Castellammare emergenza al pronto soccorso, si reclutano medici di tutte le specialità
Castellammare di Stabia. Manca personale al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare e ci puoi trovare anche otorini, ortopedici, cardiologi, nefrologi, oculisti, ginecologi o qualsiasi altro specialista, ma non per consulenze inerenti alla propria specialistica. La decisione è stata assunta dal direttore sanitario Mauro Muto, che ha firmato un ordine di servizio in base al quale i medici dei reparti possono essere impegnati in mansioni del tutto nuove, con tempi che differiscono da quelli delle Unità di cui fanno parte.
L’EMERGENZA
Una scelta anomala, quella della direzione, che i camici bianchi si sono trovati a dover affrontare nel giro di poche ore, sebbene prevista in caso di emergenza per garantire i livelli di assistenza. Una decisione talmente spiazzante che già il primo maggio si è registrato un picco di malati tra i medici che avrebbero dovuto cominciare il turno in pronto soccorso. «La disposizione – spiega la manager dell’Asl Na3 Sud Antonietta Costantini – si è resa necessaria per sostenere il pronto soccorso vista la carenza di medici dell’emergenza sul territorio regionale e nazionale». Una decisione che sposta due medici al giorno dai reparti e che dovrebbe essere momentanea in attesa che vengano espletate le procedure del concorso in atto.
Ma anche in questo caso i numeri non sono incoraggianti. Per quindici posti in medicina d’urgenza in tutta l’Asl Na3 Sud (poi aumentati a venti per sopperire anche ai pensionamenti) si sono presentati appena sei candidati. Si tratta del secondo concorso bandito dall’azienda sanitaria che dopo la penuria di infermieri e operatori socio-sanitari si trova a fronteggiare una carenza che mette in pericolo il funzionamento stesso degli ospedali, per i quali nessuno o pochissimi sembrano interessati a lavorarci.
«Per i pronto soccorso servono concorsi specifici, devono lavorarci medici motivati e formati per l’urgenza – spiega Carmine Esposito del Fsi NursingUp -. Un medico abituato ad operare non può gestire urgenze di altre branchie. Ci troveremo con cardiologi che dovranno trattare ernie o coliche renali, piuttosto che patologie chirurgiche per le quali non sono preparati. È un provvedimento che genererà nuovo caos». D’altronde la coperta è corta e prendere personale dai reparti significa togliere forze alle unità specialistiche che proprio a Castellammare negli ultimi mesi stanno facendo passi in avanti importanti, dalla cardiologia con il progetto e i fondi per l’Emodinamica, alla Chirurgia con l’arrivo del neo primario Franco Bianco, rinomato oncologo, ai nuovi reparti di Nefrologia e Ostetricia.