Piano di Sorrento . Scuola Carlo Amalfi, buttati sulla strada i soldi per ristrutturazione. Quando la politica perde il buon senso – Parte I fotogallery

Piano di Sorrento . Scuola Carlo Amalfi, buttati sulla strada i soldi per ristrutturazione. C’è davvero qualcosa che non ci quadra con la Scuola Carlo Amalfi. Nessuna perizia ha dato come soluzione definitiva la demolizione e ricostruzione eppure si è optato subito per quella scelta, ne abbiamo già  parlato più volte. In ogni paese civile si valutano varie opzioni , ma agli atti c’è solo la decisione, politica a questo punto, condivisa dalla precedente e dall’attuale amministrazione, di non procedere a far altro che a demolire.

Eppure in un convegno, organizzato da Positanoenws, la prospettiva di evitare la demolizione e quindi riutilizzare la struttura è stata fatta , ma da li, per scelta politica, non è stato dato incarico a nessuno di poter vagliare la possibile ristrutturazione. Questo lo ha detto anche l’ingegner Cannavale quando ci ha riferito che lui si trova un progetto di demolizione e ricostruzione e basta, nessuno gli ha prospettato una cosa diversa. Non ci hanno neanche provato. Tutti sono diventati poi grandi tecnici ed interpreti delle perizie per cui su quelle basi non c’era altra alternativa, ignorando che situazioni ben più gravi sono state recuperate.  La politica dopo che vi fu un grosso movimento d’opinione e un convegno che organizzato da un piccolo giornale vide la biblioteca comunale stracolma come non mai avrebbe avuto il dovere di provare a valutare, con dei tecnici, opzioni progettuali diverse dalla demolizone e ricostruzione per la quale poi la “Scuola futura” è rimasta un sogno nel cassetto. Non ce ne voglia nessuno, ma se questi attuali non hanno il coraggio di osare, quelli di prima, che ora riemergono come il nuovo che viene dal passato, non hanno minori colpe. Speravano in una pioggia di soldi che non c’è stata, questa è la verità.

Eppure bastavano poche centinaia di migliaia di euro da aggiungere a soldi che già c’erano per la Scuola Carlo Amalfi ed invece sono stati buttati sulla strada. Un “termine” giornalistico per far rendere l’idea, l’amministrazione li ha destinati per le strade, ma erano soldi destinati alla Scuola Carlo Amalfi prima delle famose perizie e che solo per una sfortunata coincidenza temporale non sono stati spesi perchè non ancora erogati, ora forse non avremmo avuto una scuola chiusa se i soldi arrivavano pochi mesi prima delle perizie, perchè già erano previsti degli interventi in tal senso predisposti dal precedente responsabile dell’ufficio tecnico Antonio Elefante e pochi lo sanno.

Uno degli atti recenti dell’amministrazione di Vincenzo Iaccarino è stato quello di fare la ricognizione dei mutui, soldi non spesi , fra questi circa 500 mila euro già stanziati per la Scuola Carlo Amalfi ( vedi fotogallery con gli atti ) . Ora questi soldi sono stati presi e spesi per le strade e nello specifico, perchè parliamo con i documenti, potete vedere la delibera sotto con la Relazione Istruttoria.

Delibera della giunta  Relazione Istruttoria 

A volte ci chiediamo chi ce lo fa fare a insistere per poi andare incontro alle polemiche di tutti, perchè tutta la classe politica precedente e attuale è coinvolta, quindi non si salva nessuno. Diciamo che siamo consapevoli che c’è poco da fare , fra le pasionarie Paola d’ Esposito , che in qualche modo ci ricorda Tina Merlin che nell’ ottobre 1963 , nonostante le sue battaglie solitarie sulla stampa, non evitò l’annunciato, solo da lei,  disastro del Vajont.

Assolutamente non è da paragonare questa vicenda a quella, ma per rendere l’idea dell’ineluttabilità del “Moloch” , come diceva Hobbes, della politica. Un mostro acefalo, senza testa, senza ragione, senza buon senso, figuriamo se vi è considerazione dell’interesse pubblico del cittadino.

Ora si vuol procedere all’abbattimento, benissimo. Ma anche per abbattere la scuola ci vorrebbero dei soldi e quei soldi perchè li hanno spesi per le strade? E, visto che si parlava di scuole, perchè non spenderli per quelle di Via Legittimo, per i controlli di sicurezza a tutti i plessi scolastici?

Ma se proprio si vuole fare un intervento a questo punto perchè non limitarsi alla palestra? Certo ci immaginiamo i ragazzi in processione dalla Gaetano Amalfi fino a qui, già caotica. Insomma un’assurdità, però magari la si usa per associazioni sportive, avrebbe più senso.

Ora che succede? Si stanno già dando incarichi, spendendo soldi, ma ne servono molti di più che dovranno cercare dimenticando poi che già li avevano e li hanno spesi per strada. Il rischio di trovarsi un cantiere aperto per nulla, spese e disagi per un’auditorium e una palestra, non sembra importare a nessuno. Abbattiamola! Sembra il grido dei “Lemming” tanto cari a Le Bon, il  fondatore della “Psicologia delle Masse”

Certamente ognuno potrà dire che se gli uffici comunali hanno deciso così fanno le cose giuste e belle per il paese. Ma se c’è un ruolo che ha la stampa che non sia asservita al potere, o non abbia secondi fini, è quello di far riflettere. E’ giusto non aver proprio considerato la possibilità di fare una ristrutturazione con un progetto ad hoc? E’ giusto chiedere finanziamenti per la Scuola Carlo Amalfi mentre già c’erano dei soldi, spesi per le strade, che comunque andavano manutenute sia beninteso? E’ giusto pensare a un’intervento parziale e monco recuperando solo palestra e auditorium con alunni che devono arrivare fin li? E’ la scuola di Via Legittimo? E i controlli di sicurezza per tutte le altre scuole? Sono stati fatti in maniera rigorosa e completa?

Pochi giorni fa presso la Scuola Media di via Francesco Ciampa. Sotto la lente di ingrandimento è finito il rispetto della normativa antincendio dell’Istituto e solo grazie al pattugliamento della Protezione Civile comunale dalle 8 del mattino sino alle ore 16, vale a dire per tutto il periodo delle lezioni, ha evitato la chiusura anticipata. Anche qui occorrevano 100 mila euro che si potevano spendere per le scuole da quelle della Carlo Amalfi a questo punto.

Una spaccato di una  riflessione dell’ingegner Elio d’ Esposito per chiudere questa prima parte

“L’argomento scuola non è stato trattato mai con la dovuta chiarezza, ma sempre con una copertura, che non regge affatto, di una scuola considerata erroneamente sul punto di crollare per cui l’unica strada, senza alternative, era quella della ricostruzione. Tutto errato …l’ho detto io, in maniera chiara e inequivocabile fin dalla prima ora, ing. strutturista di vecchia data, lo disse anche l’ing. Elefantee soprattutto lo disse chiaramente la II perizia del Dipartimento strutturale d’ingegneria dell’università di Napoli a firma del prof. Verderame, che svolge da oltre venti anni attività di ricercatore e di docente nel campo della vulnerabilità degli edifici e nel consolidamento degli stessi per la loro invulnerabilità sismica…cioè il prof. più adatto a dare un giudizio e il prof. lo diede indicando la solita metodologia di cui noi ing. Strutturisti siamo ben edotti e ben aggiornati con continui corsi e anche per nuovi materiali dell’ultima generazione in tali opere di rinforzo statico che danno la massima garanzia .. i finanziamenti a costo zero non ci saranno, e me lo auguro, è sempre percorribile la strada del consolidamento antisismico in tutta sicurezza per la collettività, come ho ripetuto svariate volte in questi anni. E perché me lo auguro…che non vada in porto? Come già ho avuto modo di affermare in altri interventi in questi undici anni di odissea, la strada di un project financing per la ricerca di un promotore che a costo zero la rimetteva in ordine sotto la stretta sorveglianza tecnica del comune gestendola per un determinato periodo ( quindici – venti anni) e restituendola al Comune in ottimali condizioni tali da creare una fonte di entrata interessante futura per il Comune, non era assolutamente da scartare”.

Lasciamo ai lettori la riflessione, secondo voi è giusto non tentare neanche la possibilità di ristrutturare la scuola? Lo chiediamo sopratutto ai carottesi che lo hanno visto e lo vedono questo edificio e ne vedono altri..

Il problema ha un vizio d’origine. Si doveva fara anche la progettazione di una ristrutturazione, per la quale si potevano trovare soldi, che fra l’altro in parte già c’erano disponibili, invece di aspettare la chimera dei fiumi di soldi che tutti si aspettavano e non sono mai venuti.

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