PENISOLA/COSTIERA: MAIL DI RICATTO AGLI ALBERGATORI – “PAGATE O VI STRONCHEREMO CON CATTIVE RECENSIONI”

4 aprile 2019 | 10:40
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PENISOLA/COSTIERA: MAIL DI RICATTO AGLI ALBERGATORI – “PAGATE O VI STRONCHEREMO CON CATTIVE RECENSIONI”

“Pagate 300 euro in bitcoin o vi stroncheremo con una sequela di recensioni negative.”

Questa la mail. Queste le parole di minacce inviate alla casella postale di decine di alberghi della Penisola e della Costiera, ma anche in altre zone di Italia. Sono bastate per attirare l’attenzione di Federalberghi: “Non temete le minacce online – asserisce l’associazione degli albergatori – Anzi, reagite ad esse opponendovi con fermezza al ricatto che viene vergognosamente proposto con comunicazioni fuori dalla legalità.”

Non sarebbe tutto, nel testo delle mail si minaccia della creazione di un software con più di 5.000 profili fasulli, che si adopererebbero a lasciare opinioni negative alle strutture ricettive che non si appresteranno a pagare la somma. Per non essere vittima di questa ritorsione il messaggio è molto chiaro: 300 euro in bitcoin da saldare in favore dei ricattatori.
«Invitiamo gli alberghi a non prestarsi al ricatto – tuona Federalberghi – A tal proposito è bene che si sappia che Federalberghi ha già informato la polizia postale e che denunceremo chiunque venga sorpreso a tentare di postare recensioni false».
La Federazione degli albergatori ha contattato, per risolvere la questione, anche le piattaforme turistiche adibite alle recensioni, all’appello non poteva mancare la paladina Trip Advisor, che in merito asserisce «Ringraziamo Federalberghi di averci subito contattati per lavorare insieme contro questo truffatore: la industry è un partner essenziale nella lotta contro le frodi legate alle recensioni. Prendiamo queste minacce seriamente e il nostro team e i nostri sistemi hanno già gestito situazioni simili in passato e sono quindi strutturati per farlo anche in questo caso. Fortunatamente, secondo la nostra esperienza, queste email contengono spesso minacce a vuoto ma, nonostante ciò, il nostro team dedicato sta investigando il caso specifico e continuerà ad applicare i nostri metodi avanzati di individuazione delle frodi a tutte le strutture, incluse quelle coinvolte in questa estorsione. Così come Federalberghi, anche noi suggeriamo a chi ha ricevuto questa email di non pagare il truffatore e di segnalarlo alle autorità locali, all’associazione e a noi. L’integrità dei nostri contenuti è di vitale importanza per noi, investiamo molto nella prevenzione delle frodi e unire le forze con il settore dei viaggi può solo portare a risultati ancor più buoni». Federalberghi non poteva mancare di segnalare anche a Booking.com, che non ha tardato a rispondere: «Poniamo grande attenzione alla sicurezza dei partner e dei clienti, per questo motivo abbiamo preso con grande serietà questa segnalazione e la terremo monitorata».