I riscontri dopo il grande blitz |
Cronaca
/

PENISOLA: BUCATA LA RETE DI PUSHER – AUMENTA IL PREZZO DELLA DROGA

6 aprile 2019 | 15:13
Share0
PENISOLA: BUCATA LA RETE DI PUSHER – AUMENTA IL PREZZO DELLA DROGA

Novecento pagine, 29 indagati e 17 arresti: è l’inchiesta “Terra delle Sirene”, l’inchiesta che si trova a dover snodare il gip Antonello Anzalone della Procura di Torre Annunziata. Il blitz antidroga è stato messo a segno un mese fa, e ha finalmente bucato la rete di spacciatori che forniva cocaina e marijuana a clienti anche insospettabili della penisola sorrentina. Il dato più allarmante è l’alto riscontro tra i giovani, anzi giovanissimi, dal momento che il clan delegava minorenni per le mansioni in cui gli adulti non ritenevano cauto esporsi, operazioni in cui i minorenni dovevano sparare, incendiare auto e fare la guardia, in cambio di qualche dose.  A fare da capostipite allo scenario c’erano loro: il clan di Martino, sito in Iuvani (tra Gragnano e Vico Equense), il loro primo uomo risulterebbe essere Fabio Di Martino, il figlio del boss Leonardo, detto ‘o lione. Nel mirino di oggi le conseguenze del blitz. Come stanno reagendo pusher e consumatori dopo la pesante stangata inferta dalle forze dell’ordine alla grande holding della droga che si estendeva dai Lattari alla Penisola? Dopo le oltre 2000 piante di marijuana sequestrate? Dopo gli arresti conseguenti  alle numerose intimidazioni inferte a chi “osava” rifornirsi altrove? Il primo dato è lampante: il costo della roba si è vertiginosamente alzato. La merce fornita si estendeva dalla droga leggera a quella pesante: marijuana, cannabis, fino ad arrivare alla cannabis geneticamente modificata: lo skunk, per garantire gli stessi effetti delle droghe sintetiche. Poi c’era la cocaina. E oggi per i tossicodipendenti sono tempi decisamente duri: gli assuntori della penisola sorrentina, stroncato il sistema, devono comprare la droga presso altri punti di approvvigionamento situati nell’area del Napoletano e di Torre Annunziata.  Qui i costi delle dosi sono saliti vertiginosamente. Perché? Perché la”materia prima” in penisola sorrentina non arriva più in modo diretto. Altro elemento a dir poco interessante, oltre ai costi per l’acquisto, in particolare di marijuana, salgono a dismisura anche i rischi per gli assuntori, che non potranno più chiamare, all’occorrenza, il pusher di fiducia, che li avrebbe riforniti nel giro di poche ore, l’unica soluzione è mettersi in viaggio. Un viaggio decisamente non semplice, visto che la Statale sorrentina 145 è presidiata in ogni angolo dalle forze dell’ordine. Non solo: per evitare acquisti di droga con frequenza quasi quotidiana, l’assuntore di turno compra dosi in discreti quantitativi, che non lascerebbero scampo in caso di una perquisizione da parte delle forze dell’ordine.

Non è finita: intanto gli indagati hanno presentato ricorso.  I giudici della libertà dovranno, a breve, esprimersi sulla possibilità di attenuare le misure cautelari inflitte loro dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata: Antonello Anzalone, il quale dopo aver accolto le richieste formulate dal sostituto procuratore Emilio Prisco, ha firmato la maxi ordinanza che li ha tratti in arresto.