PENISOLA SORRENTINA: DOPO UN ANNO RISOLTO IL MISTERO DEI DISCHETTI DI PLASTICA SULLE SPIAGGE

14 marzo 2019 | 16:27
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PENISOLA SORRENTINA: DOPO UN ANNO RISOLTO IL MISTERO DEI DISCHETTI DI PLASTICA SULLE SPIAGGE

Erano stati trovati l’anno scorso dei dischetti di plastica arenati su gran parte della Penisola, dando origine ad un impatto ambientale non indifferente. Non sarebbe stato un caso infatti che la procura di Salerno abbia aperto un’indagine per disastro ambientale. La stessa indagine che avrebbe finalmente condotto alla risposta: a causare il disastro sarebbe stata una disfunzione nella progettazione tecnica del depuratore di Varolato, nei pressi di Capaccio. La perizia richiesta dai Pm è stata depositata e ora è nelle mani degli inquirenti. Sarebbero state chieste molte proroghe per esaminare la situazione e fare calcoli esatti, ma ora, finalmente, dovrebbe essere possibile definire di chi siano state le colpe, di fatto la procura scrisse un solo nome, ma dalle indagini emerge che più figure professionali dovranno rispondere della cosa. Non sarebbe finita qui, tanto è vero che il perito di fiducia degli inquirenti, il professore di Meccania razionale Paolo Masserotti, docente presso l’Università di Napoli Federico II, che avrebbe finora custodito le macchine sotto sequestro, sarebbe riuscito anche ad individuare il livello di inquinamento procurato all’ecosistema marino. Gli oggetti incriminati sarebbero migliaia di piccoli dischi di plastica, di colore bianco, di forma circolare, bucherellati all’interno come una sorta di griglia, che sarebbero stati ritrovati in quantità elevatissime lungo tutta la costa, suscitando l’attenzione delle autorità competenti. Sono tanti i danni che degli oggetti del genere possono aver creato nelle meravigliose acque della penisola. Un fatto che spezza il cuore, data la bellezza della dell’ecosistema marino della penisola, dotato di coralli, tartarughe, stelle marine, un microcosmo acquatico mozzafiato che poche zone al mondo possono vantare. Insomma, ancora uno schiaffo al patrimonio che possediamo, e che molto spesso dimostriamo non solo di non saper valorizzare, ma anche di non saper rispettare, lasciando al caso il controllo di macchine così importanti per la salvaguardia del nostro patrimonio.