Giffoni con Anastasio da Meta e Harrelson in vacanza a Ravello in Costiera amalfitana

Giffoni con Anastasio da Meta e Harrelson in vacanza a Ravello in Costiera amalfitana dove è praticamente di casa , nella Città della Musica ha fatto anche nascere sua figlia…«Generale» di Francesco De Gregori l’ha riscritta in un’ora e mezza, in bagno. Fibra è il fratello maggiore da ringraziare perché «è grazie a lui se oggi mangiamo tutti». Neffa è «the best», perché è stato il primo «a mandare tutti a quel paese». E Jovanotti è «l’artista con l’immaginario più vivido». Quanto a Sanremo, benché il format «sia vetusto», non esclude di parteciparvi. Marco Anastasio, conosciuto dal grande pubblico per la vittoria a «X Factor», è stato il primo ospite del Giffoni Music Concept, la costola musicale del festival del cinema per ragazzi che ieri ha aperto i battenti nei Picentini. «Oggi va di moda la trap perché non ci vuole molto a farla. I tempi sono dilatati. Non richiede metrica, ritmo e tempo. Anche il rap è prolisso, ma è già un’altra storia. Prendiamo Dutch Nazari, lui è un esempio di come si possa fare rap scegliendo con cura parole e intrecci – ha spiegato Anastasio a una platea di giovanissimi – Anch’io ricerco la poeticità nei miei testi, però la poesia, quella delle antologie, deve avere una delicatezza senza rancore».
La sua è una passione che nasce dalla parola e dalla necessità di intrecciare letteratura e musica. «Quando ero al liceo, per cinque anni, ogni mattina uscivo di casa con le cuffiette ascoltando 21 grammi. Dietro ci vedevo una conversazione che mi stimolava. Ecco, rispetto ad altri generi musicali il rap mi ha regalato la bellezza dei testi». La cura della parola, sottolinea, non significa tendenza a drammatizzare: «La mia prima canzone parlava di una storia d’amore finita male. Crescendo bisogna imparare anche ad essere leggeri, come Caparezza o Jannacci». E la leggerezza è stato il segreto del suo successo a X Factor: «Stavo studiando con un amico quando mi resi conto di dover preparare qualcosa per il bootcamp. Mi chiusi in bagno e dopo un’ora e mezzo avevo già riscritto Generale». De Gregori ancora non lo sa, ma il motto di quella genesi fu: «Espelli canzone». E funzionò, «perché dopo undici edizioni di ugole cantanti il pubblico voleva altro, cercava la personalità». Un modello che potrebbe funzionare a Sanremo dopo l’effetto Mahmood? «Ormai il festival si è aperto a tutti. Ha lanciato tanti giovani che hanno avuto successo, vedi Achille Lauro. Prima era un evento incartapecorito. Oggi lo è nella forma ma non nei contenuti. Parteciparvi? Non escludo nulla».
Anastasio non è stata l’unica sorpresa della prima giornata del festival (che quest’anno ha come partner anche Acqua Lete). In serata, un centinaio di droni hanno dato vita a un suggestivo spettacolo luminoso in piazza fratelli Lumiére, ricreando una navicella spaziale con le due famose «F» di Giffoni e la sigla Mib: per i non addetti ai lavori, Men in Black che, con il capitolo «International», ha regalato al pubblico della manifestazione l’anteprima del film che uscirà nelle sale italiane il 25 luglio. Diretto da Felix Gary Gray, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros Entertainment Italia, (nel cast ci sono Chris Hemsworth, Tessa Thompson, Kumail Nanjiani, Rebecca Ferguson, Rafe Spall, Les Twins – Laurent & Larry Bourgeois, Emma Thompson e Liam Neeson), al box office Usa ha incassato, nelle prime quattro settimane di programmazione, oltre 76 milioni di dollari.
Bagno di folla per la prémiere nella Sala Truffaut, dove si sono riversati centinaia di fan dei fumetti di culto realizzati da Lowell Cunningham da cui nasce lo spin-off. E oggi sarà il grande giorno di Woody Harrelson. Il marito di Demi Moore in «Proposta indecente» di Adrian Lyne, conosciuto per il suo sguardo da assassino, incontrerà i giurati prima di ricevere il premio Truffaut. Pluricandidato agli Oscar, Harrelson esaminerà anche l’opera del suo esordio da regista, «Lost in London», primo film ad essere stato girato e proiettato contemporaneamente. Tra i suoi lavori più celebri, il cult di Oliver Stone «Assassini nati» e «Larry Flynt-Oltre lo scandalo» di Milos Forman. Erminia Pellecchia , Il Mattino

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