Monte Faito. Ieri è partita l’ennesima diffida alla rimozione e bonifica area adiacente Centro Sportivo
“Ieri è partita l’ennesima richiesta di rimozione e bonifica dell’area adiacente al Centro Sportivo, Via della Fattoria – ci racconta Pino De Vivo, residente della montagna – dove è stato sversato il materiale proveniente dalla frana sulla strada ex SS 269 in data 6 novembre 2017, unitamente al materiale di scarto edile e materiali pericolosi all’uomo e alla vegetazione. Mentre la primavera stenta a partire, al Faito partono le iniziative di sviluppo, ahimè tra tagli criminali di alberi e sbancamenti collaudati.
“E’ successo di peggio negli anni passati” qualcuno ribadisce, allora perché tutto questo chiasso a riguardo? Purtroppo non si vuole o non si sa come operare nella legalità una voltaper tutte. Il Faito ha bisogno di gente coraggiosa e con la mente fresca, dove poter far crescere i loro figli lontani dalla “vecchia maniera”. Il Faito ha bisogno di amministratori seri e capaci. Il Faito ha bisogno di imprenditori costanti che abbiamo la pancia vuota. Il Faito ha bisogno di associazioni unite a far rispettare la legalità e la montagna, con a latere sistemazioni di aree in decadenza, fioriere, piantumazione di alberi, segnaletica, segnalazioni e denunce senza nascondere il proprio nome dietro un logo. Insieme ed uniti – conclude – la montagna si salva e ci salveremo pure NOI!”.
Qui di seguito il testo della diffida presentata ai vari enti che hanno in gestione la montagna:
Monte Faito, lì 6 maggio 2019
OGGETTO: Richiesta di bonifica di area adiacente via della Fattoria, Località Monte Faito, Comune di Vico Equense: Diffida
I sottoscritti, come di seguito identificati, premesso:
– che la località di Monte Faito è stata colpita dai devastanti incendi che si sono protratti per tutto il mese di agosto 2017;
– che, a causa di tali incendi, in data 06/11/2017 è franata parte del versante sovrastante la ex SS 269 ricoprendone completamente il manto stradale in entrambe le carreggiate;
– che il materiale franoso è stato trasportato e depositato in diversi luoghi, tra i quali la piazzola antistante la ditta Teleaaredo, il parcheggio auto di Moiano ed il sito in oggetto;
– che dai primi due luoghi di deposito, tale materiale franoso è stato rimosso mentre quello del sito in oggetto resta tutt’ora in loco;
– che tale materiale risulta chiaramente costituito non solo da terriccio e pietrame ma, come attestato da perizia giurata ed asseverata, altresì da ulteriori materiali pericolosi ed inquinanti (tra cui: amianto, eternit, bombole di gas, ecc.), non si sa se depositati ab origine o sversati in momenti successivi;
– che il sito in oggetto è adiacente alla ex SS 269, unica via di collegamento per la località Monte Faito, ed è visibile nonché facilmente accessibile da chiunque transiti su detta strada;
– che il sito in oggetto non è delimitato né segnalato in alcun modo, con grave rischio per la pubblica e privata incolumità;
– che inevase sono rimaste le numerose segnalazioni alle autorità competenti da parte di numerosi cittadini e da associazioni ambientaliste, soprattutto dal WWF che ha presentato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata una circostanziata e dettagliata denuncia (corredata da ampio materiale fotografico);
– che lo stesso Ente Parco Regionale dei Monti Lattari, con nota prot. n. 002406 del 20/09/2018, richiedeva la rimozione e lo smaltimento dei materiali “impropriamente giacenti” in località di Monte Faito;
– che il protrarsi di tale situazione genera un elevato rischio di infiltrazione di materiale inquinante nel sottosuolo, con pericolo per le falde acquifere e per le coltivazioni;
– che parte di detto materiale è collocato a ridosso di versante scosceso della montagna, con rischio quindi di precipizio a valle e verso le case della frazione di Moiano;
– che pertanto il rischio ambientale e idrogeologico che tale sito comporta appare grave ed imminente, rendendo indispensabile un intervento urgente a tutela della pubblica e privata incolumità.
Tutto ciò premesso, i sottoscrittori della presente DIFFIDANO
gli Organismi in indirizzo a smaltire detto materiale con la massima urgenza e gli Enti competenti alla vigilanza a verificare che ciò avvenga nel rispetto delle vigenti norme di legge, con espressa avvertenza che, decorso il termine di 15 giorni dal ricevimento della presente, sarà presentata formale denuncia per i reati che saranno individuati dalle competenti autorità giudiziarie e saranno avviate azioni di danni nei confronti degli Enti e dei soggetti responsabili.