PENISOLA: CAMORRA – UN OSSERVATORIO ANTIMAFIA PER CONTRASTARE LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA – LA PROPOSTA AI SINDACI DELLA PENISOLA

27 marzo 2019 | 09:41
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PENISOLA: CAMORRA – UN OSSERVATORIO ANTIMAFIA PER CONTRASTARE LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA – LA PROPOSTA AI SINDACI DELLA PENISOLA

Parte l’idea di un Osservatorio antimafia in penisola sorrentina. Un organismo che fornisca appoggio alle forze dell’ordine contro il malaffare. L’iniziativa vedrà coinvolta associazioni del territorio, ma anche i Comuni della penisola sorrentina. Una penisola meravigliosa vestita di aranceti e limoneti, baciata dal profumo unico e irripetibile, sotto la quale, tuttavia, si è alimentato un cancro fatto di criminalità organizzata: droga, usura, racket, raid armati, minacce, questi gli eventi che hanno reso irriconoscibile il volto tranquillo di una delle zone più belle d’Italia. Per tutti lontane dalla mano della malavita, un’idea che si è dimostrata ultimamente errata. La proposta arriva da Rosario Fiorentino dalle associazioni “Cittadini contro le mafie” e “Verdi ambienti e società” a fare da fiocco all’assemblea nazionale che si è tenuta a Sorrento nello scorso weekend –  Approvato un documento che potrebbe essere inviato ai sei sindaci peninsulari. «Una proposta concreta e attuabile per costruire un argine effettivo all’apparente e timido insinuarsi delle mafie nel nostro territorio è l’istituzione nell’ordinamento locale di una forma di osservazione e segnalazione indipendente che presuppone il coinvolgimento delle associazioni che da sempre sono impegnate nel contrasto alle organizzazioni  criminali – si legge nel documento – Tale osservatorio dovrà avere il compito istituzionale di fare da riferimento contro i fenomeni mafiosi nel territorio comunale. Le notizie di stampa e i report più recenti ci consegnano una realtà in cui anche il nostro territorio non è più esente da infiltrazioni e una fetta consistente di appalti, servizi e attività commerciali sono in mano a soggetti riconducibili a persone o a società in mano ad organizzazioni criminali e mafiose».
L’Osservatorio, oggetto di un futuro protocollo d’intesa, vedrà al centro della propria scena  lo studio e la promozione di attività finalizzate a contrastare la criminalità organizzata, «con particolare riferimento alle infiltrazioni mafiose nel territorio e ad eventi corruttivi». La formazione di un terzo ente è in cantiere, costituito dai rappresentanti delle associazioni civiche «che si facciano portatori dal basso, dall’esterno del palazzo delle osservazioni e delle indicazioni “sentinella” per contrastare, anzi prevenire fenomeni di illegalità e di infiltrazioni» Organi chiave saranno le associazioni e le articolazioni sociali «che promuovono la legalità e la cultura sociale dell’antimafia e inoltre le associazioni di volontariato in generale». Saranno cinque le priorità che l’Osservatorio dovrà portare avanti nel suo mandato. Uno: monitoraggio e studio dei fenomeni d’illegalità tramite lo studio di dati forniti da amministrazioni pubbliche, enti diversi, associazioni di categoria, ordini professionali ed organismi analoghi e l’elaborazione di questa tipologia di dati, anche risultanti nella redazione di analisi e nell’individuazione di indicatori di rischio. Due: prevenire il fenomeno dell’illegalità attraverso eventi di sensibilizzazione. Tre: Coordinare verso questi obiettivi tutti gli enti e i soggetti, pubblici e privati, che si occupino di contrastare la malavita. Quattro: promuovere la legalità, sensibilizzare i giovani sulla legalità come parte necessaria e integrante della vita collettiva. Cinque: supporto informativo e di comunicazione all’amministrazione comunale sui fatti di illegalità che avverrebbero nel territorio. Il punto numero cinque «sarà attuabile attraverso l’istituzione presso l’ente di uno sportello informativo che darà attuazione al principio dell’accesso civico o generalizzato, rendendo materialmente disponibile per tutti i cittadini che lo richiedano, anche in modo informale, la visione e l’estrazione di tutti gli atti oggetto di accesso generalizzato».
Insomma, non resta che attendere le reazioni delle amministrazioni comunali della Penisola, intanto i cittadini peninsulari -così facendo – dimostrano di non volere la camorra, e lo dicono in maniera chiara e sonora.