Traffico in Costa d’ Amalfi. Posidonia “Dopo 9.300 firme siamo ancora alle riunioni, aspettiamo risposte dal Prefetto sul minimo sindacale”
Traffico in Costa d’ Amalfi. La protesta della SITA, le minacce di sciopero, l’incontro dal Prefetto di Salerno lunedì. Non sono bastate 9.300 firme per chiedere la limitazione agli autobus gran turismo sia in grandezza che per le deroghe al Prefetto, Anas e Regione Campania . “Chiediamo un incontro e risposte dal Prefetto. Quello che abbiamo chiesto era il minimo sindacale – dicono dall’associazione Posidonia -, richieste elementari e basilari per l’ordine pubblico e la sicurezza, richieste già fatte dai sindaci della Costiera amalfitana che ora stanno zitti, non possono volerlo dalle associazioni che, come la nostra, fa fatica a gestire già l’ordinario visto che non gode di risorse economiche ed è assolutamente apolitica” . Tutte le associazioni del Coordinamento non solo hanno raccolto le firme ma hanno mandato con posta certificata la petizione , senza ricevere risposta “La risposta ci doveva essere data, non tanto perchè è obbligo di legge per un ente pubblico rispondere a richieste di qualsiasi cittadino, ma perchè rappresentavano 9.300 firme, eppure era il minimo. Pensate alla Statale Amalfitana 163 già di per se non consente il transito ad un grande mezzo appunto perchè non rientra nella carreggiata come prevede il codice civile, non vogliamo parlare di morti e feriti, quelle sono disgrazie , ma capita tutti i giorni che vengono distrutti muri, danni a mezzi e cittadini, lo smog ed inoltre vi è una sorta di impunità perchè nessun vigile ferma facilmente un autobus per controlli, i controlli stessi sono impossibili, si bloccherebbe ulteriormente il traffico. Una impunità dovuta non per colpa dei vigili, ma da chi consente questo transito.” Il problema, sottolinea Posidonia, non sono solo gli autobus “Quello che è stato richiesto nella petizione era il minimo sindacale, era quello che , almeno ufficiosamente, gli stessi sindaci avevano chiesto, noi chiediamo la riduzione del traffico, il numero chiuso. Ma avevamo sperato che questo provvedimento che era naturale e scontato, senza deroghe per nessuno, per evitare ricorsi al TAR, che sarebbero stati vinti con la concessione delle deroghe come è avvenuto l’ultima ordinanza, fatta male a causa di chi voleva il permanere di deroghe. Sconcerta questo atteggiamento, siamo senza parole, stupefatti, non abbiamo certo le forze per fare una manifestazione, non serve una prova di forza, dovrebbe bastare la forza della ragione e del buon senso, che evidentemente manca perchè bastano interessi di pochi per danneggiare tanti e distruggere non solo il turismo, ma sopratutto la vivibilità fisica e mentale dei cittadini”. Posidonia è totalmente apolitica ed esiste da oltre un quarto di secolo, attualmente gestisce la biblioteca comunale giù alle ex elementari aperta ogni pomeriggio e fa diverse attività sociali e culturali oltre che ambientali “Occorrono soci che si impegnino nelle attività, che dedichino il loro tempo al volontariato e alle tante attività sociali che facciamo, la petizione è frutto di un coordinamento di associazioni che, come noi, non sono in grado di sostituirsi alle istuzioni che avrebbero dovuto ascoltare il popolo e agire in base agli interessi della collettività, non dei privati” Le associazioni hanno fatto quanto era nelle loro forze, grave è il silenzio delle categorie imprenditoriali, degli albergatori, degli operatori turistici e , ora, anche dei sindaci. Posidonia non può che continuare a fare le sue attività per i cittadini e invitarli ad associarsi per poter far di più e meglio.