Sant’Agnello . Cure a rischio per i ragazzi disabili nell’indifferenza generale
Pare che il problema più serio di Sorrento sia il pediluvio e nuotata nella vasca di Piazza Lauro, mentre in Penisola sorrentina soffrono di problemi seri. A Sant’Agnello manca un neuropsichiatra infantile. Per tentare di rimediare al problema che crea pesanti disagi all’utenza l’Asl Napoli 3-Sud invia una volta a settimana uno specialista che, tra l’altro, non è sempre disponibile. E così a pagare le spese dell’ennesimo disservizio della sanità pubblica in costiera sorrentina sono 40 pazienti disabili di età compresa tra i 3 ed i 18 anni residenti tra Massa Lubrense e Vico Equense. Ragazzi che necessitano di terapie nei centri convenzionati, di presentare le istanze per il rinnovo della legge 104 o anche di richiedere il sostegno scolastico.
E allora le famiglie si trovano costrette quotidianamente a confrontarsi con le difficoltà della burocrazia e con la cronica carenza di personale dell’Azienda sanitaria. A farsi portavoce delle loro rimostranze è ancora una volta la locale sezione del Tribunale per i diritti del malato. “L’Asl rimedi al più presto – l’ammonimento – altrimenti ci rivolgeremo alla magistratura”.
Un problema emerso in tutta la sua gravità quando la neuropsichiatra infantile del distretto sanitario ha lasciato il servizio. Da allora l’Asl, vista la carenza e quindi l’impossibilità di reclutare immediatamente quella figura professionale, ha affidato ad un altro specialista il compito di effettuare le visite una volta a settimana. Il medico, però, non sempre è disponibile. E così, per decine tra bambini dislessici, autistici, affetti da ritardi o sindrome di Down o con problemi di deambulazione, l’assistenza diventa un miraggio. Ciò perché la visita effettuata dal neuropsichiatra infantile territoriale è indispensabile. Soprattutto per chi ha un piano terapeutico che va rinnovato per evitare l’interruzione di trattamenti come logopedia, psicoterapia e psicomotricità da sostenere dalle tre alle cinque volte a settimana.
Per questo il Tribunale per i diritti del malato che ha già chiesto all’Asl il rinnovo dei piani terapeutici in scadenza “almeno fino a quando non si sarà normalizzata la situazione relativa alla carenza di neuropsichiatri infantili”. Altrimenti la vicenda rischia di finire in mano ai giudici. “Quella che si sta verificando da mesi – spiega Giuseppe Staiano, presidente del Tribunale – è la negazione di un diritto sacrosanto. Siamo pronti a denunciare alla Procura questa interruzione di pubblico servizio”. A tale riguardo dall’Asl fanno sapere di aver avviato la procedura per reclutare i neuropsichiatri e nel giro di qualche mese la situazione dovrebbe tornare alla normalità. Altri mesi di passione, comunque, per decine di bambini disabili.
Ci sono problemi più seri a cui nessuno pensa nell’indifferenza generale.