Intarsio sorrentino, c’era una volta il Salone del Mobile.
Nostalgia e rimpianto per non aver saputo preservare un’attività come l’intarsio sorrentino, espressione storica del nostro artigianato. Spesso in passato protagonista della famosa manifestazione, in questi giorni in corso di svolgimento a Milano.
Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con il Salone del Mobile a Milano, l’evento più atteso nell’ambito dell’arredamento e del design, arrivato alla sua 58° edizione. Vetrina di eccellenza della qualità , dell’innovazione e soprattutto della creatività del settore dell’arredamento , quello che è in corso di svolgimento da lunedì 9 fino a domenica 14 aprile, presso la Fiera di Milano a Rho, con i suoi 205.000 mq di esposizione,è una degli eventi più importanti per gli operatori dedicati al settore dell’arredamento casa. Un appuntamento irrinunciabile sia per gli addetti ai lavori che per tanti visitatori provenienti da tutto il mondo, attratti dall’ampia offerta merceologica che quest’anno vede la partecipazione di circa 2350 espositori. Una manifestazione di risonanza internazionale , la cui prima edizione risale al 1961 e che nel corso dei decenni ha visto la partecipazione massiccia anche dell’ artigianato sorrentino,rappresentato dal famoso intarsio. Da sempre tale attività è stata fiore all’occhiello e motivo di vanto per la nostra città in tutto il mondo, tanto è vero che il nome della città del Tasso è legato indissolubilmente a questa antica arte. Per secoli a Sorrento la lavorazione del legno ha rappresentato una parte fondamentale dell’economia locale. Sebbene i nostri artigiani si siano da sempre preoccupati di valorizzare la tradizione,ma nello stesso tempo grazie alla innata volontà di ricercare e sperimentare nuovi sistemi di ideazione e nuovi modelli di produzione, per dare continuità al proprio lavoro, il settore, tranne poche eccezioni, da vari decenni sta attraversando una forte crisi. Gravi difficoltà dovute soprattutto alla concorrenza scorretta dei paesi emergenti che hanno copiato ed invaso il mercato con sottoprodotti, imitazioni dei capolavori dei nostri artigiani. Un’altra ragione della quasi scomparsa, di quella che potremmo senz’altro definire una prestigiosa attività, è dovuta alla mancanza di capacità da parte dei nostri artigiani di riunirsi in consorzi o cooperative per poi presentare dei prodotti doc,in modo tale da preservare anche per le nuove generazioni tale importante patrimonio. Sebbene non più presenti in modo considerevole a tali importi manifestazioni, tuttora le tarsie sorrentine godono di una fama mondiale. Tuttavia al momento l’unico motivo di sopravvivenza è legato soltanto al fatto che il loro commercio sia direttamente collegato all’attività turistica di Sorrento.
Nel corso degli anni le amministrazioni comunali hanno sempre cercato di promuovere i prodotti del nostro artigiano con mostre locali e ed altre manifestazioni. Sotto tale aspetto senz’altro da elogiare l’iniziativa presa dal Sindaco Cuomo circa il recupero dei locali all’interno dell’antico Bastione di Parsano, dove vengono ospitati eventi ed iniziative finalizzate al rilancio dei mestieri artigianali tra cui soprattutto la tarsia sorrentina. Con l’avvento dell’attuale crisi è palese che l’intero comparto , o meglio quella parte che ancora con enorme sacrificio sopravvive, avrebbe avuto bisogno di maggiore supporto. Le difficoltà nell’accesso al credito e la solita burocrazia sono stati e continuano ad essere i veri tallone di achille per tante piccole imprese artigianali che spesso hanno rappresentato motivi concreti del fallimento. A cui non sono riuscite a sottrarsi aziende storiche che hanno rappresentato ad alto livello il nome di Sorrento nel mondo. Riportare pertanto tale attività agli antichi splendori, coinvolgendo anche le nuove generazioni, dovrebbe essere anch’essa una sfida importante per le varie amministrazioni e per l’intero territorio. Affinchè si ritorni a rappresentare, ad alto livello come lo fu un tempo, il nome del nostro artigianato anche in tali importanti manifestazioni. 10 aprile 2019 – salvatorecaccaviello