Positano, Siani per la serata di apertura di “Mare, sole e Cultura” : sono qui grazie a De Crescenzo
Positano, Costiera amalfitana. Un Siani in vena ieri sera nella spiaggia Grande della costa d’ Amalfi seguito in diretta da Positanonews prima da Pamela Cuomo, poi Michele Cinque e Maria Paola d’ Esposito sui social network di Positanonews, Facebook page, twitter, Instagram e You Tube .
E’ stata un successo voluto dal sindaco Michele De Lucia la serata inaugurale della XXVII edizione della rassegna letteraria Positano 2019 Mare, Sole e Cultura, quest’anno dedicata al tema “Orizzonti. Racconti senza confini”. Alle ore 21, alla spiaggia Grande, si partirà con una riflessione sul tema “Orizzonti e memorie”.
Presente Virginia Attanasio dell’hotel Il San Pietro, la famiglia Attanasio – Cinque ha sempre voluto dall’inizio questa manifestazione culturale sostenendola. Doveroso l’omaggio a Franco Zeffirelli prima dell’inizio della manifestazioni.
Alessandro Siani, autore con Luciano De Crescenzo , al quale è andato un saluto affettuoso del pubblico, del volume NAPOLITUDINE (Mondadori), insieme al giornalista Ciro Pellegrino ha dato vita ad un incontro – confronto sulle eccellenze, ma anche sulle molteplici contraddizioni della Napoli di ieri e di oggi.
A tempestare l’attore di domande gli studenti del Cavalcanti di Napoli, questa volta è stato Siani stesso a dire , ma sempre lo stesso istituto? L’anno prossimo speriamo che ci siano studenti di Positano o almeno degli istituti di Amalfi o Sorrento, come chiediamo da anni affinché vi sia osmosi culturale col territorio.
Siani è stato brillante e autoironico ma , al di là delle classiche battute a doppio senso, incisivo nella sua positività “Non c’è solo Gomorra, ma anche Benvenuti al Sud”. Ed in effetti quel film per Castellabate ed il Cilento è stato uno straordinario volano di pubblicità per il turismo, di recente Positanonews è stato invitato ad un educational dell’ANSO , la principale associazione di giornali online d’ Italia ed ha appurato che è così.
Insomma Siani ha dominato la scena e non si è risparmiato come si potrebbe pensare per una presentazione di un libro, De Crescenzo non c’era, ma la sua presenza, a noi familiare oramai da anni, si sentiva.
Luciano De Crescenzo ha scritto: “La napolitudine è un tipo di nostalgia inspiegabile, perché a me Napoli manca sempre, persino quando sono lì. Io la napolitudine la sento sempre, anche mentre passeggio tra le bancarelle di San Gregorio Armeno e sfioro i pastori creati dai maestri artigiani. Mi si arrampica sulle papille gustative, stuzzicate dal profumo delle sfogliatelle appena sfornate. Mi accompagna come l’ammuina dei vicoli, che ritrovo immutata nel tempo, o come il profilo del Vesuvio, un paesaggio unico al mondo. Insomma, questa nostalgia avvolge tutti i miei sensi e mi agguanta lo stomaco come una mano fatta di tufo, la materia vulcanica nata dalla concentrazione di lava, pomici, cenere e lapilli, su cui è costruita l’intera città.”