SORRENTO: DROGA DELLO STUPRO – DENUNCIA PER VIOLENZA SESSUALE – VIA AL PROCESSO

5 aprile 2019 | 09:20
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SORRENTO: DROGA DELLO STUPRO – DENUNCIA PER VIOLENZA SESSUALE – VIA AL PROCESSO

Il luogo della violenza sarebbe stato un ristorante turistico al centro storico di Sorrento. Un locale che una volta chiuse le porte diveniva un covo di droga. Da un lato loro: il titolare dell’attività “I Giardini di Tasso” Mario Pepe, 54 anni, residente a Meta; e la sua presunta complice Chiara Esposito, di soli 21 anni, di Sorrento. Dall’altra la loro giovane vittima. L’uomo avrebbe deciso, a un certo punto della serata, di drogare la sua giovane ospite, Chiara lo avrebbe aiutato, per dare vita alla notte degli orrori. Sia chiaro, era un habitué che in quel locale dopo la chiusura si sniffasse cocaina e si bevessero vino e superalcolici. Il contesto era quello di veri e propri festini offerti dal proprietario del locale.

La vittima qualche mese fa decide di denunciare l’accaduto, così questa storia si guadagna un biglietto si sola andata al processo che si aprirà al Tribunale di Torre Annunziata. La giovane avrebbe denunciato dopo aver saputo da un amico che c’erano delle sue foto scattate nel ristorante di Pepe. Delle foto in cui figurava completamente nuda. Immagini rinvenute sul cellulare di Pepe – ora sotto sequestro – precisamente cinque foto. Non sarebbe finita qui, Pepe memorizzava i contatti di giovani donne associando il nome alle prestazioni “garantite”. Gli abusi, secondo le ricostruzioni della Procura di Torre Annunziata e della polizia di Sorrento, risalgono alla notte del 12 novembre 2016. La presunta vittima era nel locale con Pepe ed Esposito, i tre consumano cocaina e bevono vino e qui inizia il suo racconto. La bottiglia di vino fuisce, Pepe chiede alla complice di prendere altro vino e poco dopo riempie il bicchiere della vittima che, dopo aver bevuto, si sente “un po’ strana e stordita”. La donna racconta che nessuno dei due – oltre a lei –  beve quel vino. «Dopo ho solo vaghi ricordi – dice la vittima nella denuncia – Mi resi conto di essere nuda, stesa sul bancone del bar». Ma dei dettagli sono rimasti nella sua memoria:  Pepe ed Esposito, seminudi, che litigano perché lei vuole andare in ospedale: loro si oppongono. «Ricordo che Chiara accusò Mario dicendogli che sarebbe finita come con un’altra ragazza » spiega la giovane vittima.  La quale rivela che la Esposito le raccontò che Pepe, in cambio di prestazioni sessuali anche con minorenni, cedeva cocaina, faceva regali o pagava un centinaio di euro, il prezzo che l’uomo avrebbe pagato per averla. Intanto gli inquirenti hanno accertato l’assunzione di Ghb, rinvenuta dalle analisi del capello, le tracce sono inconfondibili: droga dello stupro, assunta nel periodo compreso tra ottobre 2016 e gennaio 2017. Periodo che comprende quel fatidico 12 novembre. Lo scorso dicembre sono stati tratti in arresto Pepe ed Esposito. Ora il giudizio immediato con la vittima che potrebbe costituirsi parte civile.