Stupro a Viterbo, il gip: «Nei video scene raccapriccianti». Ma per gli arrestati rapporto era consenziente

30 aprile 2019 | 20:07
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Stupro a Viterbo, il gip: «Nei video scene raccapriccianti». Ma per gli arrestati rapporto era consenziente

Per i due militanti di CasapoundFrancesco Chiricozzi e Riccardo Licci, i due giovani arrestati per lo stupro di gruppo di una donna di 36 anni, quello con la presunta vittima sarebbe stato un «rapporto consenziente».Così si sono infatti difesi dalle accuse davanti al Gip di Viterbo, secondo quanto hanno detto al termine dell’interrogatorio gli avvocati Marco Mazzatosta, Giovanni Labate e Domenico Gorziglia.«Hanno fornito una versione dei fatti in parte divergente da quella della persona offesa» ha riferito l’avvocato Mazzatosta, «sono ragazzi di 20 anni che hanno avuto un rapporto» e ritengono che sia «consenziente, sulla base di una serie di elementi che non vi possiamo dire»«I nostri assistiti non sono i mostri che vengono descritti», hanno aggiunto gli avvocati. «I ragazzi sono addolorati per quello che è avvenuto. Sicuramente hanno valutato in maniera errata una situazione»«Abbiamo dato spunti probatori alla procura e ora aspettiamo con fiducia la decisione». Il gip ha cinque giorni di tempo per decidere se convalidare o meno l’ordinanza di custodia in carcere.

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IL GIP: VIDEO RACCAPRICCIANTI La ricostruzione degli arrestati cozza però con quanto affermano i magistrati: il gip di Viterbo Rita Cialoni, nell’ordinanza di custodia cautelare, parla di «scene raccapriccianti» nel descrivere i video che hanno incastrato Chiricozzi e Lecci. Sono diversi gli spezzoni di video ripresi con i cellulari, uno dei quali dura circa 7 minuti, e iniziano con la ragazza che è già a terra. I due, dice ancora il giudice, hanno commesso «reiterati abusi» sulla donna, agendo in modo «beffardo e sprezzante». Secondo il magistrato è indice della negativa personalità dei due arrestati «la pervicacia» che ha caratterizzato le loro condotte, che sono state il risultato di un «mancato controllo degli impulsi»: hanno agito «nonostante lo stato di semi-incoscienza» in cui si trovava la vittima.

IL PROCURATORE: ELEMENTI SOLIDI «Gli elementi di prova riteniamo siano solidi», le parole del procuratore capo di Viterbo Paolo Auriemma, che parla di «aggressività» verso la vittima visto che si contestano anche «le lesioni oltre che la violenza sessuale»​. Per quanto riguarda le indagini il procuratore sottolinea la «rapidità coniugata all’essenzialità» – che ha portato agli arresti – oltre al rispetto della vittima. Tra le prove anche i filmati fatti dai due arrestati con i telefonini che la procura ha acquisito e che «ci hanno dato elementi di prova sufficienti». 

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