La iniqua consapevolezza di certuni politici
Sempre più spesso, negli ultimi tempi sentiamo ricorrente espressioni da parte di alcuni politici e non solo come queste: sono consapevole, necessità di consapevolezza, l’importanza della consapevolezza, ecc.
Mi chiedo, molto sommessamente, se questi siano consapevoli della loro consapevolezza.
All’apparenza sembra proprio di no, evidentemente, è l’espressione che piace e ne fanno sfoggio continuamente, in caso diverso, si comporterebbero effettivamente in modo consapevole.
Per quanto mi consta, la consapevolezza è il raggiungimento di uno stato mentale attento e vigile, richiede un rigoroso esercizio ed una perseveranza costante.
Sappiamo bene che non siamo consapevoli neanche del nostro respiro, il più delle volte neanche di cosa diciamo, di come camminiamo, di come mangiamo, pertanto, della probabile “consapevolezza” di questi politici, non sappiamo proprio cosa farcene.
Viviamo in un mondo fatto di caos, in una società degenerata dove alberga il male, l’avidità, l’invidia, l’odio, l’insoddisfazione, nonché una violenza verbale e fisica sempre più acuta.
Anche il nostro Paese non è immune da questi sentimenti devastanti, in particolare un partito oggi ahimè al governo, semina continuamente odio e fa della differenza razziale il suo punto di forza.
Il suo leader, mi chiedo se ne sia consapevole, è giunto ad attribuire un valore economico alla vita umana, difatti, qualsiasi ONG che salverà in mare un essere umano da una morte sicura, dovrà farsi carico di una sanzione che va dai 3.500 ai 5.500 euro, oltre naturalmente al preventivo sequestro del natante.
Siamo alla pura follia, e quello che più di ogni cosa fa disperare, è il fatto che questo “personaggio” trovi consenso politico anche nel nostro disastrato sud.
Abbiamo presto dimenticato che siamo stati e lo siamo ancora un Paese di emigranti, oggi emigrano perlopiù i giovani, perché non trovano risposte lavorative adeguate ai loro bisogni o semplicemente perché non c’è lavoro.
Ricordiamocelo sempre, non rincorriamo l’uomo “forte”, ne abbiamo già fatto esperienza e tutti o quasi tutti sappiamo come è finita. Sia la solidarietà e l’accoglienza la nostra cifra distintiva, ricordiamo sempre di essere parte di tutto e non un semplice frammento.
Non creiamo conflitti inutili e dannosi, indirizziamo le nostre energie per superare questo periodo così particolare, vedrete, ne sono certo che, se remeremo tutti nella stessa direzione raggiungeremo la sponda desiderata.
Felice Casalino