Bimba in coma a 5 anni, medici vogliono staccare la spina. I genitori: «Portatela in Italia», sì del Gaslini
La piccola Tafida come Charlie e Alfie: una bimba di 5 anni, Tafida Raqeeb, è ricoverata al Royal London Hospital in gravi condizioni. La bambina è in coma e i genitori, disperati, sono alla ricerca di cure per lei in Italia: la mamma e il papà hanno chiesto all’Alta Corte britannica di costringere i medici, secondo i quali la piccola non ha speranze di guarigione dopo un trauma cerebrale, a lasciarli viaggiare nel nostro Paese in cerca di una speranza di cura. Tafida, che viene da Newham, a est di Londra, soffre di una rara condizione che provoca un groviglio di vasi sanguigni con connessioni anomale tra le arterie e le vene. Sua madre, Shelina Begum, ha affermato che prima di subire il trauma, il 9 febbraio scorsa, Tafida era «completamente sana. È straziante vederla così e non possiamo proprio rinunciare a lei, se ci sono possibilità che possa sopravvivere». GASLINI GENOVA DICE DI SÌ Un portavoce del Barts Health Nhs Trust, che gestisce l’ospedale inglese, ha precisato che i suoi medici ed esperti indipendenti sono convinti che «un ulteriore trattamento sarebbe invasivo e inutile». L’ospedale Gaslini di Genova si è invece detto disponibile ad accogliere la piccola Tafida, per un caso che ricorda quello di altri due piccoli, Charlie Gard e Alfie Evans. In una nota, l’Istituto pediatrico ligure ricostruisce così il proprio coinvolgimento nella vicenda.
«La direzione dell’ospedale pediatrico Irccs Giannina Gaslini di Genova – si legge – informa di aver ricevuto a fine giugno 2019 la richiesta di una ‘second opinion’ da parte della famiglia della piccola Tafida Raqeed, al fine di accertare le condizioni cliniche della loro bambina di 5 anni, ricoverata in Terapia intensiva pediatrica al Royal London Hospital di Londra, e alla quale era stata proposta una sospensione delle cure intensive, atteggiamento non condiviso dai genitori. Il Gaslini ha composto un collegio tecnico di specialisti che hanno inviato il 5 luglio un documento ai colleghi di Londra, con i quali successivamente si è anche svolta una videoconferenza collegiale».
I documenti evidenziano «l’estrema gravità delle condizioni cliniche, in linea con quanto indicato dai medici inglesi, e il fatto che in Italia non si opera una sospensione delle cure, se non in caso di ‘morte cerebrale’, quadro diverso da quello di Tafida». «Contestualmente – prosegue il comunicato – il direttore generale del Gaslini, Paolo Petralia, ha ricevuto una lettera da parte dei genitori della bambina, i quali hanno chiesto la disponibilità ad accogliere la bimba nell’ospedale genovese, proponendo di trasportarla in sicurezza e a proprie spese presso il pediatrico. L’Istituto Giannina Gaslini ha risposto positivamente alla richiesta dei genitori della piccola».
«Il fatto che l’ospedale Gaslini sia stato contattato per un parere molto complesso sul caso di questa bambina – affermano il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e l’assessore alla Sanità, Sonia Viale – conferma il rilievo internazionale dell’Istituto pediatrico» genovese. «Regione Liguria – sottolineano Toti e Viale – sostiene pienamente la disponibilità manifestata dal Gaslini ad accogliere la richiesta dei genitori della piccola Tafida, a cui esprimiamo tutta la nostra vicinanza». LA LEGA: GB RISPARMIA SULLA PELLE DEI BAMBINI «È terribile e inaccettabile che la sanità britannica scelga di continuare a risparmiare sterline sulla pelle dei bambini». Lo dichiarano i senatori della Lega Stefania Pucciarelli, presidente della Commissione straordinaria per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani, e Simone Pillon, vice presidente Commissione Infanzia e Adolescenza, in merito alla vicenda della piccola di 5 anni ricoverata al Royal London Hospital per la rottura di un aneurisma cerebrale e per la quale è stata proposta la sospensione delle cure intensive. «Siamo vicini alla famiglia di Tafida e condividiamo la loro battaglia, nella speranza che la disponibilità a collaborare fattivamente espressa dall’ospedale pediatrico Giannina Gaslini di Genova, già respinta dall’ospedale britannico – concludono – possa trovare risposta».
«Abbiamo appreso con sgomento e tristezza la notizia proveniente dalla Gran Bretagna relativa alla piccola Tafida Raqeeb – affermano in una nota i senatori della Lega – alla quale il Royal London Hospital vorrebbe sospendere la respirazione artificiale, nonostante, come riportato da tutte le cronache, la bimba manifesti segni di reattività. Come già per Charlie Gard e Alfie Evans, storie drammatiche che hanno commosso e scosso la comunità internazionale, vicende come questa non possono lasciarci indifferenti. Non vorremmo che venisse sentenziata la sospensione di qualsiasi trattamento ‘per il bene della bambinà come purtroppo già avvenuto in altri casi recenti».