Penisola sorrentina, albergo totalmente estraneo alla vicenda degli alimenti sequestrati dalla Guardia di Finanza.
Da un approfondito lavoro di indagine non risulta esservi alcuna responsabilità, circa il trasporto proveniente da Israele e destinato ad un soggiorno di un gruppo di israeliani. Per il quale la struttura provvede soltanto a fittare una cucina ed una sala ristorante.
Sorrento – Ha suscitato forte scalpore la notizia, pubblicata da vari organi di informazione, circa il sequestro operato dalla Guardia di Finanza di Massalubrense di quattro quintali di alimenti trasportati, in condizioni igieniche sanitarie precarie, da un camion proveniente dall’Ungheria e destinati ad un albergo della penisola sorrentina. La merce sequestrata,non trasportata in modo adeguato,ossia in un camion attrezzato con cella frigorifero, è risultata essere per la maggior parte a base di carne e pertanto facilmente deperibile.
Una vicenda, che oltre alla denuncia a piede libero del conducente del camion, a seguito di una serie di articoli giornalistici, ha sollevato dubbi e perplessità circa le responsabilità della struttura alberghiera, che sebbene dichiaratosi immediatamente parte lesa, parrebbe rimanere tuttora nell’occhio del ciclone. Oltre alla natura della merce e la provenienza, chi ha ordinato realmente tale fornitura? Se non vi fosse stato l’ottimo intervento della Guardia di Finanza di Massalubrense e successivamente dell’ Autorità sanitaria, quale sarebbe stato l’uso di tali prodotti? Sarebbero stati normalmente somministrati alla clientela? Risulta essere tale la prima fornitura oppure quella intercettata fa parte di una lunga serie? Vari interrogativi che i breve tempo hanno animato la discussione soprattutto sui social network e che senz’altro meritano una risposta adeguata. La quale non può prescindere da una ricerca accurata dei fatti per appurare la verità. Una informazione non corretta, oltre a danneggiare la struttura alberghiera, a cui la merce era destinata , potrebbe in tal caso inevitabilmente recare danno all’intero comparto turistico della Penisola sorrentina. Nell’evitare la consueta ed affannosa gara per sbattere il mostro in prima pagina, e ritrovarsi poi dinanzi ad una realtà totalmente diversa, circa la quale inconsapevoli protagonisti potrebbero ritrovarsi irrimediabilmente danneggiati, sarebbe opportuno convincersi che soltanto una corretta informazione, che non può essere basata sulla velocità, ma bensì su di un lavoro di indagine ed una serie di verifiche , può garantire una buona ed efficace notizia.
Tale è la linea di condotta che ancora una volta ci siamo imposti .
Andando con ordine è opportuno premettere che al centro della questione risulta esservi una quantità di alimenti provenienti dal Israele ed affidati ad un vettore ungherese per raggiungere un albergo in Penisola Sorrentina. Dove soggiorna un gruppo di turisti di origine ebraica. A tale proposito, bisogna ricordare, che negli ultimi tempi Sorrento si conferma essere una delle località turistiche preferite dagli israeliani . I quali anche in vacanza, usano cibarsi di prodotti Kosher, ovvero realizzati secondo le regole dettate dalla Torah (il testo sacro ebraico). – Tali alimenti vengono appositamente importati, tramite ditte specializzate, direttamente da Israele e preparati, sotto la supervisione di un Rabbino da cuochi anch’ essi di religione ebraica – nei locali messi a loro esclusiva disposizione dalle strutture alberghiere. Va evidenziato che gli ebrei osservanti Kosher, secondo i loro precetti religiosi, non possono né cucinare né consumare pasti negli stessi ambienti che utilizzano i non osservanti .
A Massalubrense, l’Autorità sanitaria coadiuvata dalla Guardia di Finanza , ha provveduto ad esaminare in modo minuzioso tutti gli alimenti. Gran parte di essi compromessi dal punto di vista igienico sanitario, sono stati sequestrati, mentre il resto non deperibile è stato etichettato, mettendo in tal modo fine a tutta l’intera vicenda. – Pertanto è evidente, per rispondere a tutti i quesiti iniziali, che la struttura alberghiera in questione risulta essere totalmente estranea ai fatti contestati. – 20 giugno 2019 – salvatorecaccaviello