento – Il mio ricordo di Lorenzo Piras
Riceviamo e pubblichiamo
LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
IL MIO RICORDO DI LORENZO PIRAS
Nessuno mi chiama in causa per parlare di Lorenzo Piras. Non avendolo fatto prima, mi sento comunque moralmente invitato a parlare di lui, sia pure con queste poche parole, espresse in sincerità ed in piena coscienza.
Si è detto e non detto su Lorenzo Piras. Ho letto e apprezzato l’articolo di Vincenzo Califano, apparso recentemente su “Agorà”. Vincenzo l’ha frequentato e conosciuto più di me.
Il mio rapporto con Lorenzo (lo chiamo così familiarmente) è stato simpatizzante, cordiale, rispettoso.
Quando ho avuto a che fare con lui per qualche pubblicazione o per occasionali commenti sulla politica locale o su noti personaggi, ho sempre letto nei suoi occhi un particolare sorriso di accattivante attenzione, sorriso che poi ho riscontrato ed imparato a riconoscere in altre occasioni. Allorché con il compianto Gianni Verde, aderendo all’allora Federazione dei Verdi, portammo il simbolo del “Sole che ride” alle Comunali di Piano di Sorrento, trovai un Lorenzo compiaciuto. Sul suo indimenticabile giornale “Peninsula” apparve la notizia: “l’avv. Augusto Maresca e Gianni Verde guidano il movimento dei Verdi in Penisola Sorrentina”. La mia elezione a Consigliere Comunale per i Verdi, appunto al Comune di Piano, trovò Lorenzo attento nel seguire le nostre battaglie in nome dell’ambiente e dell’ecologia. Se non vado errato, eravamo nell’anno 1988, quando in prima pagina sul suo giornale “Peninsula” apparve l’articolo: “Spuntano le ruspe sulla montagna del Principe”. L’articolo riportava la notizia di una interrogazione consiliare da me proposta, quale rappresentante dei Verdi, al Sindaco del Comune di Piano, lamentando il mancato coordinamento degli organi preposti , in occasione del pauroso incendio prodottosi sulla montagna. Inoltre il giornale riferiva anche di un sopralluogo effettuato dal sottoscritto e dall’avv. Francesco Esposito del M.S.I. DN, a distanza di qualche mese dal richiamato incendio, sopralluogo che aveva portato alla scoperta di sbancamenti, sterramenti e scavi nel ventre della montagna, finalizzati probabilmente ad opere edilizie. Quella scoperta inoltrata all’allora Pretore di Sorrento scaturì in una condanna nel procedimento penale che ne seguì.
Ripeto, non ho conosciuto a fondo l’uomo Piras, ma ne ho sempre ammirato la serietà professionale, la sua indipendenza ed il suo comportamento critico, ma super partes.
La sua scomparsa, indubbiamente, è un’ulteriore perdita per quei valori umani che purtroppo l’odierna Società ha rottamato.
avv. Augusto Maresca