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Penisola sorrentina, quale bandiera blu?

4 luglio 2019 | 00:30
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Penisola sorrentina, quale bandiera blu?

Un opportuno approfondimento circa i requisiti, nonché sinonimi  di garanzia, richiesti dalla FEE, dopo i recenti  festeggiamenti relativi all’assegnazione del tanto ambito vessillo alle  località balneari del territorio sorrentino.

Sorrento – Dopo Piano di Sorrento anche la Citta del Tasso, la scorsa settimana, ha festeggiato la Bandiera Blu 2019. L’ambito premio assegnato a Sorrento per il secondo anno consecutivo e che ha visto a  Marina Grande, ospite d’onore del Sindaco Cuomo, ancora una volta  il Ministro  dell’Ambiente Sergio Costa. Un riconoscimento, quello della Bandiera Blu, che premia l’eccellenza delle località costiere  le cui acque sono risultate encomiabili per i loro valori e quindi affidabili dal punto di vista della balneazione. Un premio  internazionale assegnato, dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale(FEE- Foundation for Environmental Education) ,anche a quelle Amministrazioni che si sono impegnate  a migliorare lo stato dell’ambiente promuovendo  anche un turismo sostenibile. “ Un riconoscimento che ci inorgoglisce” – a dichiarato a Piano di Sorrento il Sindaco Vincenzo Iaccarino“ perché premia  il lavoro svolto in questi mesi da parte del Comune e degli operatori  balneari e turistici per consolidare il successo e affermare sempre  di più politiche  di sostenibilità ambientale”. Senz’altro buoni propositi, come lo sono stati quelli  formulati anche dal Sindaco Cuomo a Sorrento, durante lo scorso week end. Dopo che si è registrata anche la  conferma di Massalubrense nell’élite delle località dove come minimo si dovrebbero rilevare delle acque cristalline, nel frattempo  altre località della penisola come, Sant’Agnello, Meta e Vico Equense sono in attesa dell’ambito riconoscimento. Eppure in un tale contesto, ora anche con la presenza del Ministro dell’ Ambiente,  c’è qualcosa che, per una parte di cittadinanza  più attenta, quanto meno stona con l’enfasi attribuita ad una  manifestazione.  che continua a vedere le località balneari del nostro territorio fregiarsi di tale vessillo. Ora al di là della poco piacevole fragranza,  che quotidianamente si può respirare passeggiando nei paraggi del nostro borgo marinaro e relativa ad un depuratore mal funzionante e mai messo definitivamente fuori uso, sono ormai arcinote le problematiche circa la balneabilità delle nostre acque.  Potremmo, a tale proposito,elencare il mal funzionamento del depuratore di Punta Gradelle, l’atavica situazione costantemente rilevata alla foce del Sarno, che continua a rimanere il fiume più inquinato d’Europa (anche se da quanto riferito dal  Ministro sembrerebbe non influire più di tanto sulla qualità delle acque nostrane); i più che discutibili rilievi Arpac , nonché i troppo pieni della Gori e di quanto quotidianamente viene sversato nei rivoli e valloni che caratterizzano il nostro martoriato territorio. Situazioni che già di per sé contribuiscono a rendere precario quanto stabilito dai criteri per l’assegnazione del vessillo blu.Non volendo soffermarci su tali ormai “trascurabili” particolari e nello scongiurare che essa potrebbe risultare soltanto un pezzo di stoffa colorata da esibire durante l’estate dalle varie amministrazioni, abbiamo deciso di approfondire cosa prevede l’assegnazione della tanto agognata Bandiera Blu e se  le nostre località balneari, al di là della qualità delle acque, posseggono almeno i restanti requisiti richiesti.

Istituita nel 1987, la Bandiera Blu è un premio internazionale che viene assegnato ogni anno in 49 Paesi dalla Fee – Foundation for Environmental Education, alle località turistiche che rientrano  in determinati parametri balneari e rispondono a caratteristiche ben precise dettate da un protocollo molto rigido. Tuttavia bisogna precisare che la Fondazione  assegna  tale riconoscimento a singoli tratti di costa  e non a tutto il litorale  della località interessata, come potrebbe essere l’intero comune. Una Commissione Tecnica Giudicante identifica  le spiagge  idonee tra quelle candidate  attraverso la valutazione  delle risposte  ai quesiti riportati sul questionario Bandiera Blu. Alcune delle quali obbligatoriamente  supportate da documenti esplicativi. Il documento conclusivo  si identifica  con una classifica finale  in relazione  al voto complessivo  conseguito da ciascun candidato.

I criteri e le tematiche  sotto esame  sono: Spiaggia, Acqua di balneazione, Depurazione Acque, gestione rifiuti, Educazione Ambientale ed informazione, Certificazione ambientale, Turismo, Pesca Professionale, Efficienza Energetica.

In relazione all’educazione ambientale e l’informazione il regolamento FEE prevede l’affissione di informazioni circa  gli ecosistemi costieri e le aree naturali. Oltre alle informazioni  sulla qualità delle acque, il programma prevede almeno 5 attività di educazione ambientale, una mappa accurata della spiaggia con indicazioni dei vari servizi offerti, informazioni relative a ecosistemi locali, elementi naturali e siti culturali, nonché  il codice di condotta relativo alla normativa vigente sull’uso della spiaggia e delle aree circostanti. In relazione alla  gestione ambientale le , Autorità Locale o l’Operatore Balneare devono istituire un comitato di gestione della spiaggia facendo rispettare  tutte le normative relative all’ubicazione e al funzionamento della spiaggia. Le aree sensibili vicino ad una spiaggia Bandiera Blu devono essere gestite per garantire la conservazione e la biodiversità degli ecosistemi marini.  La spiaggia dev’essere perfettamente pulita. Le costruzioni e le attrezzature della spiaggia devono essere mantenute in buono stato con adeguata gestione delle diverse attività ed usi della spiaggia in modo da prevenire conflitti. Sulla spiaggia devono essere disponibili servizi igienici o spogliatoi in numero adeguato cestini per i rifiuti ed una adeguata quantità  di contenitori distinti per la raccolta differenziata.  L’accesso in spiaggia di cani e di altri animali domestici deve essere strettamente controllato. Nell’area circostante la spiaggia devono essere promossi mezzi di trasporto sostenibili. Sulla spiaggia deve essere disponibile un numero adeguato di personale, servizi e attrezzature di salvataggio, nonchè l’equipaggiamento di primo soccorso. A tal fine saranno  escluse dalla candidatura  le spiagge  in cui non è assicurata la presenza dell’assistente bagnanti.

Obbligatorio la predisposizione  di  piani di emergenza per i casi di inquinamento o rischio per la sicurezza ambientale. L’accesso al pubblico deve essere libero e devono essere attuate misure di sicurezza per la tutela dei bagnanti. Indispensabile una fonte di acqua potabile alla stessa maniera obbligatorio l’accesso e servizi  per disabili fisici.

Chiaramente capitolo a parte e fondamentale per l’assegnazione della bandiera blu merita la qualità delle acque di balneazione.

In merito alla qualità delle acque il regolamento la spiaggia deve rispettare i requisiti  di campionamento  e frequenza nonché gli standard ed i requisiti di analisi relativamente  alla qualità delle acque di balneazione. Per la valutazione delle acque  di balneazione, la Commissione Tecnica Giudicante  si avvale  dei dati  forniti dagli organi regionali competenti. Allegati alla candidatura devono esservi  tutti i risultati delle analisi di qualità delle acque di balneazione delle ultime quattro stagioni. Si dovrà inoltre  evincere  l’identificazione  di tutti i punti di prelievo con relativo codice identificativo, la data dei campionamenti effettuati per ciascuno di essi. Ovvero almeno un prelievo ogni trentuno giorni, di cui almeno uno nei trentuno giorni precedenti l’inizio della stagione balneare. Nonché il risultato delle relative analisi di tutti i prelievi ordinari e supplettivi effettuati. Per ogni punto di campionamento, a prescindere dalla durata della stagione balneare, devono essere effettuati almeno cinque campionamenti.

Le acque di scarico devono essere allacciate al sistema fognario o recapitate in contenitori a tenuta stagna da svuotare in maniera appropriata. Mentre deve essere fatto rispettare il divieto di campeggio, di circolazione ad autoveicoli o motoveicoli e proibito ogni tipo di discarica. Indispensabile il monitoraggio della salute delle barriere corallifere e di tutti gli habitat marini nella prossimità della spiaggia. Pertanto nessuno scarico di acque reflue, né urbane né industriali, deve interessare l’area della spiaggia. La quale  deve avere conformità con i valori, previsti dalla direttiva sulle acque di balneazione, relativamente ai coliformi totali, ai coliformi fecali e agli streptococchi. Infine una spiaggia con bandiera blu  deve rispettare i parametri fisici e chimici riguardo a oli e altro materiale galleggiante.

Informazioni e situazioni che con tutta la buona volontà, al momento non si riescono ad individuare lungo le spiagge di recente premiate sul litorale sorrentino.  In particolare a Marina Grande,  dove in pompa magna, in presenza del Ministro, del Primo cittadino e delle Autorità locali di vigilanza, gran parte della cittadinanza, ha assistito a quello che a tutti gli effetti è stato considerato lo show della Bandiera Blu. Vessillo per il quale andare fieri e che considera le nostre spiagge tra le migliori del Paese. Ora alla luce di tale prestigioso premio e conoscendo la realtà territoriale dal punto di vista ambientale e nel ricordare infine che il regolamento FEE prevede  che la spiaggia e l’area circostante devono trovarsi nelle condizioni di massimo rispetto dei piani regolatori e della legislazione ambientale” opportuno sarebbe non illudersi che determinate ed ataviche problematiche siano superate.  Ma bensì concentrarsi nell’affrontarle concretamente con impegno e tenacia. Affinché in futuro, come ora sta capitando ,evitare che  la Bandiera Blu non sia un vessillo da mostrare …tanto per dire! –  03 luglio 2019 – salvatorecaccaviello.