ALLARME MORBILLO NEL MONDO CON OLTRE 110 MILA CASI OLTRE IL 300 % RISPETTO STESSO PERIODO ANNO PRECEDENTE

25 aprile 2019 | 17:06
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ALLARME MORBILLO NEL MONDO CON OLTRE 110  MILA CASI OLTRE IL 300 % RISPETTO STESSO PERIODO ANNO PRECEDENTE

ALLARME MORBILLO 

Nei primi tre mesi del 2019, sono stati riportati più di 110mila casi di morbillo nel mondo, il 300% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo riferisce l’Unicef fornendo nuovi dati in occasione della Settimana mondiale delle Vaccinazioni. Nel 2017 circa 110mila persone sono morte, per lo più bambini, a causa della malattia, con un aumento del 22% rispetto al 2016. In media, aggiunge l’agenzia Onu per l’infanzia, tra il 2010 e il 2017, oltre 21 milioni di bambini all’anno non hanno ricevuto la prima dose del vaccino.Gli Stati Uniti, rende noto l’Unicef in occasione della Settimana mondiale delle Vaccinazioni, sono in cima alla classifica dei Paesi ad alto reddito con il maggior numero di bambini che non hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il morbillo tra il 2010 e il 2017, più di 2,5 milioni di bambini. Seguiti da Francia e Regno Unito con rispettivamente oltre 600.000 e 500.000 bambini non vaccinati nello stesso periodo.L’Italia è al quinto posto con 435.000 bambini non vaccinati.

Il morbillo è un’infezione respiratoria altamente contagiosa causata da un virus, il cui sintomo caratteristico è un rash cutaneo che inizia dalla testa e si diffonde poi in tutto il corpo; è spesso accompagnato da sintomi simil-influenzali, tra cui

  • febbre,
  • tosse,
  • naso che cola,
  • senso di malessere,
  • congiuntivite.

Le complicanze del morbillo si verificano più comunemente nei bambini piccoli, nelle donne in gravidanza e nei bambini malnutriti o immunocompromessi; possono interessare la maggior parte dei sistemi e degli organi, con la polmonite che rappresenta la causa della maggior parte dei casi fatali di infezione, a causa di infezione da parte del virus stesso o per sovrainfezione batterica.

Poiché il morbillo è causato da un virus, non esiste alcun trattamento medico specifico e l’infezione deve fare il suo corso, ma essendo collegato a potenziali complicazioni anche molto serie è consigliabile ricorrere alla vaccinazione per prevenire il contagio fin da bambini; con l’approvazione del decreto Lorenzin il vaccino fa infatti ora parte di quelli obbligatori e verrà somministrato insieme a quelli per parotiterosolia e varicella.

25 aprile 2019

LEGGI: Morbillo, il calo delle vaccinazioni potrebbe far riemergere una malattia dimenticataL’Unicef approfitta della settimana mondiale delle vaccinazioni (dal 24 al 30 aprile) per dare i dettagli di questo allarme. Nel 2017 sono morte a causa del morbillo circa 110.000 persone, molte delle quali bambini, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente. Per proteggere i bambini sono necessarie due dosi di vaccino. Tuttavia, scrive il Fondo delle nazioni unite per l’infanzia e l’adolescenza, a causa della mancanza di accesso, di sistemi sanitari inadeguati, della noncuranza e, in alcuni casi, della paura e dello scetticismo sui vaccini, la copertura globale della prima dose di vaccino per il morbillo nel 2017 era dell’85%, un dato rimasto relativamente costante nell’ultimo decennio nonostante la crescita demografica. La copertura globale per la seconda dose è molto più bassa, al 67%. L’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda una soglia del 95% di copertura vaccinale per raggiungere la cosiddetta “immunità di gregge”.

I paesi ad alto reddito

Nei paesi più ricchi la copertura della prima dose è del 94%, per la seconda del 91. Ma in quelli a basso e medio reddito la situazione è peggiore: nel 2017 la Nigeria aveva il numero più alto di bambini sotto l’anno di età che non aveva ricevuto la prima dose di vaccino, circa 4 milioni, seguita da India (2,9 milioni), Pakistan e Indonesia (1,2 milioni), Etiopia (1,1 milioni). I livelli di copertura mondiale per la seconda dose sono persino più allarmanti. Venti paesi dell’Africa subsahariana non hanno introdotto la seconda dose necessaria esponendo oltre 17 milioni di neonati a un rischio più alto di ammalarsi.

Il prezzo del vaccino

L’Unicef con i suoi partner, tra cui Gavi, The Vaccine Alliance e Measles and Rubella Initiative, sta intervendo in questa vera e propria crisi da morbillo negoziando il prezzo del vaccino, il cui costo è ai minimi storici, aiutando i paesi a identificare le aree e i bambini non raggiunti, procurando vaccini e kit per la vaccinazione, supportando campagne supplementari, lavorando con paesi interessati a introdurre la seconda dose di vaccino (Camerun, Liberi e Nigeria sono sulla buona strada per farlo nel 2019), introducendo innovazioni come l’uso di pannelli solari e tecnologie mobili per mantenere i vaccini alla giusta temperatura. E usando droni per consegnarli.

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L’Unicef, che ha lanciato la campagna globale #VaccinesWork, considera l’esitazione vaccinale, la riluttanza o il rifiuto delle vaccinazioni nonostante la disponibilità dei vaccini una delle 10 principali minacce alla salute pubblica per il 2019. E sottolinea come ogni anno le vaccinazioni prevengano 3 milioni di morti infantili, mentre un milione e mezzo di bambini muoioni per malattie prevenibili con il vaccino. E ricorda come – solo per il morbillo – il vaccino sia riuscito a ridurre le morti per malattia dell’80%: da 554.000 bambini morti nel 2000 a 110.000 nel 2017.