San Vito Positano al capolinea: spuntano debiti. Società spaccata, le dichiarazioni dell’ex presidente Casola

30 giugno 2019 | 20:47
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San Vito Positano al capolinea: spuntano debiti. Società spaccata, le dichiarazioni dell’ex presidente Casola

San Vito Positano al capolinea: spuntano debiti. Società spaccata, chi al Costa d’ Amalfi chi nuova realtà. Al momento nessuno parla quindi sono solo voci raccolte da noi di Positanonews che cerchiamo di far luce su una situazione intricata e delicata con l’intenzione di cercare di capire e far capire che sta succedendo nella squadra che per mezzo secolo è stata la storia del calcio in Costiera amalfitana.

Sembra che vi sia ancora il nulla di fatto dopo settimane di serrato confronto fra la società guidata dal dimissionario Raffaele Casola e la nuova cordata che vede gli ex giocatori del San Vito, fra cui Corrado Marfè,  che molti avrebbero voluto come possibile nuovo presidente, ma anche Castellano, Peppe Russo,  che vorrebbero riprendere la vecchia tradizione di far giocare locali e non solo giocatori di fuori, alcuni considerati veri e propri mercenari.

Riportiamo le dichiarazioni di Casola rilasciate alla testata sportiva Campania Football :

Se il San Vito Positano parteciperà alla prossima stagione calcistica? Questo non so dirlo con certezza, in quanto io e tutti i miei soci abbiamo presentato le dimissioni. A metà maggio personalmente ho presentato un progetto molto ambizioso all’Amministrazione Comunale ma questo progetto è stato boicottato. A quanto pare nel paese si sentiva la voglia di cambiamento e questo passo indietro da parte nostra è stato fatto con la speranza che chi si fosse proposto avrebbe portato nuova linfa all’associazione San Vito Positano. Solo di recente però sono stato avvisato che la nuova compagine societaria sembra che si sia tirata indietro e questo ovviamente agli inizi di luglio può creare un grosso problema. A noi ex dirigenti che abbiamo gestito nel miglior modo possibile l’associazione nelle ultime otto stagioni tutto ciò fa molto male e stiamo vivendo questi giorni con tanta ansia e rabbia. Ma come dicevo all’inizio siamo stati invitati a fare un passo indietro e l’abbiamo fatto per il bene del San Vito anche se a questo punto non so come andrà a finire: si rischia seriamente che una delle società più antiche della nostra regione sparisca dal mondo del calcio dilettantistico e con questo si perda anche la scuola calcio che tanto abbiamo investito negli ultimi anni e raggiunto traguardi mai raggiunti prima. In ogni caso nelle prossime ore il titolo sportivo e tutta la documentazione dell’associazione verranno trasferite nelle mani del Sindaco per il da farsi

A quanto pare sarebbero usciti dei debiti dalla precedente società sui 30/40 mila euro e su questo punto si sono create delle divisioni, i “nuovi” non intendono appianare debiti realizzati dalla vecchia gestione, come, diciamoci la verità, è abbastanza ovvio, e quindi non si è raggiunto un compromesso per poter salvare la squadra .

Secondo alcuni organi di stampa Raffaele Casola con alcuni soci stava pensando di entrare nel Costa d’ Amalfi , per fare un’unica squadra della Costiera amalfitana, ma non si riesce a capire in quali termini, mentre ci sono i nuovi che, nel caso naufragasse l’ipotesi salvataggio della squadra, potrebbero pensare a creare una nuova Positano cominciando anche nelle basse categorie pur di riportare a giocare e valorizzare le risorse locali.

Una situazione di stallo , attendiamo reazioni dalla dirigenza attuale, di quella in via di formazione, del sindaco Michele De Lucia, che sappiamo ha cercato di fare qualcosa, e del Presidente onorario Alessandro Cecchi Paone.

Noi da sempre siamo stati per puntare più al territorio, anche se siamo consapevoli dei problemi che ci sono, ma questa è la nostra opinione. L’auspicio è che si trovi una soluzione con un punto d’incontro, che , forse, ci sarebbe dovuto essere già l’anno scorso, o una nuova società che porti il nome di Positano e dia spazio ai positanesi   “Amo Positano” o anche solo “Positano”  o “Nuova Positano” , che nello statuto preveda che devono giocare obbligatoriamente almeno un terzo di giocatori di Positano.

Non sono in grado di portare il campionato fino in fondo? Allora togliamo il calcio da mezzo! Noi ci crediamo ai nostri giovani e non importa dove cominci ma basta che gli diamo spazio e ali per volare , ci vorrebbe un Fasciano per il calcio, all’epoca pure si diceva che i nostri giovani erano viziati e incapaci, presi dal lavoro o dai bagordi estivi,  eppure vinsero tanti tornei italiani ed europei..

Per chi è nato nelle scale, nulla è impossibile. Basta avere una buona guida e chi li segue. Non dobbiamo vincere i mondiali, dobbiamo fare una squadra di Positano che sia di Positano con gente di Positano, sennò non ha senso. Crediamoci !

Chissà adesso cosa direbbero il buon Don Raffaele Talamo e Cosimo il barbiere, tra i fondatori della squadra, non sarebbero più in grado di riconoscere la ‘loro’ Positano.