
Positano, Carlo Cinque con il suo post “Riflessioni Sull’internet delle cose 5G“, ci invita a riflettere sulla probabile pericolosità di questa nuova tecnologia.
Dopo averlo letto ho sentito il bisogno di fare alcune precisazioni e dare anche il mio contributo all’argomento, da appassionato del mondo della tecnologia. In calce la riflessione completa.
“La connessione internet 5g, la cosiddetta internet delle cose, potrà essere la peste del XXI secolo?, queste sono le prime righe del post.
IoT e 5G non sono la stessa cosa. L’IoT, acronimo di Internet of Things non è l’estensione della connessione a internet ad oggetti fisici di uso comune, come elettrodomestici, sensori o oggetti indossabili, che riescono a comunicare tra di loro grazie attraverso Internet.
Oggi l’IoT, si fa largo sempre di più nelle nostre case, e se indossate uno smart watch anche sui vostri polsi, ma vi stupirà sapere che non è una tecnologia nuova. Infatti il primo “oggetto” smart connesso ad una rete è stato un distributore di bibite della Carneigie Mellon University nel 1982, capace di comunicare l’inventario delle bevande presenti, e se le bevande appena rifornite fossero calde o meno.
Dal punto di vista industriale e medico oggetti smart sono utilizzati per monitorare processi produttivi e monitorare condizioni mediche dei pazienti già da anni. Lo sviluppo di questa tecnologia negli ultimi anni l’ha resa più economica, tanto da permetterci di integrarla nelle nostre case in modo da rendere autonomi alcuni servizi come il riscaldamento, l’illuminazione e l’aria condizionata.
Ma come fanno questi oggetti a comunicare? Gli oggetti comunicano tra di loro tramite, nella gran parte dei casi, connessioni senza fili. Prendendo ad esempio una situazione “casalinga“, comunicheranno tramite la connessione WiFi del modem, invieranno i dati ad un server remoto. Con i nostri cellulari, che potranno essere connessi ad un qualunque tipo di rete, comunichiamo con il server, che ci restituisce i dati del nostro termostato o condizionatore.
Quindi il 5G è una tecnologia separata dall’IoT, che sicuramente potrà essere usata come mezzo per far comunicare oggetti smart, proprio come adesso è utilizzato il 4G (LTE), oggetti che non saranno di uso “casalingo“, ma di uso “cittadino“, ad esempio per segnalare e raccogliere dati riguardo la velocità media degli automobilisti in un determinato tratto di strada.
Le preoccupazioni riguardo l’IoT dovrebbe volgere quindi soprattutto sulla sicurezza e la privacy dei dati di chi utilizza oggetti connessi, piuttosto che riguardare le tecnologie di connessione. Ma per questo argomento ci vorrebbe un altro articolo.
Il post continua: “Ci sono studi scientifici, messi in sordina dalle multinazionali della telefonia, che hanno già dimostrato che sia il 2g, che il 3g e ancor di più il 4g emettono onde in grado di favorire e determinare lo sviluppo di tumori, che cosa ci riserverà il 5g che è 100 volte più potente del 4g???“.
In realtà vi sono molti studi che evidenziano la pericolosità delle onde emesse dalle antenne 5G, anche se non è stato possibile svolgere uno studio su larga scala data la scarsa diffusione della tecnologia, ovviamente le multinazionali della telefonia che hanno investito in tale tecnologia hanno interesse a non sottolineare gli effetti dannosi e a pubblicizzare solo i lati positivi di questo tipo di connessione, come si può evincere dalla pagina “learn more” della compagnia telefonica Verizon.
Sappiamo che anche le radiazioni emesse da antenne 3G o 4G sono dannose dopo lunghe esposizioni per gli esseri umani, soprattutto se si è in prossimità di un ripetitore, come dimostra lo studio: “The influence of Being Physicalli Near To A Cell Phone Transmission Mast on The Incidenze of Cancer“, oppure dallo studio italiano Ramazzini, che sottolinea come, anche se tutte le radiofrequenze utilizzate nell’esperimento rientrassero nei limiti di legge della US FCC comunque vi è lo sviluppo di tumori negli animali esposti.
La fisica ci insegna che più la distanza tra noi e una fonte di radiazioni EMF raddoppia, di un quarto diminuiscono le onde a cui siamo esposti (inverse square law). Lo sviluppo di una nuova tecnologia di connessione deriva dal fatto che la porzione di spettro radio usata dal 1G, 2G, 3G, e 4G ad oggi è molto affollata, e presto non sarà in grado di sopportare la quantità di devices che si connettono ogni giorno.
Perché il 5G è (potenzialmente) ancora più dannoso? Come detto in precedenza le frequenze utilizzate dalle reti dati che già conosciamo è affollata, ciò significa che il 5G utilizzerà onde di lunghezza millimetrica, nella fascia di frequenza che si trova tra i 30 e i 300 gigaHertz. Queste alte frequenze hanno una lunghezza d’onda molto corta e sono oggettivamente più pericolose di quelle di frequenza più bassa. Inoltre le onde più corte non viaggiano molto lontano, e soprattutto non penetrano facilmente gli oggetti, ciò significa che per far funzionare il 5G in modo corretto serviranno centinaia di migliaia di piccole antenne per propagare il segnale, al posto di una grande cella telefonica posizionata in alto.
Queste piccole antenne, dette “micro-cell towers” potrebbero essere montate su lampioni, semafori o nei lati degli edifici. Quindi non solo le onde prodotte saranno di per sé più dannose, ma saranno molto più vicine a noi, aumentando l’esposizione a tali onde.
Il post prosegue sottolineando come l’utilizzo delle tecnologie 5G e IoT, permetterà a aziende fornitrici di servizi, come Google, Facebook o Amazon di controllare le nostre scelte servendosi dei nostri dati personali che raccolgono quando, appunto usiamo i loro servizi.
Vorrei ricordare, che già scrivendo quel post su Facebook probabilmente, molti dei tuoi dati personali (anche più di quelli che ti aspetti), sono salvati su un server da qualche parte del mondo, lo stesso vale per ogni volta che compri qualcosa su Amazon, cerchi qualcosa su Google o utilizzi un servizio di posta tipo GMail. Che ci piaccia o meno i nostri dati e le nostre abitudini sono fonte di guadagno per questo tipo di aziende, e nei limiti di legge possono essere venduti a terze parti.
Il Post si conclude con una sua personale considerazione riguardo il futuro e le responsabilità che ognuno di noi ha verso le prossime generazioni.
In quanto giovane studente non posso che vedere in modo oggettivo i dati che evidenziano la pericolosità delle onde emesse dalla futura infrastruttura 5G, ma allo stesso penso che un utilizzo attento e consapevole, insieme ad un pizzico di ricerca ci permettono, come una bussola, di orientarci nella giungla di Internet e delle nuove tecnologie; per questo motivo vi lascio alcune pagine utili nel caso in cui vogliate approfondire l’argomento:
“RIFLESSIONI SULL’INTERNET DELLE COSE “5G”
La connessione internet 5g, la cosiddetta internet delle cose, potrà essere la peste del XXI secolo?
Ci sono studi scientifici, messi in sordina dalle multinazionali della telefonia, che hanno già dimostrato che sia il 2g, che il 3g e ancor di più il 4g emettono onde in grado di favorire e determinare lo sviluppo di tumori, che cosa ci riserverà il 5g che è 100 volte più potente del 4g???
Se tutto questo non bastasse a dissuadervi dalla brama di utilizzare il 5g, sappiate che questa tecnologia, applicata alle cose, piano piano sarà applicata proprio a tutte le cose: auto, TV, frigorifero, lavastoviglie, climatizzazione, domotica, presidi medici, etc., permetterà a chi la controlla, Cina e America, di avere la vostra vita sotto controllo per tutta la durata della vostra vita.
Diventeremo tutti marionette del grande burattinaio che si divertirà e soprattutto si arricchirà, a tirare i fili per farci ridere, piangere, acquistare, vendere, guarire, ammalare, vivere e morire a suo piacimento.
Le argomentazioni sopra e quelle che seguiranno, non vogliono significare che dobbiamo porci in un atteggiamento di conflitto in merito allo sviluppo di nuove tecnologie, al contrario vuole dire che tutto ciò che ha una influenza significativa sulle nostre vite deve essere sostenibile con uno sviluppo armonioso, graduale e prevedibile delle nostre esistenze. Se le nuove tecnologie non tengono conto delle nostre capacità, e velocità di assimilazione, delle stesse, ma vengono lanciate sul mercato indiscriminatamente, a prescindere da una analisi sugli effetti e sui cambiamenti positivi e negativi che possono comportare, c’è da temere che esse possano arrecarci più danni che benefici, per lo meno nell’immediato e a carico delle prime generazioni che le sperimentano sulla propria pelle e che gli fanno da cavie, pur senza esserne pienamente consapevoli.
E’ questo il “futuro” che vogliamo riservare ai vostri figli? non gliene abbiamo rubato già abbastanza di futuro? ora vogliamo proprio negarglielo del tutto?
Il futuro non è una merce infinita, se lo consumiamo tutto poi finisce e non ce n’è più per nessuno e quando sparisce il futuro termina tutto, svanisce con esso anche il presente.
Meditiamo amici…ma facciamolo presto…il tempo sta scadendo, l’umanità esige da noi, singole menti una volta pensanti, una scelta consapevole, magari l’unica scelta consapevole in questo mondo che ci ha subdolamente marionettizzato. Dobbiamo trovare il coraggio di tagliare i fili che ormai dirigono tutte le nostre scelte, le nostre vite. Lasciamo che il soffio vitale scaldi di nuovo le nostre anime e ci renda di nuovo umani. Non continuiamo a permettere che un freddo software insuffli vita artificiale nelle cose che ci circondano e ce le faccia danzare intorno come tanti zombie. Riscopriremo di nuovo quanto è bello avere la propria vita racchiusa nelle proprie mani e non svenduta e preda di mani rapaci per le quali noi siamo soltanto numeri e nient’altro. Facendo così, potremmo avere il privilegio di una rinascita, esser nata due volte, ci pensate, sarebbe bellissimo, entusiasmante, inebriante.
Per riottenere il controllo delle nostre vite dobbiamo fare delle scelte, operare delle rinunce, fare a meno di qualcosa che a prima vista ci sembrava irrinunciabile ma che così non è. Leghiamoci all’albero maestro, turiamoci le orecchie e bendiamoci gli occhi, cerchiamo di resistere alla tentazione di tuffarci in questi mari fatali infestati da letali sirene che incantandoci ci condurrebbero a morte sicura.
Rinunciare oggi all’uovo con tecnologia a 5g è un sacrificio enorme, a maggior ragione se pensiamo che la sola ricompensa sia quella di avere una volgarissima gallina domani, tuttavia quella comunissima gallina diventerebbe estremamente ricercata, preziosa e desiderabile il giorno in cui se ne estinguesse la razza o se ne perderebbe addirittura il ricordo.
Rinunciare all’effimero, al transitorio, al fugace a qualcosa che è comunque legata al momento contingente, significa darci la possibilità di aprire la porta della nostra anima per far rientrare quei valori che la transitorietà delle situazioni della vita hanno fatto prima scolorire e poi scomparire. Riprendiamoci questi valori, ricordiamoci che non molto tempo fa essi erano i nostri valori e ci sono stati strappati con l’inganno e con le false lusinghe. Se ci facciamo un esame di coscienza sono sicuro che tutti vorremmo ritornare a quel sistema di valori che ci hanno insegnato i nostri genitori, i nostri nonni e che per tanti decenni hanno ben guidato le nostre vite, solo che vorremmo che anche il resto della nostra società facesse altrettanto, nessuno di noi vorrebbe sentirsi come un’isola circondata dal deserto e dall’aridità dei sentimenti, a tutti noi piacerebbe, invece, che intorno a noi fluttuasse un placido, tranquillo e generoso mare di solidarietà, altruismo e fratellanza.
Siamo di passaggio su questo mondo ma fingiamo di non saperlo, cerchiamo di usare al meglio il tempo che ci è stato magnanimamente concesso, e permettiamo a quelli che ci succederanno di fare altrettanto. Oggi ci stiamo comportando tutti da egoisti e così facendo stiamo rubando il futuro ai nostri figli, nipoti e alle generazioni che li succederanno, siamo diventati dei ladri di futuro. Facciamo molta attenzione perché tra non molto questa cosa sarò considerata, com’è giusto che sia, un reato capitale, dai nostri aventi causa e a quel punto noi finiremo dritti filati sul banco degli imputati, saremo indagati, incriminati, indi verremo processati per direttissima, quindi condannati, senza attenuanti e alla fine ci chiuderanno in una cella fredda, piccola, buia e senza internet!”
Positano 16-5-2019
Carlo Cinque