Penisola sorrentina, quale bandiera blu?
Un opportuno approfondimento circa i requisiti, nonché sinonimi di garanzia, richiesti dalla FEE, dopo i recenti festeggiamenti relativi all’assegnazione del tanto ambito vessillo alle località balneari del territorio sorrentino.
Sorrento – Dopo Piano di Sorrento anche la Citta del Tasso, la scorsa settimana, ha festeggiato la Bandiera Blu 2019. L’ambito premio assegnato a Sorrento per il secondo anno consecutivo e che ha visto a Marina Grande, ospite d’onore del Sindaco Cuomo, ancora una volta il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Un riconoscimento, quello della Bandiera Blu, che premia l’eccellenza delle località costiere le cui acque sono risultate encomiabili per i loro valori e quindi affidabili dal punto di vista della balneazione. Un premio internazionale assegnato, dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale(FEE- Foundation for Environmental Education) ,anche a quelle Amministrazioni che si sono impegnate a migliorare lo stato dell’ambiente promuovendo anche un turismo sostenibile. “ Un riconoscimento che ci inorgoglisce” – a dichiarato a Piano di Sorrento il Sindaco Vincenzo Iaccarino – “ perché premia il lavoro svolto in questi mesi da parte del Comune e degli operatori balneari e turistici per consolidare il successo e affermare sempre di più politiche di sostenibilità ambientale”. Senz’altro buoni propositi, come lo sono stati quelli formulati anche dal Sindaco Cuomo a Sorrento, durante lo scorso week end. Dopo che si è registrata anche la conferma di Massalubrense nell’élite delle località dove come minimo si dovrebbero rilevare delle acque cristalline, nel frattempo altre località della penisola come, Sant’Agnello, Meta e Vico Equense sono in attesa dell’ambito riconoscimento. Eppure in un tale contesto, ora anche con la presenza del Ministro dell’ Ambiente, c’è qualcosa che, per una parte di cittadinanza più attenta, quanto meno stona con l’enfasi attribuita ad una manifestazione. che continua a vedere le località balneari del nostro territorio fregiarsi di tale vessillo. Ora al di là della poco piacevole fragranza, che quotidianamente si può respirare passeggiando nei paraggi del nostro borgo marinaro e relativa ad un depuratore mal funzionante e mai messo definitivamente fuori uso, sono ormai arcinote le problematiche circa la balneabilità delle nostre acque. Potremmo, a tale proposito,elencare il mal funzionamento del depuratore di Punta Gradelle, l’atavica situazione costantemente rilevata alla foce del Sarno, che continua a rimanere il fiume più inquinato d’Europa (anche se da quanto riferito dal Ministro sembrerebbe non influire più di tanto sulla qualità delle acque nostrane); i più che discutibili rilievi Arpac , nonché i troppo pieni della Gori e di quanto quotidianamente viene sversato nei rivoli e valloni che caratterizzano il nostro martoriato territorio. Situazioni che già di per sé contribuiscono a rendere precario quanto stabilito dai criteri per l’assegnazione del vessillo blu.Non volendo soffermarci su tali ormai “trascurabili” particolari e nello scongiurare che essa potrebbe risultare soltanto un pezzo di stoffa colorata da esibire durante l’estate dalle varie amministrazioni, abbiamo deciso di approfondire cosa prevede l’assegnazione della tanto agognata Bandiera Blu e se le nostre località balneari, al di là della qualità delle acque, posseggono almeno i restanti requisiti richiesti.
Istituita nel 1987, la Bandiera Blu è un premio internazionale che viene assegnato ogni anno in 49 Paesi dalla Fee – Foundation for Environmental Education, alle località turistiche che rientrano in determinati parametri balneari e rispondono a caratteristiche ben precise dettate da un protocollo molto rigido. Tuttavia bisogna precisare che la Fondazione assegna tale riconoscimento a singoli tratti di costa e non a tutto il litorale della località interessata, come potrebbe essere l’intero comune. Una Commissione Tecnica Giudicante identifica le spiagge idonee tra quelle candidate attraverso la valutazione delle risposte ai quesiti riportati sul questionario Bandiera Blu. Alcune delle quali obbligatoriamente supportate da documenti esplicativi. Il documento conclusivo si identifica con una classifica finale in relazione al voto complessivo conseguito da ciascun candidato.
I criteri e le tematiche sotto esame sono: Spiaggia, Acqua di balneazione, Depurazione Acque, gestione rifiuti, Educazione Ambientale ed informazione, Certificazione ambientale, Turismo, Pesca Professionale, Efficienza Energetica.
In relazione all’educazione ambientale e l’informazione il regolamento FEE prevede l’affissione di informazioni circa gli ecosistemi costieri e le aree naturali. Oltre alle informazioni sulla qualità delle acque, il programma prevede almeno 5 attività di educazione ambientale, una mappa accurata della spiaggia con indicazioni dei vari servizi offerti, informazioni relative a ecosistemi locali, elementi naturali e siti culturali, nonché il codice di condotta relativo alla normativa vigente sull’uso della spiaggia e delle aree circostanti. In relazione alla gestione ambientale le , Autorità Locale o l’Operatore Balneare devono istituire un comitato di gestione della spiaggia facendo rispettare tutte le normative relative all’ubicazione e al funzionamento della spiaggia. Le aree sensibili vicino ad una spiaggia Bandiera Blu devono essere gestite per garantire la conservazione e la biodiversità degli ecosistemi marini. La spiaggia dev’essere perfettamente pulita. Le costruzioni e le attrezzature della spiaggia devono essere mantenute in buono stato con adeguata gestione delle diverse attività ed usi della spiaggia in modo da prevenire conflitti. Sulla spiaggia devono essere disponibili servizi igienici o spogliatoi in numero adeguato cestini per i rifiuti ed una adeguata quantità di contenitori distinti per la raccolta differenziata. L’accesso in spiaggia di cani e di altri animali domestici deve essere strettamente controllato. Nell’area circostante la spiaggia devono essere promossi mezzi di trasporto sostenibili. Sulla spiaggia deve essere disponibile un numero adeguato di personale, servizi e attrezzature di salvataggio, nonchè l’equipaggiamento di primo soccorso. A tal fine saranno escluse dalla candidatura le spiagge in cui non è assicurata la presenza dell’assistente bagnanti.
Obbligatorio la predisposizione di piani di emergenza per i casi di inquinamento o rischio per la sicurezza ambientale. L’accesso al pubblico deve essere libero e devono essere attuate misure di sicurezza per la tutela dei bagnanti. Indispensabile una fonte di acqua potabile alla stessa maniera obbligatorio l’accesso e servizi per disabili fisici.
Chiaramente capitolo a parte e fondamentale per l’assegnazione della bandiera blu merita la qualità delle acque di balneazione.
In merito alla qualità delle acque il regolamento la spiaggia deve rispettare i requisiti di campionamento e frequenza nonché gli standard ed i requisiti di analisi relativamente alla qualità delle acque di balneazione. Per la valutazione delle acque di balneazione, la Commissione Tecnica Giudicante si avvale dei dati forniti dagli organi regionali competenti. Allegati alla candidatura devono esservi tutti i risultati delle analisi di qualità delle acque di balneazione delle ultime quattro stagioni. Si dovrà inoltre evincere l’identificazione di tutti i punti di prelievo con relativo codice identificativo, la data dei campionamenti effettuati per ciascuno di essi. Ovvero almeno un prelievo ogni trentuno giorni, di cui almeno uno nei trentuno giorni precedenti l’inizio della stagione balneare. Nonché il risultato delle relative analisi di tutti i prelievi ordinari e supplettivi effettuati. Per ogni punto di campionamento, a prescindere dalla durata della stagione balneare, devono essere effettuati almeno cinque campionamenti.
Le acque di scarico devono essere allacciate al sistema fognario o recapitate in contenitori a tenuta stagna da svuotare in maniera appropriata. Mentre deve essere fatto rispettare il divieto di campeggio, di circolazione ad autoveicoli o motoveicoli e proibito ogni tipo di discarica. Indispensabile il monitoraggio della salute delle barriere corallifere e di tutti gli habitat marini nella prossimità della spiaggia. Pertanto nessuno scarico di acque reflue, né urbane né industriali, deve interessare l’area della spiaggia. La quale deve avere conformità con i valori, previsti dalla direttiva sulle acque di balneazione, relativamente ai coliformi totali, ai coliformi fecali e agli streptococchi. Infine una spiaggia con bandiera blu deve rispettare i parametri fisici e chimici riguardo a oli e altro materiale galleggiante.
Informazioni e situazioni che con tutta la buona volontà, al momento non si riescono ad individuare lungo le spiagge di recente premiate sul litorale sorrentino. In particolare a Marina Grande, dove in pompa magna, in presenza del Ministro, del Primo cittadino e delle Autorità locali di vigilanza, gran parte della cittadinanza, ha assistito a quello che a tutti gli effetti è stato considerato lo show della Bandiera Blu. Vessillo per il quale andare fieri e che considera le nostre spiagge tra le migliori del Paese. Ora alla luce di tale prestigioso premio e conoscendo la realtà territoriale dal punto di vista ambientale e nel ricordare infine che il regolamento FEE prevede che “la spiaggia e l’area circostante devono trovarsi nelle condizioni di massimo rispetto dei piani regolatori e della legislazione ambientale” opportuno sarebbe non illudersi che determinate ed ataviche problematiche siano superate. Ma bensì concentrarsi nell’affrontarle concretamente con impegno e tenacia. Affinché in futuro, come ora sta capitando ,evitare che la Bandiera Blu non sia un vessillo da mostrare …tanto per dire! – 03 luglio 2019 – salvatorecaccaviello.