Linea Blu a Positano parla del territorio e la storia, dall’affondamento del Valsavoia alla Villa Romana

20 aprile 2019 | 17:38
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Linea Blu a Positano parla del territorio e la storia, dall’affondamento del Valsavoia alla Villa Romana

Uno spazio importante della trasmissione di Linea Blu, oggi pomeriggio su Rai Uno, è stato dedicato soprattutto a Positano. Donatella Bianchi ha assistito alla pesca a bordo della Salvatore Padre, con il pescatore Simone Esposito che a largo dalla Città Romantica, in una giornata molto fortunata ha raccolto un bel pescato. Simone è un giovane che ha famiglia e dall’età di sedici anni svolge in mare l’attività di pescatore, che è prolifica per circa sette mesi. Un punto pescoso è diventato l’area antistante all’isola Li Galli, dove grazie alla riserva, i pescatori con opportuni permessi possono trovare pesci in quantità e qualità.

La presentatrice, in barca con Roberto Pellecchia, hanno costeggiato il mare verso Vico Equense, per avvistare quel che rimane del doppio arco, con l’ultimo pezzo che è crollato rovinosamente la scorsa estate. Non si è parlato solo di territorio, ma anche di storia, un momento toccante è stato il ricordo di Luigi Parlato dell’affondamento dei piroscafi Valsavoia Salemi: le due navi con merci dirette da Napoli Messina furono affondate nella rada di Positano il 2 febbraio 1943 da un sommergibile britannico P 211 chiamato Safari, che con i suoi siluri distrusse i due faraglioni che si trovavano a largo della spiaggia di Fornillo.

Dalla Positano contemporanea, si è ritornati un po’ più indietro nel tempo, immergendosi nell’ipogeo della Chiesa di Santa Maria Assunta, dove al disotto delle fondamenta c’è un colatoio funebre e poi la bellissima Villa Romana del I secolo d.C., appartenuta ad un liberto dell’Imperatore Claudio: la magnificenza di un luogo conservato dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. con dipinti ancora accesi e maestosi. Positano, come alcune zone limitrofe posizionate sulla costa in Costiera Amalfitana o in Penisola Sorrentina, era un altro luogo prediletto dai patrizi romani per i loro soggiorni lontano dalla urbe romana.