SORRENTO: ORDINANZA DI DEMOLIZIONE PER L’HOTEL HEDEN – LA SENTENZA DEL TAR

4 aprile 2019 | 08:39
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SORRENTO: ORDINANZA DI DEMOLIZIONE PER L’HOTEL HEDEN – LA SENTENZA DEL TAR

La prima ordinanza di demolizione è arrivata nel 2012 per l’Hotel Heden, ubicato in via Correale 26. Sarebbero stati presentati dei ricorsi, ma nulla da fare, dopo sette anni il Tar parla chiaro: l’ordinanza di demolizione è valida. La sentenza riguarda precisamente cinque abusi: il primo al piano terra e nella sala ristorante: nel mirino un volume seminterrato che ha comportato l’apertura, per l’appunto, di due vani; al primo piano si contesta un ampliamento volumetrico; al terzo piano si contesta la trasformazione di una terrazza a livello (che sarebbe stata oggetto di domanda di condono); al quarto piano abbiamo ancora un incremento della superficie e una diversa destinazione d’uso; in fine, al quinto piano, ancora un ampliamento della superficie.

Una situazione che ha condotto l’albergo dritto alla demolizione al fine del ripristino dello stato dei luoghi, tramite una sentenza, scagliata come una freccia dall’alto, dello scorso 26 marzo. Sì, perché nel territorio della penisola vigono vincoli paesaggistici che impediscono l’aumento di volume delle costruzioni. Gli abusi saranno inevitabilmente demoliti e non solo: l’albergo dovrà versare le spese legali a favore del comune di Sorrento, per un ammontare di duemila euro. La demolizione, inoltre, sarà eseguita dalla stessa amministrazione della terra di Tasso.

Insomma, che dire? La solita vecchia storia. Quello dell’abusivismo è ormai un tema saturo, specialmente quello dei vincoli paesaggistici, che ostruiscono l’edilizia partendo dalla zona dei Lattari, passando per la Penisola fino ad arrivare in Costiera. Ebbene sì, perché secondo la Sovrintendenza le costruzioni di queste zone devono rispettare i vincoli di interesse storico-culturale e paesaggistico, che soffocano qualsiasi tipologia di costruzioni, anche quelle più banali. Intanto all’albergo toccherà abbattere le irregolarità e risarcire al comune le spese legali dopo sette anni di battaglie. Tuttavia sembra che la terrazza – soggetta a domanda di condono – non debba essere demolita. Alle restanti costruzioni il Tar non ha concesso scampo.