Mamma Lucia : il ricordo dei Cavalieri della Bolla Pontificia
Il prossimo 10 Maggio alle ore 19, presso la sede dei Cavalieri e Trombonieri della Bolla Pontificia , si terrà un incontro per ricordare la figura della storica “Mutter der Toten” al secolo Lucia Pisapia in Apicella, o più semplicemente Mamma Lucia. L’evento, in collaborazione con l’associazione “Due Sicilie Cava dè Tirreni”, sarà curato dal gruppo “Cava Storie” e vi si illustreranno i fatti dell’epoca con l’ausilio di immagini e video inediti. La serata sarà arricchita dalla partecipazione dell’associazione storico-culturale “13 FRATELLI” e da un momento artistico curato da Geltrude Barba.
Lucia Apicella, davanti alla quale cantò Beniamino Gigli
e Papa Giovanni s’inginocchiò commosso nacque nella cittadina di Cava dei Tirreni,
in provincia di Salerno, nel 1887. Nei lunghi anni del dopoguerra, raccolse
i resti mortali di circa mille soldati di ogni bandiera.
Per questa sua opera, fu premiata dal Presidente della repubblica con medaglia d’oro
e fu chiamata dai tedeschi Mutter der toten, “La madre di tutti i caduti”
Lucia Pisapia, ctg. Apicella, conosciuta anche come Mamma Lucia, Mama Luzia e Mutter der toten (Cava de’ Tirreni, 18 novembre 1887 – Cava de’ Tirreni, 23 luglio 1982), è stata una filantropa italiana e medaglia d’oro al merito civile della Repubblica italiana per essersi prodigata, subito dopo la seconda guerra mondiale, a dare sepoltura alle salme dei soldati tedeschi.
Nata e vissuta a Sant’Arcangelo di Cava de’ Tirreni, era una madre di famiglia, semplice e pia, che viveva esercitando l’attività di fruttivendolo
Nel mese di settembre 1943, durante lo storico Sbarco a Salerno (anche denominato in codice dagli Alleati Sbarco a Salerno), si ebbe l’approdo di un gran quantità di Alleatisulle coste salernitane. Una delle strade obbligate per le colonne anglo-americane, che puntavano ad occupare rapidamente Napoli è l’attuale SS 18, che passa proprio nella valle di Cava. Proprio lì centinaia di caduti tedeschi, a causa della relativamente rapida avanzata degli angloamericani su Napoli, rimasero insepolti e/o abbandonati sui campi di battaglia intorno a Cava de’ Tirreni.
Lucia Apicella, che era una donna religiosissima, sentì il dovere cristiano di dare sepoltura ai resti dei soldati tedeschi. Dopo avere assistito alla scena in cui alcuni bambini prendevano a calci il teschio di un soldato e dopo un sogno premonitore, nel quale otto soldati tedeschi la imploravano di consegnare i loro corpi alle rispettive madri, Mamma Lucia (questo fu il nome che le venne affidato) si dedicò con amore materno a ritrovare i resti dei militari caduti ed a ricomporli in cassette di zinco. Il suo obiettivo era quello di restituire le salme alle loro madri o di consentire loro un facile ritrovamento delle stesse. Song’ tutt’ figl ‘e mamma era la semplice, ma lapidaria risposta di quella donna umile e forte ad un tempo, a chi le diceva di lasciar perdere, che non valeva la pena di sprecare tempo e denaro, ma soprattutto di correre quei grossi rischi per via degli ordigni inesplosi, soltanto per dare una più degna sepoltura a dei soldati tedeschi morti in combattimento. Le cassettine di zinco, in cui depone le spoglie dei soldati, vengono trasportate nella Chiesa di Santa Maria della Pietà. È la chiesa più antica del Borgo Scacciaventi di Cava, ed è lì che Lucia Apicella si reca a pregare ogni mattina fino al 1980, anno in cui, a causa del terremoto, la chiesa è dichiarata inagibile.
Il lavoro era pericoloso, ma alla fine del 1944aveva raccolto oltre 700 corpi con diversi documenti e segni di riconoscimento.