Il 14 settembre il primo Sorrento Pride
Nell’anno in cui in tutto il mondo si celebrano i 50 anni dei moti di Stonewall, da cui nacque il moderno movimento di liberazione omosessuale, arriva in costiera, il 14 settembre, il primo Sorrento Pride, in contrasto a ogni forma di discriminazione, per la tutela del diritto all’autodeterminazione dei propri corpi e per la difesa delle libertà individuali collettive.
La manifestazione, che si svolgerà per le strade del centro, è patrocinata dal Comune di Sorrento e altri comuni della Penisola e nasce dalla collaborazione di Arcigay Napoli, PRIDE Vesuvio Rainbow e Buonvento tra le Costiere, un’associazione nata lo scorso anno “al fine di creare – dichiara il portavoce Alessandro Di Maio dal palco del Pompei Lab – un movimento LGBT in Penisola Sorrentina e in Costiera Amalfitana”.
“Speriamo di lanciare – continua Di Maio – un forte messaggio di inclusione nella nostra terra, che è purtroppo ancora molto chiusa e arretrata da questo punto di vista”.
È infatti proprio in provincia che c’è più bisogno di portare un messaggio di uguaglianza e di libertà e c’è più bisogno di cambiare le cose. Sfilare in un corteo allegro e festoso come quello del Pride è un modo per far sentire la propria voce e per dire che qualcosa deve cambiare, che “la diversità è una ricchezza e può contribuire a creare una società ancora più forte”, come ha dichiarato Ana Brnabic, la prima donna primo ministro apertamente lesbica in Serbia, che nel 2017 ha sfilato al Pride di Belgrado.
L’esempio dei politici è importante, perché dà un segno istituzionale di apertura. Il primo ministro canadese Justin Trudeau non si perde un Pride a Vancouver, Toronto e Montreal, in prima fila con sua moglie e i figli.
Jacinda Ardern, primo ministro neozelandese, poco dopo essere stata eletta ha sfilato per la prima volta al Pride nel suo paese, per lanciare un chiaro messaggio sull’inclusività e autodefinendosi #RelentlesslyProud (inesorabilmente orgogliosa).
In Italia il sindaco di Milano, Beppe Sala, all’ultimo Pride è salito sul palco, ha preso il microfono e ha detto: “Questi colori sono i colori di Milano”.
Le associazioni promotrici del Sorrento Pride contano sulla partecipazione di tutte e tutti, senza alcuna distinzione, perché in un momento storico in cui di omofobia si muore è importante far sapere da che parte stiamo. Ora più che mai.