Sorrento. L’Associazione Vas interviene contro la realizzazione del parcheggio a Via San Renato

L’Associazione Verdi Ambiente e Società – VAS ha proposto ricorso contro il Comune di Sorrento e la Società Terna chiedendo l’annullamento, previa sospensione, della sconosciuta Deliberazione del Consiglio Comunale di Sorrento con la quale veniva approvata la Convenzione per la realizzazione della Nuova Stazione Elettrica e relativa interconnessione a 150 kV con la nuova stazione elettrica di Capri ed alla preesistente stazione di Lettere lungo l’elettrodotto Vico-Agerola. Veniva, altresì, chiesto l’annullamento, previa sospensione, della stessa Convenzione nella parte in cui prevede la realizzazione di un parcheggio a Via San Renato.

Il 27 febbraio 2019 l’associazione VAS veniva a conoscenza dell’avvenuta segnalazione (con esposto del 25 febbraio 2019) da parte dell’Associazione WWF Terre del Tirreno, della messa in opera di un intervento cementizio volto a realizzare dei parcheggi a Sorrento, in Via San Renato, con grave danno ambientale dovuto in particolare al disboscamento massivo del fondo agricolo dove sarebbe dovuta nascere l’area di parcheggio, con l’eliminazione di centinaia di alberi di agrumi, oltre ad ulivi e noci. L’Associazione WWF aveva eseguito un accesso agli atti presso il Comune dal quale si evinceva chiaramente che l’intervento di disboscamento ed edificazione di parcheggi sarebbe stato realizzato in asserita connessione con i vicini lavori di installazione di una stazione elettrica da parte della società Terna Rete Italia. Dagli atti risultava che il 20 novembre 2018 il Consiglio Comunale di Sorrento aveva approvato lo schema di Convenzione per la realizzazione della Nuova Stazione Elettrica con conseguenti interventi di riqualificazione ambientale e territoriale. La società Terna si impegnava a cedere al Comune di Sorrento, a titolo gratuito e successivamente al completamento dei lavori di realizzazione della Stazione elettrica, la piena proprietà dell’area antistante la Stazione stessa al fine di consentire al Comune la realizzazione di un parcheggio a servizio dell’area cimiteriale. Tuttavia, l’intervento non era assistito da alcuna necessaria e legittima autorizzazione, pur insistendo su un’area paesaggisticamente prregiata e tutelata da una molteplicità di vincoli paesistici ed urbanistici, causando un inevitabile deterioramento dell’area, dovuto all’illegittima trasformazione del caratteristico fondo agricolo in una distesa di cemento. Per tale motivo l’Associazione VAS ritiene che l’intervento di costruzione del parcheggio risulta illegittimo e paesisticamente pregiudizievole. Nel ricorso si sottolinea come la zona interessata dalla costruzione del parcheggio viene qualificata dal PUC come zona “B”, di urbanizzazione recente, da considerare satura ai fini residenziali e qualificata come predisposta a “giardini a valenza agricola”. Inoltre, la zona non presenta una forte densità residenziale ed è già assistita da numero parcheggi nelle vicinanze ed anche il Cimitero risulta già fornito di adeguato parcheggio. A tutto ciò va aggiunto che il parcheggio costituirebbe un intervento di nuova costruzione e, come tale, soggetto a permesso di costruire. Ma dall’accesso agli atti effettuato dal WWF non è emerso nessun titolo edilizio il che integra chiaramente un profilo di illegittimità. Tra l’altro la zona è soggetta a vincolo paesistico, idrogeologico e boschivo poiché è caratterizzata da essenze arboree fortemente caratteristiche della penisola sorrentina e si sviluppa lungo la sponda sinistra di un rivo: il Rivolo San Renato. Questo significa che risulta ineludibile la necessità di un’autorizzazione paesistica al momento non conosciuta. Ma si aggiunge ancora un’altra violazione, quella del vincolo cimiteriale che prevede il divieto di costruire intorno ai cimiteri nuovi edifici entro il raggio di 200 metri dal perimetro dell’impianto cimiteriale ed il costruendo parcheggio si troverebbe, invece, in uno spazio adiacente. La costruzione del parcheggio andrebbe a costituire un danno grave ed irreparabile all’aspetto paesaggistico, ambientale ed urbanistico dell’area in questione anche perché avrebbe un carattere difficilmente reversibile se non venisse inibita nell’immediato poiché, una volta cementata l’area, sarebbe poi estremamente difficoltosa la rimessione in pristino degli alberi abbattuti.

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