Amalfi . Anas e TPL le nostre domande alla conferenza e la sindrome NIMBY che amareggia
Amalfi. Ieri è stata una giornata storica grazie al Prefetto di Salerno sono stati messi su un tavolo, salvo, ed è triste, i comuni di Minori e Maiori, tutti i comuni della Costiera amalfitana, i responsabili della Regione Campania e Provincia di Salerno, che rilasciano autorizzazioni per i TPL ( Trasporto Pubblico Locale) e l’ ANAS. All’Anas , ing. Di Prisco, abbiamo chiesto di monitorare maggiormente la Statale, di dare informazioni, magari con pannelli, ai due capi della S.S. 163 Amalfitana, tipo quando da Piano di Sorrento sai che da Positano a Ravello ci vogliono 5 ore, fai probabilmente desistere molti che potrebbero scegliere di andare per Castellammare di Stabia e l’autostrada con uscita Angri e Valico di Chiunzi, o , per raggiungere Amalfi, scegliere , dopo Vico Equense, la deviazione per Agerola. Inoltre abbiamo sottolineato come venga tenuta in degrado la Statale Amalfitana, in particolare da Vietri a Cetara e dal lato di Positano. In ultimo, a proposito dei pullman, abbiamo ricordato che la strada, oltre che stretta e tortuosa, e già di per se non potrebbe tollerare grandi autobus, che invadendo la corsia violerebbero il codice della strada, come sia fragile la nostra strada ancora “borbonica” , già crollata il 5 gennaio 2006, che potrebbe crollare ancora. E abbiamo pure indicato i punti, alla “Madonnina”, dopo i Colli di San Pietro, nel territorio di Piano di Sorrento, ma anche nel tratto Minori – Maiori. La risposta di interventi, progetti, sono state molto vaghe, siamo ad agosto e la strada non può essere sporca, ma va bene così. Con i TPL abbiamo avuto uno scontro con la responsabile della Regione Campania che rilascia le autorizzazioni “C’è ignoranza sul diritto amministrativo, quando ci sono i requisiti non si possono negare i permessi di ulteriori servizi pubblici”. Alla mia domanda se un servizio pubblico è tale perchè non funziona anche d’inverno e se fanno attività ispettiva e sanzionatoria c’è stato imbarazzo, salvo intervento della Provincia di Salerno, che pure rilascia autorizzazione ai TPL ( sic! ) che a un certo punto ha detto che hanno fatto sanzioni e revoche. Insomma, un controllo vero da parte della Regione Campania sulla effettività di quanto dichiarano i TPL non c’è e non c’è un limite a quanto pare. Ovviamente non si poteva monopolizzare il discorso, anche perchè la responsabile della Regione Campania rispondeva in maniera piccata e l’atmosfera si stava surriscaldata, e non ho continuato, a questo punto è intervenuto Vito Cinque col quale, pure se proveniamo da estrazioni socio-economiche completamente diverse e non ci frequentiamo, abbiamo avuto una totale identità di vedute, da parte sua, albergatore di una struttura d’eccellenza come il San Pietro, un appello sopratutto a “conoscere il territorio e come viviamo con questo traffico”. Insomma, il problema è lo stesso per albergatori e cittadini, siamo soffocati da questo traffico e soffriamo in particolare gli autobus che ci ingombrano la strada, la sottopongono a sforzi, creano danni inevitabili per la loro mole, larghezza o lunghezza che sia. Ciò che evidente anche ad un bambino, non lo è ancora alla politica, forse questo incontro è servito se non altro a far rendere conto chi di dovere come si vive qui da noi. Il continuo rinvio di questa ordinanza non deve far disperare, farla entrare in vigore per il 2020 ripara da varie contestazioni sui tempi e toglie ogni scusa agli operatori che non potranno dire di aver avuto improvvisamente un’ordinanza, che è annunciatissima , visto che sono anni che si chiedono limitazioni. Tutti d’accordo quando si dice che c’è troppo traffico, anche chi è contro l’ordinanza, e tutti d’accordo per una limitazione e per la ZTL, sul come risolvere il problema no, “Not In My Back Yard” , anche in questo caso si soffre della sindrome NIMBY , ma finché sono i privati è comprensibile, quando questa sindrome la soffrono due comune che “spezzano” un fronte faticosamente costruito , e che al loro interno hanno cittadini che soffrono essi stessi il traffico, lascia molta amarezza in bocca, qui non si vuole aggiungere un fattore inquinante, come nelle proteste contro le discariche o inceneritori, ma toglierlo a tutti, anche a loro.. Ciò nonostante la situazione è talmente drammatica che si andrà avanti , anche perché la coscienza popolare si è risvegliata, morti e feriti, esasperazione per le giornate passate nel traffico e nello smog, hanno fatto smuovere associazioni e dieci mila persone, che rappresentano quasi la totalità degli “attivi” sul web della Costiera amalfitana . Anche se a questo punto se non tocchiamo, non crediamo, dopo tanti rinvii, e neanche pensiamo che bastino queste soluzioni, sulle quali abbiamo molte perplessità, fra finestre e targhe alterne, sulla possibilità che le esigue forze dell’ordine locali abbiano la forza di far rispettare i divieti e tenere anche sgombra la strada, in particolare da Praiano ad Amalfi, e zone limitrofe a Cetara, dalle auto. Se il popolo si muove, non bastano gli interessi di pochi a fermare l’onda del cambiamento. Se è così quello di ieri è stato uno storico primo passo verso la vivibilità della Costiera, un segno dei tempi, come le esigenze manifestate da Venezia e dalle Cinque Terre, anche la Costa d’ Amalfi rischia di essere soffocata dal flagello del turismo di massa che porta alla distruzione del territorio e alla mancanza di vivibilità per gli abitanti.