Insigne -Ancelotti gli disegna il nuovo ruolo
Ritorno al futuro: attraverso il passato. La questione tattica sollevata lunedì a Dimaro da Insigne, che in occasione dell’incontro con i tifosi ha detto di trovarsi più a suo agio nel 4-3-3 adottato in Nazionale, ha aperto il fronte alla metamorfosi che Ancelotti sta studiando sin dai primi giorni di ritiro: ovvero, il passaggio dal 4-4-2 a un 4-2-3-1 più puro. Per Lorenzo, e poi anche per Mertens e Callejon, sarebbe una sorta di revival: loro, infatti, hanno già interpretato questo tipo di soluzione tattica ai tempi di Benitez; per due stagioni.
E d’accordo, magari Lorenzino si sente completo, libero e felice nel tridente, però questo tipo di modulo gli darebbe – gli darà – quantomeno la possibilità di tornare a giocare a sinistra. Per intenderci: alla Ronaldo nel Real, quando Carletto optava per questo schema piuttosto che per il 4-3-3, e soprattutto alla Ribery nel Bayern.
A SINISTRA. E allora, la trasformazione: importante da un punto di vista collettivo e anche sotto il profilo individuale. Con Insigne in copertina: che dopo una splendida quanto inedita esperienza da seconda punta nella prima parte della stagione precedente, con 10 gol e un’intensità davvero notevoli, a un certo punto ha cominciato ad avvertire la nostalgia di casa. Inutile girarci intorno: a lui piace partire da sinistra, e tutto sommato è in quella posizione, soprattutto nel 4-3-3 di Sarri, che ha dato il meglio di se stesso.
IN AZZURRO. Anche in occasione delle ultime partite di euro qualificazione con l’Italia, giocate a giugno con la Grecia e con la Bosnia, è riuscito a lasciare il segno da alfiere sinistro del tridente: gol e gol, giocate e complimenti. Esempio illustre: «Voglio rivedere il giocatore ammirato in Nazionale», le parole di De Laurentiis.
CR7 E RIBERY. Carletto, dopo una prima stagione di 4-4-2 flessibile, sta lavorando sul passaggio al 4-2-3-1. Come all’epoca di Rafa, però con i suoi principi e le sue idee. A proposito del biennio di Benitez: Lorenzo, in quella fase, agiva sì nella casella sinistra del tris di trequarti, con Callejon a destra e Hamsik dietro Higuain, però su di lui gravavano una quantità notevolissima di compiti difensivi. In attesa di capire già in occasione delle prossime amichevoli cosa chiederà Ancelotti al capitano, l’idea è che il tecnico possa pensare di impiegare Insigne come Cristiano ai tempi del Real, nelle rare occasioni in cui la soluzione tattica era la suddetta piuttosto che il prediletto 4-3-3, e soprattutto come Ribery nel Bayern.
Più attacco che difesa, insomma: anche perché l’idea di lanciarlo da seconda punta nel 4-4-2 fu imperniata proprio sul principio di limitarne i compiti di copertura, così da liberarne il talento.
fonte:corrieredellosport