Il bilancio della XXXI edizione del Premio Charlot.
Salerno. Sabato 27 Luglio è calato il sipario sulla XXXI edizione del Premio Charlot. Una manifestazione rinnovata, aggiornata, con nuove linee artistiche e nuovi obiettivi da raggiungere. La formula delle serate prima di tutti gli spettacoli, con i premi diluiti nel corso dei vari appuntamenti,ha dato risultati eccellenti.
Le scelte sono state fatte pensando alla soddisfazione del pubblico di ogni età e fascia, partendo da Peppino di Capri e finendo con Giordana .
Il mondo del teatro, del cinema, della televisione, ha avuto approfondimenti con una serie di docufilm realizzati con il festival dei “Tulipani di seta nera”, ma soprattutto con la partecipazione di personaggi rappresentativi come Claudio Bonivento, Neri Parente, Adriano Giannini per il cinema, il teatro con Leo Gullotta ,Giuliana de Sio, Enrico Lamanna, la televisione con Lino Guanciale e Adriano Giannini, il mondo del circo, tanto caro a Chaplin, con spettacoli di grandi illusionisti di livello internazionale.
Ampio spazio al family show che ci ha raccontato in musica la storia di Pinocchio tutta intrisa di Jovanotti, alla comicità nazionale presentata da quattro apprezzati professionisti e quella dei nuovi comici dello Charlot Giovani accompagnati da un bravissimo Francesco Cicchella, il varietà con Max Giusti che ha tenuto incallato lle sedie in pubblico salernitano che ha fatto registrare sempre il tutto esaurito.
Nella serata finale, poi, la celebrazione a Massimo Troisi e Pino Daniele, realizzata in collaborazione con la Rai radio è stata certamente un fiore all’occhiello, con tanto di streaming e diretta su Face Book, appuntamento a cui hanno partecipato artisti di altissima qualità che sono intervenuti come Dolcenera, Antonio Maggio, Giordana, lo storico e sempre inappuntabile Enzo de Caro, il gruppo musicale che più rappresenta Pino Daniele, I Musicanti, e la premiazione di un cordiale simpatico oltre che molto bravo Lino Guanciale che ha improvvisato con Gigi Marzullo anche un simpatico siparietto.
Insomma una continua serpentina, che piano piano si è distesa, fino a comporre un puzzle artistico davvero bello da vedere e da seguire con attenzione. Il pubblico si è fatto portare per mano ed è rimasto letteralmente affascinato, per la qualità degli spettacoli e la diversità delle serate.
“Questo il lavoro che abbiamo realizzato e vorremmo continuare a realizzare, chiedendo spazi più giusti per accoglier più persone possibile, programmazione da poter effettuare almeno da febbraio e, soprattutto, un maggiore feeling con tutti, pubblico, Enti, che ringraziamo per l’attenzione che ci hanno dato, mondo dell’informazione… ma non basta – ha sottolineato il Patron Claudio Tortora – Per difendere e costruire meglio una manifestazione che da 31 anni viene considerata un vero cult del settore in tutta Italia ed anche oltre confine, apprezzata da moltissimi addetti ai lavori, che porta con sé una lunga e brillantissima storia da difendere e continuare, bisogna dare di più, principalmente nei tempi di programmazione ed in attenzione e cura. Mi preme sottolineare che non è una questione di soldi, ma, come già detto, di tempi e di attenzione. La nostra città oggi può vantare alcune iniziative interessanti che si sono costruite delle storie nel tempo. Teniamone conto e tuteliamole. Questo significherebbe che c’è qualcuno che ha iniziato ad avere contezza e memoria delle cose che nel tempo si sono consolidate. Possiamo con soddisfazione prenderne atto, ma anche sperare in futuri miglioramenti”.