IL LUNGO DA RECORD DELLA FIGLIA DI FIONA MAY – LARISSA IAPICHINO STRABILIANTE AD AGROPOLI
Se la genetica non è un’opinione, Larissa è la figlia di Fiona May, due titoli mondiali e due argenti olimpici proprio nel salto in lungo, e di Gianni Iapichino, ex primatista italiano dell’asta, ma anche valido lunghista nella sua carriera (7,95 di record personale). Diciassette anni da compiere il 18 luglio, la toscana dell’Atletica Firenze Marathon è allenata da Gianni Cecconi e Ilaria Ceccarelli. Oggi ha ‘battuto’ la mamma di 37 centimetri, visto che alla sua stessa età Fiona aveva come ‘personal best’ 6,27. Come in un film, la gara è un continuo avvicinamento al record, spostando sempre più in avanti il limite personale. Dopo il 6,39 di ieri in qualificazione, al primo turno di finale c’è subito un nuovo progresso con 6,44 seguito da un 6,49. Tutta di grande valore la sua serie, perché al terzo tentativo coglie un 6,32 e al quarto va ancora oltre il suo precedente personal best con 6,42. In chiusura, altri due upgrade. Record sfiorato di un centimetro al quinto salto con 6,54 ma l’impresa è nell’aria, finché si concretizza al sesto e ultimo ingresso in pedana: 6,64 e gli spettatori si esaltano in una standing ovation da brividi.
Applausi anche per Chiara Smeraldo, tre centimetri di personale con 6,12, terza Arianna Battistella a 5,87. “Mi sembra impossibile, non riesco a realizzare cosa ho fatto – dice Larissa Iapichino dopo la gara, con un chiaro accento toscano -. La verità è che il 6,54 al quinto salto mi ha lasciata un po’ perplessa, mancava un solo centimetro al record italiano e non poteva finire così. In quel momento mi sono detta: ‘Larissa, hai l’ultimo tentativo, hai già vinto il tuo titolo, divertiti, corri in spinta, stacca e chiudi bene per rubare qualche centimetro’. È arrivata la misura e non ci credevo! Oggi ho fatto una serie, a mio parere, mostruosa. Il 6,44 mi ha fatto capire che era la giornata giusta, che oggi si saltava lontano”. “Finora avevo fatto solo ‘garacce’, con pochi salti, o col maltempo – continua -. Spesso in gara mi sono ritrovata stanca e scarica, perché ho dovuto studiare parecchio e dormivo poco. A scuola quest’anno mi hanno spremuta per bene, ma sono sopravvissuta e tenevo tantissimo a questi campionati italiani. Ora penso ai 100 ostacoli di domani e magari a una bella maglia azzurra”.