Cava de’ Tirreni, Banda di vandali al centro in via Verdi e via Dante Alighieri
Cava de’ Tirreni. Banda di vandali al centro. In via Verdi e via Dante Alighieri, due traverse del centro, tenendo sotto scacco i residenti con schiamazzi ed atti vandalici. Nel fine settimana il primo colpo, inferto dalla polizia di Stato. Gli agenti del commissariato di polizia, diretto dal vicequestore Immacolota Acconcia, anche a seguito delle segnalazioni dei residenti, hanno messo a punto un vero e proprio blitz. Cinque i giovani identificati e segnalati alla Prefettura per possesso per uso personale di sostanze stupefacenti di tipo hashish. «Ringraziamo gli agenti della polizia per il loro intervento – commentano i residenti – Abbiamo sempre pensato che si tratta di bande di giovanissimi che con arroganza ed inciviltà fanno i loro comodi. Sono comunque giovanissimi ed un minimo provvedimento a loro carico può fermarli». Quanto al fenomeno dello spaccio spiegano: «Abbiamo notato alcuni movimenti come una moto che arriva si guarda in giro e poi riparte, ma non possiamo avere certezza di quello che viene a fare». Nel week end appena passato gli uomini, diretti dal vicequestore Acconcia sono entrati in azione e proprio in via Verdi hanno fermato e controllato cinque ragazzi che avevano con loro pochi grammi di hashish. I giovani sono stati segnalati alla Prefettura come consumatori di sostanze stupefacenti. I condomini di via Verdi, via Alighieri e via Matilde di Savoia sono esasperati, ormai da anni, per quello che succede sotto le loro abitazioni, specie in estate. «Sono vandali. Con ogni probabilità, sebbene minorenni si procurano alcolici in zona, dove lo vendono in barba ai divieti. Poi vengono nella nostra traversa forse perchè più appartata e iniziano a spaccare le bottiglie. Ad urlare, a sentire musica ad alto volume. Parcheggiano i motorini sotto i nostri portoni e non ci fanno passare. Mia moglie – spiega uno dei residenti – è stata minacciata perchè si era arrabbiata per il fatto che non poteva passare. I giorni seguenti trovò la gomma della sua auto bucata». Sono molti i residenti che hanno cercato di ribellarsi. Si sono uniti facendo segnalazioni e denunce oltre a raccogliere firme per una serie di esposti.
LE REAZIONI
C’è anche chi, esasperato dalla situazione, è andato oltre. Dopo aver lanciato secchi d’acqua ha pensato di scaraventare in strada uno stendino per i panni. «Anche per questo chiediamo delle soluzioni. Abbiamo paura che l’esasperazione possa portare a gesti inconsulti dannosi per i ragazzi e per gli stessi residenti». Nei giorni scorsi è arrivato una prima contromisura con il blitz della polizia. Un primo segnale accolto con ottimismo dai residenti.
[08:32, 25/6/2019] Positanonews: Pellezzano medico investito e ucciso mentre andava a fare il volontario del 118 . Paola Florio
La vita spesso è imprevedibile, ma a volte è l’aspetto drammatico a dettare l’evolversi degli eventi e l’incidente avvenuto ieri mattina sulla statale, tra Cologna di Pellezzano e Salerno, nella zona di Fratte, è uno di questi. Uno scontro tra un’auto e uno scooter. Purtroppo un uomo è deceduto. Angelo Maucione, 69 anni, medico anestesista e rianimatore dell’ospedale Ruggi di Salerno fino a poco tempo fa. Una volta in pensione era diventato parte integrante della «Croce Bianca» in ausilio al 118. Un’esistenza dedicata al prossimo terminata troppo presto. Angiolino, come tutti lo chiamavano, era a bordo del suo scooter mentre scendeva in direzione di Salerno quando è avvenuta la tragedia. Una vettura, alla cui guida c’era una donna, è sopraggiunta in direzione opposta. Ancora in corso di accertamento le cause dello scontro avvenuto poco dopo la zona abitata di Cologna di Pellezzano, luogo dove risiedeva la vittima. Sul posto sono subito giunti i carabinieri della stazione di Pellezzano, le unità della protezione civile Santa Maria delle Grazie del Comune della valle dell’Irno e lo stesso sindaco Francesco Morra, forse una delle ultime persone ad aver visto in vita Angelo. «Ci siamo salutati poco prima racconta Io ero in auto, mentre scendevo da casa, lui nella sua macchina mentre rientrava a casa». Si perché il primo cittadino e la famiglia Maucione abitano nella stessa strada. Forse aveva deciso di cambiare veicolo. Con la stagione calda, tra le alte temperature ed il traffico, poteva apparire un mezzo più idoneo. Invece, a poche centinaia di metri è avvenuta la tragedia, sulla quale le forze dell’ordine stanno ancora procedendo per stabilire la dinamica. L’incidente si è verificato alla fine di un rettilineo e poco prima di una curva che in molti hanno sempre considerato pericolosa. La donna al volante dell’auto coinvolta è stata trasportata al pronto soccorso del nosocomio salernitano per tutti gli accertamenti del caso, anche perché sembra che nell’impatto sia scoppiato l’airbag e da qui, la necessità di verificarne le condizioni di salute. Per Angiolino Maucione, invece, non c’era già più nulla da fare.
LA FAMIGLIA
Il fato ha voluto che fossero gli stessi componenti della «Croce Bianca» ad effettuare il primo soccorso. La salma è stata trasferita presso la camera mortuaria del Ruggi dove resta in attesa di disposizioni del magistrato. Intanto la moglie Paola, anche lei medico, e i figli, Ilaria e Luca, sono stati avvertiti della tragedia. La moglie si è subito recata all’ospedale, mentre i figli, che si trovavano a Milano per lavoro, sono rientrati in serata. Mentre al San Leonardo è un via vai di medici a rendere omaggio alla salma, tutti quelli che hanno conosciuto Angiolino e che, con gli occhi lucidi, sono ancora increduli. «È con sincero dolore si legge in una nota di cordoglio del Ruggi – che si è appresa la notizia della tragica quanto improvvisa dipartita del dottor Angiolino Maucione, figura storica dell’anestesia e rianimazione della provincia di Salerno, decano degli anestesisti e rianimatori pediatrici che per oltre trent’anni ha prestato la sua opera in questa azienda. Nel corso della sua lunga carriera, tutta volta al benessere dei piccoli e grandi pazienti, ha fatto scuola ad intere generazioni di neo specializzati che hanno potuto acquisire le più grandi capacità attraverso il lavoro che egli amava illustrare ai futuri professionisti». Evase le formalità, la camera ardente verrà allestita nella Cappella dell’ospedale Ruggi.